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LIVELLO ARANCIONE:
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CANERANDAGIO – Neffa e IZI
Cantano e scrivono insieme Neffa e IZI (la produzione è del solo Neffa) anticipando la prossima pubblicazione del nuovo omonimo album d’inediti dell’artista di Scafati. L’idea è quella di un featuring in cui a delle strofe serrate e ricche di parole si contrappongono degli incisi distesi in cui si sentono tutte le influenze r’n’b da cui trae origine lo scrivere di Neffa. Rap ed urban tornano a guardarsi in faccia ricordandosi le reciproche radici per affrontare con sincerità (e senza sovrastrutture produttive e sonore) una commistione di generi efficace e funzionale. VOTO: 6+
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MI AMI MI ODI – Elodie
Torna all’usato sicuro la brava Elodie che a Sanremo 2025 aveva mostrato una maturazione nello stile e nella volontà di cantare canzoni meno scontate e prevedibili. Per il lancio del nuovo album (e per dare una sterzata last minute alle vendite dei biglietti degli stadi estivi) eccola, allora, tornare a proporsi con una up-tempo che fa leva tutta sulla sensualità della sua voce e della sua immagine. Scritta insieme ad Elisa (di cui si sentono anche echi nelle voci) e Jacopo Ettorre e prodotta da Dardust sembra di andare alla scoperta dell’erede (almeno nelle intenzioni) di “Bagno a mezzanotte”. Funzionerà perchè, oggettivamente, la produzione è ipnotica e funzionale. Farà storcere, però, il naso a chi (in pochi a dire il vero) aveva apprezzato la maturazione artistica della nostra nel corso degli ultimi mesi. Funzionerà ma non rimarrà. VOTO: 6.5
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LO RICORDO IO PER TE – Michele Bravi
Con questo brano il giovane cantautore di Città di Castello avrebbe voluto presenziare all’ultimo Festival di Sanremo (e anche a quello precedente) ma la sua candidatura non è stata accolta determinando anche la fine del suo contratto discografico con Universal Music. Sistemate le questioni burocratiche ecco che la pubblicazione è comunque avvenuta rivelando una canzone in perfetto stile-Bravi nella scrittura, nella produzione e nel cantato. Il tema dell’Alzheimer e del ricordo di una vita passata insieme è sicuramente raccontato con una efficacia commuovente ma, a convincere meno del dovuto, è la struttura della forma-canzone stessa. Michele ha costruito su questo schema la propria identità ma ha, ormai, estremamente bisogno di uscirne per dare varietà ad un repertorio troppo sovrapponibile. Il rischio è sempre di più che sia sempre tutto bello ma non più troppo originale. VOTO: 6/7
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