Tekla e Ilaria insieme per “scoprirsi autentiche e sincere in ‘Un’altra me'” – INTERVISTA

Tekla Ilaria

Intervista a Tekla per la presentazione del nuovo singolo con Ilaria

Un’altra me” è il nuovo singolo di Tekla e Ilaria, è la seconda collaborazione tra le due artiste, questa canzone è, mi racconta Tekla, uno dei primi brani scritti insieme e segna il loro percorso e la loro unione. ‘Un’altra me‘ è stato un rivelare vicendevolmente i loro lati nascosti. Un brano che fin dalla genesi le ha rese autentiche e sincere l’una verso l’altra. Sento Tekla per farmi raccontare com’è nata questa collaborazione e il suo modo di fare musica.

Ciao Tekla, come stai? Mi piace percepire negli artisti che intervisto che c’è un mondo dietro alle loro canzoni, fatto di lavoro e collaborazioni. Ho sentito qualche settimana fa Stillpani (qui), anche con lui abbiamo parlato della tua, della vostra musica. Com’è nata invece questo duetto?

«Ciao Antonino, tutto bene. “Un’altra me” è una seconda collaborazione tre me e Ilaria, nell’idea del brano volevamo andare a capire cosa c’è oltre l’apparenza, c’è la ricerca, c’è la voglia di andare oltre, alla scoperta di una parte nascosta, intima, a volte nascosta anche a noi stessi. Come se fosse quella parte che ci tutela».

Leggendo il testo della canzone ti dico che sembra quasi la trama di un episodio di una serie tv gialla.

«Sì, all’interno c’è una figura retorica che rende misterioso l’ambiente. La storia racconta l’avventura di due turiste in vacanza nelle Canarie che durante il loro soggiorno trovano degli avvisi riguardo due ragazze scomparse. Questo le spinge ad iniziare una ricerca, durante la quale ritrovano in un anfratto della terra, una grotta ed è lì che scoprono un qualcosa di davvero unico e magico Si scopre che le ragazze perse siamo noi, arriviamo agli indizi e nelle grotta troviamo la nostra parte nascosta che è anche quella parte mistica».

Come lo avete scritto questo brano? Com’è nata l’idea?

«Sai, uno dei vantaggi di non essere nello showbiz è fare ciò che ci piace, come ci piace farlo senza scendere a compromessi e senza inseguire necessariamente i gusti del pubblico. Ci piace sperimentare, provare nuove strade e sono dell’avviso che queste possono essere intraprese attraverso delle collaborazioni che portano inevitabilmente a delle contaminazioni… come dire, le collaborazioni nascono per il piacere di contaminare e farsi contaminare, tutto ciò che viene arricchito rende il pezzo unico. Un’altra me è nata in maniere univoca, siamo tornate a case, ci siamo messe a scrivere su una frase e siamo andate nella stessa direzione, il ritornello è nato da una mia idea, il seguito lo abbiamo deciso assieme… abbiamo deciso il modo di costruire la storia, di come parlarne».

Mi piace chiedere agli artisti che intervisto per la prima volta qual è il primo ricordo che hanno del loro approccio con la musica. Tu che ricordi hai?

«Il mio approccio alla musica è legato all’ambiente di casa, a casa mia si ascoltava molta musica R&B. Ho sentito molta attrazione per la musica già dall’età di nove, dieci anni. Ho iniziato a cantare, i miei vedendo questa passioni mi hanno dato l’opportunità di studiare canto. Subito dopo ho sentito la necessità di scrivere per dare un vestito coerente a ciò che cantavo, qualcosa che fosse cucito su di me e da me».

Come pensi o pensate di portare in giro la vostra musica?

«Non stiamo ancora curando il live, stiamo lavorando alla produzione di diversi pezzi. Quest’estate io esco con un nuovo singolo, non so ancora se con ‘Romantica’ o con ‘Maleducata’. Anche Ilaria sta lavorando intanto alla produzione di un nuovo singolo di prossima pubblicazione».

Molto bello anche il video che tra l’altro avete girato proprio nelle Canarie…

«Il video nasce da un’idea comune per dare un ulteriore forza comunicativa al brano, volevamo fare arrivare il più possibile questa storia. Sono legata a quest’isola delle Canarie, il video è stato girato a Lanzarote ed è diretto da Andrea Ru, adesso tra l’altro mentre ti parlo mi trovo qui».

Antonino Muscaglione, nasce a Palermo nel 1976. Da sempre appassionato di disegno, attento a dettagli, per altri, non rilevanti. "Less is more", avrebbe scoperto in seguito, diceva Mies Van Der Rohe. Consegue la Laurea in Architettura nella Facoltà d'Architettura della sua città. Vive in Lombardia, si divide fra progettazione architettonica e insegnamento. Denominatore comune delle sue attività è la musica, da sempre presente nella sua vita. Non può progettare senza ascoltare musica; non può insegnare senza usare la musica come strumento di aggregazione.
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