Chi ha superato la prova del Festival di Sanremo ad un mese dalla kermesse
PROMOSSI:
- Achille Lauro. Il nuovo “reuccio” della canzone romana cantautorale è tornato a Sanremo con la canzone della maturità dopo che, per anni, al Festival aveva sempre proposto la sua parte più scanzonata e provocatoria lasciando fuori dall’Ariston le sue composizioni più profonde (e belle). “Incoscienti giovani” ha conquistato e convinto. Non immediata come l’autunnale ‘Amore disperato’ (altrimenti si sarebbe candidata seriamente per la vittoria) ma alquanto funzionale.
- Bresh. Al Festival non si è fatto notare eccessivamente se non per la riproposizione della sua esibizione con Cristiano de Andrè per ben 3 volte durante la serata dedicata alle cover per via di problemi tecnici. In realtà, però, de “La tana del granchio” in molti si sono accorti al di fuori del contesto del Teatro Ariston permettendo al giovane cantautore genovese di mettere in fila tanti apprezzamenti e consensi. Il suo è stato un passaggio sanremese sudato e atteso ma assolutamente proficuo.
- Brunori Sas. Per anni si è aspettata la sua discesa in Riviera tanto che alla vigilia del Festival più di qualcuno sosteneva che Dario avesse atteso troppo presentandosi alla kermesse con una canzone senza lo smalto dei brani antichi. La verità è che finire sul podio con “L’albero delle noci” spinto dal sostegno del televoto non è stato scontato. Se a Sanremo 2025 si è parlato di ritorno in auge del cantautorato lo si deve anche a lui.
- Coma_Cose. Il duo di coniugi musicali a Sanremo hanno portato il tormentone perfetto per le radio e per il mondo TikTok. Ad alcuni è spiaciuto per l’elemento qualità non così in luce. Alla maggior parte, però, la cosa è piaciuta e la loro “Cuoricini” si è rivelata essere un tormentone riuscito raggiungendo, di fatto, l’obiettivo preposto. E quando è così non può che essere un successo.
- Fedez. Il suo pre-Festival è stato denso di polemiche e chiacchere non sempre riguardanti la musica. La sua “Battito“, però, si è rivelata essere quella bella canzone che da sola è riuscita a spegnere ogni tipo di discussione esterna alla proposta artistica. Fosse stata una canzone più debole probabilmente Fedez sarebbe uscito da questo Sanremo con le ossa decisamente rotte. E’, invece, il caso di dire che il rapper milanese è tornato dalla Riviera con una nuova chance musicale: a lui, ora, il compito di sfruttare l’occasione.
- Giorgia. La vincitrice morale del Festival come è stato ampiamente riconosciuto da tutti dovrà, probabilmente, molto a questo Sanremo 2025 anche nel futuro. Trovare un nuovo classico per una carriera trentennale non è affare scontato eppure “La cura per me” sta riuscendo a reggere il peso di dover essere inserita in una scaletta live insieme a capolavori immortali come ‘Di sole e d’azzurro’, ‘Come saprei’ o ‘E poi’. Che Giorgia avesse dalla sua la voce lo sapevamo, serviva trovarle una canzone e ci si (finalmente) è riusciti.
- Lucio Corsi. Il cantautore toscano salito sul podio a sorpresa sarà all’Eurovision con la sua “Volevo essere un duro” che, di fatto, ha sorpreso tutti per la sua stravaganza e per il suo risuonare come una canzone fuori dagli schemi. Se le vendite si sono già sgonfiate rispetto al boom iniziale si deve forse ad un personaggio più forte della canzone ma lo si scoprirà soltanto nei prossimi mesi.
- Olly. Il vero vincitore del Festival di Sanremo 2025, in realtà, non aveva bisogno del passaggio sanremese. La sua “Balorda nostalgia” è un altro successo dopo le hit dell’ultimo anno ma non aggiunge nulla alla sua carriera, al suo repertorio e alla sua musica. Tremendamente in linea con il suo scrivere ed il suo cantare, il brano conferma, di fatto, l’identità di un Olly che dal Festival ha ricavato l’ultimo step di popolarità nazionalpopolare ma poco altro. Sarebbe stato un successo anche senza Ariston di mezzo.
- Rkomi. Guardando la classifica, le aspettative pre-Festival e le valutazioni post-Festival si potrebbe dire che Rkomi a Sanremo 2025 si sia ridimensionato discograficamente non poco rispetto ai vecchi fasti. In realtà, invece, la sua immagine e la sua “Il ritmo delle cose” hanno raccolto tutto quello che era possibile raccogliere mostrando un’evoluzione che sarà interessante seguire.
- Serena Brancale. L’artista pugliese è tornata all’Ariston in una veste completamente diversa rispetto a quella che aveva proposto da debuttante nelle Nuove Proposte del 2015. La sua “Anema e core” è un tormentone esploso dopo la conclusione del Festival dove non ha raccolto il giusto riscontro malgrado esibizioni impeccabili. Ora rimarrà da capire se Serena riuscirà a confermarsi e a portare il pubblico di un tormentone all’interno di un repertorio più sofisticato.
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