Donne per le donne: dieci canzoni per dire no alla violenza

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Una playlist di dieci canzoni, cantate da artiste donne, per il 25 novembre

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, vi proponiamo una playlist di dieci canzoni proposte da artiste donne che trattano l’argomento. Perchè la musica può difficilmente cambiare la realtà dei fatti, ma ha comunque il dovere di sensibilizzare su tematiche importanti come questa e di dare voce a tante, troppe donne, che purtroppo non ce l’hanno più.

• Anna Tatangelo – Rose spezzate

A metà tra rabbia e dolcezza, Anna Tatangelo sfodera una delle sue migliori interpretazioni in questo brano contenuto nel suo quarto album di inediti, “Nel mondo delle donne“, pubblicato nel 2008.
L’interprete di Sora si mette al servizio, con grande delicatezza, di una storia di violenze subite e paura di denunciare (“Poi la mia vergogna dentro gli ospedali, dove ho imparato anche a recitare quella scusa scema che non so spiegare, come son caduta sola per le scale“), con la ricerca di rinascita da parte di una protagonista che fatica a scrollarsi di dosso i ricordi del proprio aguzzino (“Qualche notte ancora sento le sue mani, che non so fermare, che mi fanno male“).

• Carmen Consoli – La signora del quinto piano

Arriva dritta come un pugno allo stomaco la durezza di questa canzone proposta da Carmen Consoli nel suo album “L’abitudine di tornare“, pubblicato nel 2015. Una storia di stalking e di violenza, ma soprattutto di denuncia sociale nel fotografare come, troppo spesso, le istituzioni sottovalutino le richieste di aiuto da parte delle donne.
La protagonista del brano trova, infatti, il coraggio per denunciare il proprio ex dopo esserselo trovato sotto casa “con un martello in mano“, ma i funzionari della Questura ignorano le sue continue segnalazioni e la “signora del quinto piano” verrà, quindi, “ritrovata murata nel bagno“.

• Dolcenera – Un mondo perfetto

Title-track del secondo album di inediti di Dolcenera, uscito nel 2005, nasce come risposta della cantautrice leccese alla mail di una ragazza-madre vittima di violenze domestiche. Il brano, da una parte, racconta una dolorosa vicenda tra botte che la potevano “anche ammazzare” e il pensiero del suicidio (“Lei che ha cercato di farla finita“) e, dall’altra, vuole essere una speranza per lei e per tutte le donne che si trovano nella sua stessa situazione e che non devono comunque mai smettere di provare a “sognare ancora un mondo perfetto“.

• Fiorella Mannoia – Nessuna conseguenza

Pubblicato il 25 novembre 2016 proprio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questo singolo di Fiorella Mannoia racconta una storia di lotta quotidiana e, soprattutto, della forza di reagire.

La protagonista è vittima di violenza psicologica da parte del marito, che la umilia continuamente e la vede come sua proprietà (“A te che mi dicevi ma tu dove vuoi andare, che non conosci il mondo e ti puoi fare solo male, ancora hai troppe cose da imparare, devi solamente stare zitta e ringraziare“), finchè non trova il coraggio per allontanarsi e questo distacco porta con sè un’indipendenza e una libertà mai avuta prima.

• Isotta – Bambola di pezza

Sempre attenta a contenuti e temi sociali, la giovane cantautrice senese non poteva esimersi dal trattare il tema della violenza in questo ipnotico brano contenuto nel suo album d’esordio “Romantic dark“, pubblicato nel 2022.
L’argomento centrale è un amore paragonato alla giostra di un Luna Park, che fa sentire la protagonista innamorata ma anche succube del proprio giostraio (“Di notte mi portavi sempre al luna park, mi facevi divertire ma io avevo paura“), in una condizione di continua illusione che la intrappola in un rapporto tossico, morboso e vigliacco.
La scelta del video, con il primo piano sul volto di Isotta e una mano che cerca di strangolarla e di tapparle la bocca, fotografa tutto il senso di oppressione e soffocamento vissuto da chi si rende conto di essere “solo una bambola“.

• Laura Pausini – Flashback

Contenuta in “Anime parallele“, ultimo album della cantante romagnola, è una ballad dal tipico stile pausiniano che racconta la storia di Alice Pizzuti, donna vittima di violenza la cui storia è legata a quella di Laura. Nel 1998, la cantante la aiutò, infatti, a scappare da una situazione di violenza domestica dopo che la ragazza aveva chiesto aiuto al fanclub ufficiale dell’artista, il Laura4U, a cui era iscritta.

La canzone la ritrova oggi a fare i conti con i ricordi di un passato che lacerano ancora, seppur a tratti sbiaditi, perché il destino di chi subisce una violenza inconfessabile è quello di non riuscire mai a cancellare i terribili flashback che condizionano una memoria ormai segnata (“Sento quelle botte e il dolore solo nei miei flashback“).

• Levante – Gesù Cristo sono io

Secondo estratto da “Nel caos di stanze stupefacenti“, terzo album di inediti di Levante pubblicato nel 2017, è un brano ispirato dai tristi fatti di cronaca che riguardano donne al centro di soprusi subiti all’interno di una coppia ma anche dalla stessa società, che vive ancora la donna come un essere fragile, da guidare nell’identità e nelle scelte, e spesso da sminuire.

Quello di Levante vuole essere un messaggio di forza, che fotografa la donna nel momento della sua rinascita, salvando se stessa da sola: “Confessa che sei il demonio nella testa, che mi trascina sempre giù. Confessa, che il paradiso non mi spetta, che non mi sono genuflessa, che da te risorgo anch’io“.

• Mia Martini – Donna

È il brano con cui, nel 1989, la mai dimenticata Mia è tornata sulle scene dopo molti anni di inattività, e oggi ha assunto i crismi del più grande inno contro la violenza sulle donne.

Un’interpretazione maestosa, dolorosa e sofferta a dare il giusto peso alle parole di un testo che non possono lasciare indifferenti e risultano quanto mai attuali nel raffigurare la triste storia di tante donne umiliate dall’essere considerate solo come oggetti sessuali (“Donna solo per qualche giorno, poi ti trattano come un porno“) e che vivono con la paura di uscire di casa da sole perchè “quando è sola ti fanno fuori, donna cosa succederà quando a casa non tornerà“.

• Simona Molinari – La donna di plastica

Contenuto in “Tua“, terzo album di inediti della cantautrice pop-jazz pubblicato nel 2011, è uno swing che racconta una società in cui la donna è spesso costretta a rinunciare a ciò che è realmente per piacere e compiacere il mondo (“Tu vuoi una donna accanto a te di gomma, da modellare come fosse creta“).

Una realtà che, inevitabilmente, condiziona scelte, comportamenti e modi di pensare e la donna del testo chiede, quindi, di essere accettata con vezzi, vizi, virtù, pregi e difetti: in una parola, chiede di essere “libera“.

• Simonetta Spiri – A un km da Dio

Presentata nel 2015 alle selezioni di Sanremo Giovani, che Simonetta avrebbe meritato grazie a un’interpretazione intensa, viscerale e ricca di pathos che fa ancora più risaltare una canzone già potente di suo.

Al centro c’è la sofferenza di una ragazza “pagata per sorridere a chi causa le mie lacrime” e “creata dall’angoscia di un emerito bastardo, che di giorno mi accarezza ma la sera è più vigliacco“, ma soprattutto la sua voglia di rinascita e di riprendersi la propria vita con tutto l’orgoglio di quell’emblematico “Sono una donna!“.

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.
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