“Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato” di Alfa è un manifesto di positività e autoaccettazione – RECENSIONE

Alfa

Il terzo album in studio di Alfa è una prova di maturità, tra testi con messaggi importanti e sound internazionali 

È uscito il 16 febbraio “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”, il terzo album in studio di Alfa, a seguito della sua partecipazione al Festival di Sanremo 2024 con “Vai!”, dove si è classificato decimo. L’album, contenente dieci tracce di cui due già edite in precedenza, prevede anche un breve monologo co-scritto e recitato da Roberto Vecchioni e un interludio. Sabato 24 febbraio è iniziato il suo primo tour nei palazzetti, con il sold out della prima data al Mediolanum Forum di Assago (qui scaletta, date e biglietti).

Il racconto di una generazione “fuori sede”

Tra i testi che consideriamo i più ispirati di questo album, Alfa, al secolo Andrea De Filippi, racconta la costante ricerca di sé, di una generazione ancora senza radici, divisa tra la voglia di sperimentare e il rischio di smarrirsi. In “Ma so che era innamorato” questa narrazione prende la forma di una spassionata dedica a singole identità capaci di rappresentarne tante altre, che possono facilmente rispecchiarsi nelle parole del cantautore genovese (“Lo faccio per Benny che vorrei si vedesse bella un po’ come la vedo io, il disco è loro quanto mio”).

I ragazzi di cui parla Alfa in “Nei tuoi occhi cosa c’è” non hanno ancora trovato dei validi punti fermi (“Casa mia io non so neanche dov’è”), ma offrono comunque accoglienza, attraverso lo sguardo di chi è capace di accettare ogni peculiarità dell’altro (“Lasciami pure i tuoi difetti, li terrò stretti”). Anche in “Sofia </3”, il primo singolo dell’album, l’artista sottolinea l’importanza di non rifiutare la negatività e il dolore, in quanto diretti generatori di crescita e nuove opportunità (“Lei va di corsa se è triste, non lo mostra ma serve anche la pioggia, se no un fiore non sboccia mai”). 

È una generazione quella che viene raccontata che, come Alfa canta nel brano di certo più diretto e potente del disco, la sanremese “Vai!”, non rincorre gli eccessi tipicamente raccontati dai colleghi rapper (“Mi han detto punta al sole, ma non come Icaro”), ma cerca al contempo di non collezionare rimpianti, guardando con ottimismo al futuro (“Il cielo sarà il limite, se stai via dalla strada e via dai guai tu non guardare indietro mai”). 

La figura della donna in tutte le sue sfaccettature 

Figure ricorrenti in tutto l’album, le donne vengono dipinte e raccontate sotto molteplici forme e aspetti. Se nel breve monologo d’inizio “Non so chi ha creato il mondo” la donna viene descritta come entità primigenia, alla quale viene attribuita una funzione creatrice, grazie al potere dell’amore, in “Frida interlude” Alfa tocca l’importante tema del femminicidio (“Per me l’amore è chiave, non sarà mai lucchetto”). La dicotomia tra innamoramento e amore, tra accettazione della persona amata e desiderio di possesso che attraversa tutto il brano, evidenzia una nuova maturità nella penna del giovane cantautore. 

Allo stesso modo però in altri brani Alfa torna a utilizzare quel linguaggio più adolescenziale che lo rendono coerente e riconoscibile rispetto alle sue prime produzioni. In “Vabbè ciao” per esempio la donna amata vive emozioni contrastanti rispetto all’apertura a una nuova relazione (“Appena la vedi ti manda in blackout, dice che il suo cuore è già sold out”) e in “Il mio colore preferitoil cantautore si arrende all’inevitabile sofferenza d’amore che questa porterà (“Amarci farà male, ma pensò che sia normale”). 

Nei due brani che chiudono il disco, Alfa torna a toccare il tema di un amore che, chiudendosi, porta a guardare l’amata con consapevolezze diverse. In “Ma tu come stai” si percepisce infatti rancore verso una donna anche spietata (“Tu che poi davi la caccia alle mie farfalle in pancia, le hai catturate e messe dentro a un barattolo”) così come in “Metti a posto:” dove il cantautore fa i conti con un capitolo della sua vita sentimentale nel quale si è sentito messo in un angolo da chi l’aveva conosciuto più nel profondo (“Te che mi hai letto e mi hai riportato in libreria”).

In conclusione 

Ciò che traspare da questa terza fatica discografica di Alfa è di certo la volontà di farsi portatore di un messaggio universale di positività, costruendo rime in netto contrasto con quelle di alcuni colleghi che fanno del turpiloquio o del dissing il veicolo per messaggi crudi, spesso non necessari e poco educativi. Ecco che Alfa quindi scrive sempre con delicatezza e profondità, senza perdere efficacia o immediatezza e restando molto contemporaneo e vicino alle necessità espressive della sua generazione. 

Il suo è un deciso salto in avanti, in una carriera che si sta facendo sempre più solida e con uno sguardo verso l’estero, grazie anche al contributo di artisti come Ian Brendon Scott e Mark Jackson, che in Italia avevano precedentemente collaborato solo con Zucchero. Alfa è quindi sempre più un Ed Sheeran nostrano, per il sound e per le immagini portate nei testi, che non dimentica però di continuare a contaminarsi attraverso le collaborazioni più disparate anche con figure di spicco del nostro panorama musicale, dal trombettista Roy Paci, fino al cantautore e professore Roberto Vecchioni. Peccato solo per la brevissima durata del disco e della maggior parte dei suoi brani, che rendono questa sua evoluzione ancora un percorso in costruzione. 

Miglior traccia: Vai!

Voto complessivo:/10

Tracklist e stelline 
  1. Non so chi ha creato il mondo ★★★★★★★★★★
    [Antonio Di Santo, Luca Narducci, Roberto Vecchioni – Antonio Di Santo]
  2. Ma so che era innamorato ★★★★★★★½☆☆☆
    [Alfa, Antonio Di Santo, Luca Narducci – Antonio Di Santo]
  3. Nei tuoi occhi cosa c’è ★★★★★★★☆☆☆
    [Alfa, Antonio Di Santo, Joe Viegas, Jvli, Luca Narducci, Roy Paci – Antonio Di Santo, JVLI, Luca Narducci]
  4. Vai! ★★★★★★★★★☆
    [Alfa, Ian Brendon Scott, Mark Andress Jackson – Ian Brendon Scott, Mark Andress Jackson, Andrea “DB” Debernardi]
  5. Vabbe’ ciao  ★★★★★★☆☆☆☆
    [Alfa, Antonio Di Santo, Claudio Bruno, Itto, Pietro Celona – Antonio Di Santo, Celo]
  6. Frida (Interlude)  ★★★★★★★☆☆☆
    [Alfa, Antonio Di Santo, Luca Narducci, Roy Paci – Antonio Di Santo, Luca Narducci]
  7. Il mio colore preferito ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Alfa, Claudio Bruno, Fabio Pizzoli, Itto, Marco Lanciotti, Raffaele Trapasso, Stefano Gentilini – Celo]
  8. Sofia </3 ★★★★★★★½☆☆☆
    [Alfa, Claudio Bruno – Antonio Di Santo, False]
  9. Ma tu come stai ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Alfa, Antonio Di Santo, Benjamin Ventura, Luca Narducci – Antonio Di Santo, Luca Narducci]
  10. Metti a posto: ★★★★★★☆☆☆☆
    [Alfa, Antonio Di Santo, Luca Narducci]
Insegnante e milanese d'adozione dai tempi dell'università. Nel tempo libero mi dedico alle mie due più grandi passioni: concerti e viaggi. Mi definisco memoria storica dei talent e music show italiani: Amici, X Factor e Sanremo non hanno segreti per me
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