Isotta: “Nel mio nuovo singolo il racconto, autobiografico, di una relazione tossica” – INTERVISTA

Isotta

Intervista a Isotta, che ci racconta il suo nuovo singolo “Tramontana”

Vi abbiamo raccontato due settimane fa, in questo articolo, “Tramontana“, il nuovo singolo di Isotta: una canzone molto profonda, intensa, fresca ma al tempo stesso cruda, in cui abbiamo trovato un tema decisamente delicato e la conferma di una tra le penne più ispirate e interessanti dell’attuale panorama musicale. Abbiamo così raggiunto la giovane cantautrice toscana per capire se si ritrova nella nostra descrizione del brano.

Ciao Isotta, benvenuta su Libera La Musica. Hai da poco pubblicato il tuo nuovo singolo “Tramontana“, ci racconti come è nato?

«È nato a Roma insieme a Luca D’Aversa e Veronica Rauccio, due autori con i quali mi trovo benissimo e ho collaborato nella stesura di altri brani, fra i quali “Mi piace il caso”. Siamo partiti dalla musica e ci abbiamo cucito sopra le parole; volevamo raccontare di una relazione tossica».

Era molto tempo che non uscivo con un brano che mi calza come una scarpa vecchia“, hai scritto qualche giorno fa sui tuoi social. Perché ti senti particolarmente legata a questa canzone?

«Perché è fortemente autobiografica».

“Tramontana” conferma quanto siano importanti i contrasti nella tua proposta perché è un pop fresco che nasconde però grandi zone d’ombra. Il contrasto pensi che ti possa aiutare anche in questo caso a far arrivare meglio il tuo messaggio?

«Il contrasto mi ha sempre attratta, sia nella quotidianità che e nell’arte, e mi sembra che rispecchi le contraddizioni ed i dubbi che mi caratterizzano».

Caratteristica del tuo essere cantautrice è aprire gli ascoltatori a diversi punti di vista e significati e noi, nel caso di “Tramontana“, abbiamo visto il racconto di un amore che è considerato dall’altro come un possesso. Riconosci anche tu il riferimento a un argomento così delicato?

«Certo, ed è anche per questo che ho voluto scrivere “Tramontana”. Il possesso distrugge il rapporto e le persone che lo vivono, toglie l’aria e la libertà di ognuno di noi, snaturandoci. É sempre un prezzo troppo alto da pagare e penso non abbia nulla a che spartire con l’amore».

Piango dove il mascara non cola” suggerisce un voler nascondere la propria sofferenza. È una sensazione che hai provato?

«Sì, ho voluto sottolineare l’importanza del “non detto” e quanto questo possa diventare pesante, fino all’asfissìa».

Più ti sento addosso e più mi sento sola“, invece, richiama una sensazione soffocante, rimanda al fatto di sentirsi soli pur avendo qualcuno al proprio fianco. È un sentimento che hai vissuto? E, in caso, come si supera?

«Assolutamente sì, e comunque vorrei dire che avere qualcuno addosso é tutt’altra cosa che averlo al proprio fianco. Come soluzione consiglio caldamente di non ostinarsi e tagliare la corda il prima possibile».

Elemento di novità che troviamo in “Tramontana“, rispetto alle tue precedenti proposte, è il flow che fa pensare all’urban e che porta il brano in una dimensione a metà tra cantautorato e attualità. È una strada che continuerai a percorrere?

«Ad oggi penso e spero di sì, perché come ho detto, è un nuovo che mi calza come una scarpa vecchia».

Tramontana” anticipa un nuovo album? Ci sarà modo quest’estate per sentire questo brano anche dal vivo?

«Certo, e non vedo l’ora. Vi aspetto per cantare tutti insieme!».

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.
Exit mobile version