La storia del Festival intrecciata a quella di uno dei suoi conduttori per eccellenza
Siamo ai nastri di partenza dell’edizione numero 74 del Festival di Sanremo, la quinta di fila condotta da Amadeus, traguardo raggiunto per primo da Mike Bongiorno che ha condotto, una dietro l’altra, in barba alle superstizioni, dalla XIII edizione fino alla XVII, dal 1963 al 1967.
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I gloriosi anni Sessanta
Sono gli anni del mitico Sanremo in bianco e nero in diretta dal Casinò di Sanremo: scenografia minimalista, orchestra che ha più l’aria di una band da night club. Le prime due serate sono trasmesse alla radio sul “Secondo programma”, l’attuale Rai Radio2, l’ultima al sabato sera in tv. È l’epoca in cui la gente si raduna al bar o nelle case delle persone che hanno acquistato un televisore, un’altra era.
L’edizione del 1963 è vinta da un giovane Tony Renis che interpreta in maniera scanzonata, ma impeccabile, “Uno per tutte”, brano scritto assieme con Mogol e Alberto Testa. Mike non lascia e raddoppia, l’anno successivo è di nuovo al Casinò di Sanremo per proclamare Gigliola Ginquetti, proveniente dal Festival Voci nuove di Castrocaro, vincitrice con “Non ho l’età (per amarti)” scritta per l’occasione da Mario Panzeri, Nisa e Gene Colonnello. È un’edizione ricca di voci esordienti che segneranno la storia della discografia italiana: Bobby Solo, Nicola Arigliano e la stessa Gigliola Cinquetti.
Il Festival continua a mietere successi e a diventare popolare e l’elenco dei cantanti che oggi chiameremmo “nuove proposte” aumenta. Mike Bongiorno presenta per la prima volta al pubblico italiano: Bruno Lauzi, Fred Bongusto, Iva Zanicchi, Nicola di Bari, Ornella Vanoni, Peppino Gagliardi, Ricky Gianco, Wilma Goich, spinti sempre più da case discografiche in cui nascono nuovi autori con fermento nel mondo della musica leggere che forma il gusto nei nuovi ascoltatori che è ai massimi livelli, il Festival di Sanremo diventa la vetrina per eccellenza. Mike Bongiorno, l’uomo dei quiz, garantisce una conduzione asciutta e didascalica. Vince l’edizione del 1965, l’ultima nella quale agli interpreti è concesso di cantare più di una canzone, Bobby Solo con “Se piangi, se ridi” brano scritto da Mogol, da Gianni Marchetti e dallo stesso Bobby Solo.
Bongiorno torna ancora nel 1966. Quell’anno il regolamento chiede di far interpretare il brano (siamo negli anni in cui si può dire esplicitamente “Il festival della Canzone”) a due cantanti. A vincere questa edizione è la canzone “Dio, come ti amo”, scritta da Domenico Modugno, cantata dallo stesso Modugno e da Gigliola Ginquetti. Il 1967 è l’anno segnato dal suicidio di Luigi Tenco. Mike, presentatore ingessato e composto, è accusato di non dare peso alla notizia e di far proseguire la gara senza alcun accenno. Questa edizione è vinta dal reuccio della canzone Claudio Villa, che abbinato a Iva Zanicchi, canta “Non pensare a me”, brano scritto da Alberto Testa e da Eros Sciorilli.
La conferma degli anni Settanta
Sono gli anni ’70 e non è ancora cominciato il declino dopo i fasti del boom economico. E’ il 1972 l’anno che vede il ritorno alla conduzione di Mike Bongiorno, siamo nel Salone delle feste del Casinò. Questa edizione è vinta, spinto dalla vittoria di Canzonissima, da Nicola di Bari che si aggiudica il primo posto trionfando a mani basse con, anche se ancora la televisione è in bianco e nero, “I giorni dell’arcobaleno” brano che lo stesso interprete scrive con Dalmazio Masini e il maestro Piero Pintucci.
Nel 1973 Mike torna a Sanremo per presentare il Festival a prima direzione artistica di Vittorio Salvetti, noto papà del FestivalBar. Questa edizione è vinta da Peppino di Capri con “Un grande amore e niente più”, brano che firma con Franco Califano, Gianni Wright e Claudio Mattone. Con un solo anno di pausa Mike Bongiorno torna per l’ottava volta a rivestire il ruolo del presentatore del Festival nel 1975. Per questa edizione arriva una giuria composta da ottanta componenti estratti tra gli abbonati alla televisione. Vince la cantautrice Gilda con un brano autobiografico “Ragazza del Sud”.
Nel 1979 Mike, pronto per traslocare verso una nuova emittente privata Tele Milano 58 (l’attuale Canale 5), torna al Festival per la decima volta. L’edizione è vinta senza molti entusiasmi da Mino Vergnaghi con “Amare“, brano scritto da Piero Finà e Sergio Ortone.
L’atteso ritorno alla fine degli anni Novanta
Dobbiamo attendere il 1997 per rivedere Mr “Allegria!” tornare sul palco dell’Ariston. Il clamoroso divorzio dell’anno precedente di Pippo Baudo col Festival (qui tutte le sue conduzioni), porta la Rai a richiamare l’altro storico conduttore e da sempre rivale di Baudo: Mike Bongiorno. È l’edizione che tutti ricordiamo col tormentone lanciato da Piero Chiambretti “comunque vada, sarà un successo!”. Mike Bongiorno, per la sua undicesima e ultima conduzione, è affiancato da Piero Chiambretti, vero motore di quell’anno, e da Valeria Marini. Vincono a sorpresa i Jalisse con “Fiumi di parole”, ripescati dalle nuove proposte dell’anno precedente con un sistema che dava diritto alle prime sette nuove proposte dell’anno precedente di creare una gara nella gara. Dei sette artisti quatto passavano il turno ed entravano nella categoria dei Big. Sistema che dopo questa edizione venne abolito.
Con il Festival numero 47 della canzone italiana (quest’anno siamo al numero 74) si chiude il rapporto di Mike Bongiorno con Sanremo. Mike rimane tutt’oggi, per molti, il presentatore che ha portato il quiz nella televisione italiana, pubblica e privata.
Le undici edizioni condotte da Mike Bongiorno:
- 1963 Mike Bongiorno con Rossana Armani, Edy Campagnoli, Giuliana Copreni e Maria Giovannini;
- 1964 Mike Bongiorno con Giuliana Lojodice;
- 1965 Mike Bongiorno con Grazia Maria Spina;
- 1966 Mike Bongiorno con Paola Penni e Carla Maria Puccini;
- 1967 Mike Bongiorno con Renata Mauro;
- 1972 Mike Bongiorno con Sylva Koscina e Paolo Villaggio;
- 1973 Mike Bongiorno con Gabriella Farinon;
- 1975 Mike Bongiorno con Sabina Ciuffini;
- 1977 Mike Bongiorno con Maria Giovanna Elmi;
- 1979 Mike Bongiorno con Anna Maria Rizzoli;
- 1997 Mike Bongiorno con Piero Chiambretti e Valeria Marini.
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