I Festival di Sanremo di Pippo Baudo

Pippo Baudo

La storia del Festival intrecciata a quella del suo conduttore per antonomasia

Da martedì 6 febbraio prende il via la settantaquattresima edizione del Festival della Canzone italiana, per la quinta volta di fila condotta e diretta da Amadeus. Facciamo qualche passo indietro per ricordare colui che ha inventato il festival come lo conosciamo oggi: Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo.

L’esordio

Lo vediamo per la prima volta al timone della kermesse ligure nel lontano 1968, quando appena trentunenne si trova a condurre la manifestazione l’anno successivo al suicidio di Luigi Tenco (qui il nostro ricordo). Il gesto estremo del cantautore ligure, che ancora oggi desta diverse perplessità in chi lo ha conosciuto da vicino, ha reso difficile la realizzazione del Festival di quell’anno che per l’appunto viene affidato ad un quasi esordiente Pippo Baudo, forte del successo della sua Settevoci che allietava i telespettatori alla domenica pomeriggio.

Di quell’edizione si ricorda la capacità di Baudo di dover sfilare il microfono a Louis Armstrong. Così Baudo racconta quando fu costretto dall’organizzatore Gianni Ravera a far interrompere l’esibizione dell’artista che aveva preso a suonare i suoi pezzi dopo aver eseguito in italiano “Mi va di cantare”, brano col quale era in gara, assieme a Lara Saint Poul, come si usava in quegli anni, queste le parole di Baudo: «Alla fine della canzone comincia con “When the Saint go Macinin, lui parte pensando di fare il concerto, Ravera, l’organizzatore mi dice “fallo smettere!” ma come facevo a farlo smettere? Era il mio primo festival… ero un poveraccio davanti a questa situazione, sono uscito sul palco con un fazzoletto, sai che lui usava un fazzoletto che tirava fuori dal taschino e gli faccio “stop Mr Armstrong! Bye see you later”, una vergogna!».

Gli anni Ottanta

Dobbiamo attendere il 1984 per rivedere Baudo al Festival, stavolta non più dal Casinò delle Feste, ma dal Teatro Ariston nel quale si era spostato dall’edizione del 1977. È l’edizione in cui Baudo porta tutta la sua esperienza di presentatore navigato, le serata sono tre, il giovedì dedicato ai big, il venerdì alle nuove proposte e il sabato si chiude con la proclamazione della canzone vincitrice “Ci sarà” cantata dall’acclamato duo Albano e Romina Power scritta da Cristiano Minellono e Dario Farina.

Baudo non lascia e l’anno successivo torna per la terza volta al festival, anche quest’anno vincono gli autori Minellono e Farina con “Se m’innamoro” cantata dai Ricchi e Poveri. Le redini dell’edizione del 1987 vanno, dopo la scomparsa dello storico organizzatore Gianni Ravera, al figlio Marco, è con la quarta edizione a conduzione Baudo che le serate diventano 4. Vincitore indiscusso di quella edizione è l’inedito trio formato da Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri che trionfano con “Si può dare di più”. Ad oggi quella risulta la finale col maggiore numero di telespettatori: 18.300.000. Rimane memorabile l’esibizione di Whitney Houston in “All at Once” che dopo una scrosciante standing ovation la Houston è invitata a replicare.

I gloriosi anni Novanta

Dopo una non fortunata parentesi a Canale 5, Baudo torna al Festival in grande stile nel 1992, pian piano il Festival assume la forma che siamo abituati a vedere oggi, le serate sono quattro, Baudo per ciascuna delle prime tre è affiancato da tre conduttrici: Alba Parietti, promessa non mantenuta della televisione italiana; Brigitte Nielsen e Milly Carlucci, che poi si rivedono assieme nella serata finale. Vincitrice morale di quella edizione rimane Mia Martini, tornata alle scene dopo un ingiusto allontanamento, con “Gli uomini non cambiano” scritta da Beppe Dati, Marco Falagiani e da Giancarlo Bigazzi.

Nel 1993 Baudo vuole Lorella Cuccarini al suo fianco, che nel frattempo prosegue la sua strada su Canale 5, dove lo stesso Baudo l’aveva portata. Forte del successo de “La solitudine” prende il via la carriera straordinaria di un’artista apprezzata in tutto il mondo: Laura Pausini.

Nel 1994 avviene la svolta, Baudo assume il ruolo di presentatore e direttore artistico. Un doppio ruolo che non sempre altri presentatori, negli anni successivi, saranno in grado di svolgere con le stesse capacità e competenze. Si narra che Baudo, al fine di contribuire al miglioramento del pezzo, suggerisca tagli, chieda una strofa in più o suggerisca di mettere un inciso, cosa che fa, come dichiara in più interviste la diretta interessata, con “E poi” brano presentato da un’esordiente Giorgia con un brano firmato assieme con Massimo Calabrese e Marco Rinalduzzi, suoi primi produttori. Il podio vede al terzo posto Laura Pausini con “Strani amori”, che la consacra definitivamente tra le stelle della musica internazionale, al secondo l’intensa “Signor Tenente” di Giorgio Faletti e al primo Aleandro Baldi con “Passerà” brano scritto da lui stesso e da Giancarlo Bigazzi e Mauro Falagiani.

Da quest’anno nasce la tradizione della conduttrice bionda e dalla conduttrice mora, che quest’anno sono Anna Oxa e Cannelle. È il 1995, Baudo si inventa una gara nella gara, uno stratagemma per ripescare dalle nuove proposte dell’anno precedente, quattro dei primi sette giovani del festival del ’94 si sfidano per entrare nella categoria dei Big. Trovata che consente a Giorgia di vincere il festival con “Come saprei”, brano scritto dalla stessa Giorgia, da Eros Ramazzotti, da Vladimiro Tosetto e da Adelio Cogliati, brano che resterà uno dei più apprezzati della cantautrice romana.

In questa edizione nasce la sigla tormentone “Perché Sanremo è Sanremo”, scritta da due straordinari autori, nonché stretti collaboratori di Baudo: Pippo Caruso e Sergio Bardotti. Dopo il quinto festival consecutivo (quinto da presentatore e terzo da direttore artistico), quello del 1996 segna un’altra frattura tra Baudo e la Rai, nonostante i successi di un’edizione straordinaria, le ombre sulla vittoria di Ron con “Vorrei incontrarti tra cent’anni” sulla seconda classificata “La terra dei Cachi”, firmata da tutti i componenti del gruppo di Elio e le storie tese (Davide Luca Civaschi, Stefano Belisari, Sergio Conforti e Nicola Fasani) e altri dissidi creano l’ulteriore divorzio tra Pippo Baudo e la Rai, che torna per un’altra parentesi non felice della sua carriera in casa Madiaset.

Gli anni Duemila

Superati dissidi e malumori, cambiati vertici aziendali, Baudo torna al Festival nel 2002 che vede trionfare i Matia Bazar con “Messaggio d’amore”, brano scritto da due storici componenti del gruppo: Giancarlo Golzi e Piero Cassano, la voce è quella di Silvia Mezzanotte, che per presenza scenica, timbro ed estensione vocale sembra non far rimpiangere quella di Antonella Ruggero, storica voce del gruppo ligure. In questa edizione Baudo è affiancato da Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, con lui a dirigere le telecamere il regista fidato Gino Landi, a dirigere l’orchestra Pippo Caruso.

Nel 2003 Baudo torna sul palco dell’Ariston, stavolta affiancato da Serena Autieri e Claudia Gerini. Forte del successo dell’anno precedente, ad aggiudicarsi il primo posto per questa edizione è Alexia che abbandona le atmosfere elettro per cimentarsi in “Per dire di no”, una ballata intima e intensa scritta assieme con Alberto Salerno. Nel 2007 Baudo torna per un altro biennio a presentare il Festival, quest’anno è in coppia con Michelle Hunziker, questa edizione vede trionfare al primo posto dei Big Simone Cristicchi con “Ti regalerò una rosa”, nella sezione Nuove Proposte: “Pensa”, un brano di Fabrizio Moro che conquista il pubblico fin dal primo ascolto.

Il 2008 segna l’ultimo festival a firma Baudo, con lui sul palco ci sono Piero Chiambretti, Bianca Guaccero e Andrea Osvàrt. A vincere questa edizione il duo che ha portato in giro per l’Europa il musical Notra Dame de Paris: Gio Di Tonno e Lola Ponce con “Colpo di Fulmine”, brano scritto da Gianna Nannini. Con questa si chiudono le edizioni del Pippo nazionale che ad oggi detiene il record con tredici edizioni condotte e nelle ultime sette edizioni anche in veste di direttore artistico.

Le tappe di Pippo Baudo alla conduzione del Festival
  • 1968 Pippo Baudo con Luisa Rivelli;
  • 1984 Pippo Baudo con Edy Angelillo, Elisabetta Gardini, Iris Peinado, Tiziana Pini, Isabella Rocchietta, Viola Simoncioni;
  • 1985 Pippo Baudo con Patty Brard
  • 1987 Pippo Baudo
  • 1992 Pippo Baudo con Alba Parietti, Brigitte Nielsen e Milly Carlucci;
  • 1993 Pippo Baudo con Lorella Cuccarini;
  • 1994 Pippo Baudo con Anna Oxa e Cannelle;
  • 1995 Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll;
  • 1996 Pippo Baudo con Sabrina Ferilli e Valeria Mazza;
  • 2002 Pippo Baudo con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere;
  • 2003 Pippo Baudo con Serena Autieri e Claudia Gerini;
  • 2007 Pippo Baudo con Michelle Hunziker;
  • 2008 Pippo Baudo con Piero Chiambretti, Bianca Gueccero e Andrea Osvàrt
Antonino Muscaglione, nasce a Palermo nel 1976. Da sempre appassionato di disegno, attento a dettagli, per altri, non rilevanti. "Less is more", avrebbe scoperto in seguito, diceva Mies Van Der Rohe. Consegue la Laurea in Architettura nella Facoltà d'Architettura della sua città. Vive in Lombardia, si divide fra progettazione architettonica e insegnamento. Denominatore comune delle sue attività è la musica, da sempre presente nella sua vita. Non può progettare senza ascoltare musica; non può insegnare senza usare la musica come strumento di aggregazione.
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