Annalisa, Tananai e “Storie brevi”: il non-tormentone che vincerà il Power Hits Estate

Annalisa Tananai

Alla vigilia della finale del Power Hits Estate un esito già scritto che andrà a premiare un non-tormentone

Dieci su dieci. È il numero di settimane che hanno visto “Storie brevi” di Tananai e Annalisa al primo posto della classifica del Power Hits Estate targato RTL 102.5 e che rendono, di fatto, inutile la proclamazione di domani sera sul palco dell’Arena di Verona. Non ci sono dubbi sull’esito finale di una competizione quest’anno mai esistita che andrà a premiare quello che, in realtà, è un non-tormentone.

Ribaltato il risultato delle piattaforme

La canzone dominatrice di quest’estate è stata, infatti, “Sesso e samba” di Tony Effe e Gaia con le sue dodici settimane consecutive al primo posto della classifica FIMI e con i suoi 74 milioni di ascolti su Spotify (“Storie brevi” ne ha 31, meno della metà). Ed è stata anche la proposta che, in questi mesi, ha più rappresentato l’idea di tormentone estivo, cioè di canzone che, lo dice la parola stessa, deve tormentare il pubblico fino allo sfinimento.

Sesso e samba“, diciamolo senza mezzi termini, è una brutta canzone. Un prodotto costruito a tavolino che riprende tutte le caratteristiche principali della hit estiva facilotta, sin dai richiami a un celebre ballo e da un ritornello che ripete il titolo in maniera ossessiva. E, in più, cavalca anche quelli che sono gli stilemi tipici del genere oggi più impattante tra i giovanissimi, la trap, con un Tony Effe intento a fare lo spaccone tra ville a Copacabana, donne ricoperte di gioielli e milioni contati, mentre sul web girava la notizia che ha bisogno dei biglietti omaggio offerti dalla catena di negozi di Mister Risparmio per riempire un’arena da 6.000 posti.

Un’Annalisa molto più vicina all’eleganza interpretativa degli esordi

Storie brevi“, invece, è tutt’altro. Pur essendo figlia della strategia principe dell’attuale mercato discografico, cioè quella di unire due nomi in forte hype per accumulare più numeri possibili, riesce a mantenere una propria genuinità grazie alle sonorità che non sono quelle di una hit estiva studiata a tavolino. “Storie brevi” non è un tormentone. È una bella canzone, persino sorprendente per chi si era abituato ad un’Annalisa ormai concentrata sui motivetti martellanti e forzatamente modaioli.

La cantautrice savonese la troviamo qui molto più vicina all’eleganza interpretativa degli esordi, tra richiami agli anni ’60, vibes retrò, un mood nostalgico ed un’atmosfera sognante che torna ad esaltare le sfumature di una voce importante, sprecata per tormentoni come “Mon amour” e “Sinceramente“. Chiariamo: non è un capolavoro e non è ancora l’Annalisa intensa e profonda che ci aspetteremmo di vedere. Rimane una canzone leggera e commercialmente facile da vendere, ma la leggerezza non è mai stata un problema. Lo diventa quando cancella totalmente il passato di un’artista e l’essenza con cui l’abbiamo conosciuta.

Ottimo compromesso tra passato e presente

Questo connubio con Tananai (che sarà protagonista del Suzuki Music Party) è, così, anche un ottimocompromesso tra l’Annalisa più leggera di oggi e quella sofisticata del passato, e non può che essere accolto con positività e fiducia verso un futuro in cui speriamo si ricordi di questa sua raffinatezza che piace anche a un pubblico molto più esigente di quello che le ha dato molta fortuna negli ultimi anni.

E non è quindi difficile pensare ai motivi che hanno portato a questo ribaltamento di pronostico in un concorso che unisce classifica di Earone e voto degli ascoltatori radiofonici, target con un’età più alta rispetto a quello delle piattaforme streaming. Se “Sesso e samba” è il tormentone amato in gran parte dalla generazione Z, “Storie brevi” è il non-tormentone che parla a un pubblico decisamente più allargato.

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.
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