Valerio Scanu racconta l’addio al vita con il “Presente” di un ricordo – RECENSIONE

Valerio Scanu 2024

Recensione del singolo del ritorno che racconta il rapporto con il padre

Sono passati più di due anni dall’ultimo brano inedito e cinque dall’ultimo disco rilasciato da Valerio Scanu prima di questo suo ritorno con “Presente“. Un tempo lunghissimo in cui il cantante sardo si è dedicato alla propria vita andando incontro a diverse esperienze e cambiamenti. Il ritorno alla musica sancito con il rilascio di questo nuovo singolo il 19 gennaio 2024, apre le porte ad un nuovo progetto discografico che, fin da questo primo tassello, vuole ribadire e confermare i capisaldi del DNA del suo interprete.

La continuità artistica

Scritto e composto dallo stesso Valerio Scanu in collaborazione con Andrea Amati e Gabriele Oggiano“Presente” è una canzone di continuità. Una continuità certamente nel cantato e nella struttura musicale che mostrano uno Scanu saldamente impegnato a confermarsi interprete pop fedele al rispetto della melodia italica e dell’utilizzo della vocalità nella sua purezza ed espressione tecnica. La continuità, però, sta anche nella dimensione testuale che, pur parlando di un addio alla vita, non rifiuta l’idea che il legame tra due persone può superare la dimensione vitale della fisicità attraverso il valore del ricordo.

Proprio nel valore della continuità musicale risiede l’elemento di maggior rilevanza di questo singolo di ritorno. L’idea di tornare a proporre un brano inedito dopo così tanto tempo per quelli che sono i tempi della discografia italiana attuale e di farlo senza alcuna rivoluzione è il vero atto di coraggio. Valerio si dimostra fedele a sé stesso ed al proprio credo artistico. La sua voce limpida rimane il fulcro del progetto e la costruzione narrativa risulta saggiamente priva delle scorribande di vocaboli discutibili o di frasi ad effetto che non giustifichino un’attinenza al racconto.

Il tema del rapporto tra padre e figlio

Come dichiarato dallo stesso Valerio Scanu in sede di presentazione, “Presente” è una canzone apertamente dichiarata ed ispirata dalla figura del proprio padre. Al ricordo del genitore scomparso, l’interprete di ‘Per tutte le volte che…’ rivolge il proprio sguardo ed il proprio ricordo. “O mentre penso che ti vorrei avere ancora qua” recita l’incipit dell’inciso che, poi, si lascia andare ad una riflessione personale struggente: “mentre aspettavo che tornassi pensavo a che cosa è importante: il tuo sorriso e le tue mani e non l’applauso della gente”. Una confessione che, in qualche modo, stabilisce delle priorità reali anche nella vita di un artista votato al pubblico.

In un susseguirsi di ricordi che vanno dalla visione del mare alle cantate insieme, Valerio attraversa il proprio dolore e non nasconde la difficoltà di confrontarsi anche con la sua stessa musica di fronte a questa mancanza. E’ la conclusione del brano ad aprire uno spiraglio nel futuro riflettendo sul valore del presente e, contemporaneamente, sul significato della presenza. “In quel momento avevo tutto vivendo nel presente” ricorda guardando al passato ma scoprendo, poi, che “sei presente” anche ora, pur mancando.

La vera scoperta, però, sta nella certezza che “c’è solo questa vita e non la sprecherei per niente: me l’hai insegnato proprio tu, si vive nel presente”. Sulla scia di questo ricordo che si fa, dunque, certezza autentica la vita assume un nuovo valore più profondo mentre gli anni passano e, citando un vecchio successo, “mi perdo ancora in questo cielo immenso”.

Ascolta qui il brano

Direttore editoriale e fondatore di "Libera la Musica" dal 2024 dopo essere stato per 12 anni alla guida di uno dei principali siti d'informazione e critica musicale. Amante del pop, delle belle voci, della nostalgia e del mondo andato fatto di classe, divismo, qualità e canto. Non rinnego il futuro, lo incoraggio ad essere migliore non cancellando il passato.
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