“Poké melodrama” è un primo ottimo assaggio delle molteplici identità artistiche di Angelina Mango – RECENSIONE

Angelina Mango 2024

Il primo album in studio di Angelina Mango convince grazie a un assortimento originale e ben riuscito di proposte musicali e testuali 

È uscito venerdì 31 maggio Poké melodrama, il primo album in studio di Angelina Mango, fresca di vittoria al Festival di Sanremo e della sua partecipazione di successo all’Eurovision Song Contest, tenutosi a Stoccolma. Per la sua prima fatica discografica, la cantautrice lucana ha potuto avvalersi di ben quattro featuring, con nomi importanti quali Marco Mengoni e Bresh, ma anche con colleghi meno noti al grande pubblico, pur essendo due grandi esponenti della scena hip hop, come Dani Faiv e Villabanks.

L’album è stato anticipato da quattro singoli radiofonici: la trascinante ‘Che t’o dico a fa’’, che ha raggiunto addirittura la seconda posizione in Fimi e due dischi di platino, l’autobiografica ‘Fila indiana’, il brano vincitore del Festival di Sanremo, col quale ha appena conquistato il terzo disco di platino, ‘La noia’ (qui la nostra recensione) e la canzone che ha anticipato di una settimana l’uscita dell’album, ‘Melodrama’. I brani di questo album, oltre a quelli dell’ep pubblicato subito dopo l’esperienza ad Amici di Maria De Filippi 22, verranno suonati dal vivo nel tour Nei club 2024, in ben undici date, che toccheranno otto città italiane. 

Il racconto di un sé in continua evoluzione 

È un racconto profondamente sincero e autobiografico quello che Angelina Mango ci regala in questo suo primo album. Nel descriversi agli ascoltatori, quello che ci viene fatto è il ritratto di una giovane donna che non vuole etichettarsi e che fa del cambiamento e dell’evoluzione continua, la chiave della sua identità. Riconosce le sue stranezze e particolarità nel suo ultimo successo estivo “Melodrama” (“Lo sapevi che ero un po’ incasinata, scusami se do il peggio di me, dopo mi passa”), così come nel primo singolo di questa sua era discografica “Che t’o dico a fa’” (“Sembra una pazzia, ma è la vita mia, non si fa capire come una poesia”), ma sempre evidenziando la necessità di non incasellarsi in schemi preimpostati, come canta anche nel featuring con Marco Mengoni, “Uguale a me” (“Io cambio idea e non ci riesco a stare ferma e respirare dentro convinzioni che a vent’anni fanno solo male”). Rivendica il suo desiderio di movimento ed evoluzione anche nel brano sanremese “La noia” (“Quasi quasi cambio di nuovo città che a stare ferma a me mi viene la noia”), ma non senza una nota di autocritica, come nella collaborazione con Dani Faiv, “Invece sì” (“Non dovrei viverla sempre così […] andare di fretta”).

L’unica costante nel suo percorso di ricerca personale è la musica, che si incarna, divenendo parte integrante del suo essere, come canta nel brano di apertura, “Gioielli di famiglia” (“Con la musica negli occhi, nelle spalle, nelle gambe, nello stomaco e nel cuore”). La musica è anche una necessità che non conosce pause, come afferma nel brano finale del disco, il featuring con Vilabanks dal titolo “Another world” (“Ero in studio anche a Natale, suono pure a Capodanno”).

La sofferenza come esperienza catartica e taumaturgica 

Un altro chiaro filo conduttore del primo album di Angelina Mango è il riferimento all’accoglimento del dolore come esperienza di vita necessaria, per donare completezza e compiutezza all’esistenza. Sono molteplici i riferimenti a tale tema, sempre analizzato come fattore imprescindibile per un’autentica felicità successiva. Angelina ne parla per esempio nel brano sanremese (“Vivo perché soffrire fa le gioie più grandi”), nel featuring con Mengoni (“C’è una cosa che mi fa un po’ male, ma mi fa sentire viva”), o nella traccia “Smile” (“E mi fa male, ma fa più male se non smile”). 

Anche l’amore è un terreno che può portare alla sofferenza, come canta in “Una bella canzone”, che però non è da evitare nemmeno in questo frangente (“Non ho paura dell’amore e del male che può fare”). Infatti, anche in questo caso, tutto ciò può portare a una conseguente positività e Angelina lo afferma esprimendo gratitudine verso l’amato sempre presente, nel featuring con Bresh “Diamoci una tregua” (“Ti voglio ringraziare per quando mi prendi in giro per i miei problemi giganti”) e profonda ammirazione come in “Crush” (“Butti fuori la luce dagli occhi”).

Un’altra faccia del dolore: la perdita e le malelingue 

Il dolore è un’esperienza che Angelina ha conosciuto e vissuto presto nella sua vita, a causa del lutto per la perdita di suo padre, il famoso cantautore Pino Mango, scomparso nel 2014. Anche in riferimento alla propria vita familiare e agli anni più difficili della sua esistenza, Angelina si racconta senza sconti e senza filtri. Nel brano più struggente del disco “Edmund e Lucy”  dialoga col fratello, che ha conosciuto il suo stesso dolore (“Fortuna ci teniamo stretti nei cubi di ghiaccio che chiamiamo traumi”) e ne è stato al contempo l’unica cura possibile (“Ho strappato tutte le radici, ne ho lasciata una e ho fatto il doppio nodo”). È evidente che l’esperienza della perdita abbia portato la cantante a una solitudine profonda, culminata anche nel rifiuto dell’amore, come canta in “Gioielli di famiglia” (“Ho chiuso l’amore dentro una stanza, non so se per proteggerlo o per viverne senza”). 

Il risentimento descritto dalla Mango però, non nasce solo dal lutto e dalla sua elaborazione, ma anche dalla ricerca disattesa di attenzioni, come scrive nel singolo “Fila indiana” (“Io ero l’essere speciale, ma non hanno avuto cura di me”), nonché dalla consapevolezza della curiosità morbosa della gente (“Cercano il veleno nella spazzatura fuori dalla nostra casa”). Quella stessa gente che giudica e critica senza saper empatizzare coi dolori altrui, come canta anche in “Cup of tea” (“Chi per un trauma, chi per un altro, davanti a Dio saremo tutti uguali, i conti in tasca mica te li faccio, tra buchi e stimmate che ho nelle mani”). 

In conclusione

Poké melodrama non è solo un crogiolo di tematiche, tutte affrontate con una penna matura, introspettiva e mai banale, ma anche di proposte musicali inaspettatamente accostate con grande talento. Troviamo in questo album l’urban con echi mahmoodiani di “Melodrama”, il rap soprattutto nei featuring, le ballate più profonde e crude, dove la voce di Angelina dà l’ennesima prova di un’ottima estensione e intensità interpretativa, l’utilizzo frequente del napoletano, ormai sua cifra stilistica, il linguaggio più adolescenziale di “Crush” e persino un tocco di autotune, ma nel duetto meno prevedibile, cioè quello con Mengoni. In ognuno di questi stili Angelina è credibile, centrata e a fuoco, lasciando presagire differenti possibili futuri scenari in quella che speriamo sarà una lunghissima carriera. Nel frattempo buona (anzi ottima) la prima! 

Miglior traccia: Edmund e Lucy e Fila indiana 

Voto complessivo: 8/10

Tracklist e stelline 
  1. Gioielli di famiglia ★★★★★★★★☆☆
    [Angelina Mango – Angelina Mango, Antonio Cirigliano, Leonardo Zaccaria, Michele Canova Iorfida, Vincenzo Colella]
  2. Melodrama ★★★★★★★½☆☆☆
    [Angelina Mango, Federica Abbate, Alessandro La Cava – Angelina Mango, Federica Abbate, Alessandro La Cava, Nicola Lazzarin]
  3. La noia ★★★★★★★½☆☆☆
    [Angelina Mango, Madame – Angelina Mango, Dardust, Madame]
  4. Uguale a me (feat. Marco Mengoni) ★★★★★★★★★☆
    [Angelina Mango, Marco Mengoni, Cheope, Stefano Marletta – Angelina Mango, Edwyn Roberts, Stefano Marletta]
  5. Crush ★★★★★★☆☆☆☆
    [Angelina Mango – Angelina Mango, Antonio Cirigliano]
  6. Smile ★★★★★★★★☆☆
    [Angelina Mango – Angelina Mango, Antonio Cirigliano]
  7. Diamoci una tregua (feat. Bresh) ★★★★★★★★★½☆
    [Angelina Mango, Bresh – Angelina Mango, Bresh, Luca De Blasi, Luca Ghiazzi]
  8. Edmund e Lucy ★★★★★★★★★★
    [Angelina Mango – Angelina Mango, Filippo Mango]
  9. Cup of tea ★★★★★★★★☆☆
    [Angelina Mango – Angelina Mango, Andrea Moroni, Marra Mvsic]
  10. Una bella canzone ★★★★★★★★☆☆
    [Angelina Mango – Angelina Mango, Giorgio Pesenti]
  11. Fila indiana ★★★★★★★★★★
    [Angelina Mango]
  12. Invece sì (feat. Dani Faiv) ★★★★★★★½☆☆☆
    [Angelina Mango, Dani Faiv – Angelina Mango, Strage]
  13. Che t’o dico a fa’ ★★★★★★★½☆☆☆
    [Angelina Mango, Alessandro La Cava – Angelina Mango, Alessandro La Cava, Zef, Alessandro De Crescenzo]
  14. Another world (feat. VillaBanks) ★★★★★★★☆☆☆
    [Angelina Mango, VillaBanks – Angelina Mango, VillaBanks, Andrea Moroni]

Insegnante e milanese d'adozione dai tempi dell'università. Nel tempo libero mi dedico alle mie due più grandi passioni: concerti e viaggi. Mi definisco memoria storica dei talent e music show italiani: Amici, X Factor e Sanremo non hanno segreti per me
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