Dieci canzoni per un’estate 2024 diversa da quella dei soliti tormentoni

canzoni estate 2024

La nostra playlist di 10 canzoni uscite recentemente che rappresentano un’alternativa ai soliti tormentoni

L’estate sta diventando una stagione sempre più prevedibile a livello musicale, con tanti tormentoni che sono spesso dei copia-incolla scritti quasi tutti dal solito giro di autori e interpretati dagli stessi cantanti. Un quadro in cui c’è difficilmente spazio per l’alternativa ed è proprio per questo che oggi vi proponiamo una playlist in risposta a quello che dicono le classifiche. Abbiamo selezionato dieci canzoni uscite recentemente che, in questo momento, non vedete nelle playlist Spotify e neanche ai primi posti dell’airplay radiofonico, ma che meriterebbero una chance perché raccontano un’estate diversa e sono un’alternativa all’omologazione che vige oggi nel mercato musicale.

Alex Britti – Uomini

Proposta figlia dell’Alex Britti più fresco ed estivo, grazie anche all’influenza reggae sostenuta dall’ukulele che si unisce ai consueti assoli di chitarra. Un pop colorato, diretto, spensierato in cui la leggerezza è però solo di facciata, perché il brano nasconde in realtà un’analisi acuta e ispirata sulla condizione degli uomini di oggi che, da una parte, ha messo in discussione il modello di uomo da sempre imposto dalla società e, dall’altra, consente maggior libertà (“Ormai ci siamo liberati, i generi non sono più classificati“) e la possibilità per chiunque di mostrarsi esattamente come si è (“Se non ti rendi conto e non tieni il passo, sei rimasto al palo, un po’ indietro nel tempo. Accendi la tv e vedi un uomo diverso, che parla e che si veste come crede sia meglio“).

Arisa – Baciami stupido

Scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, questo brano ci riporta alla Arisa giocosa, scanzonata e vintage delle origini, qui intenta a raccontare un colpo di fulmine durante una festa e con l’immagine del bacio utile a farsi manifesto di un amore universale che non conosce barriere di genere e di orientamento sessuale (“Un bacio tenero per dir la verità, che va bene fra due uomini, due donne, tra due ultrà“). L’obiettivo è costruire qualcosa di divertente ma che non sia vuoto nei contenuti, e viene abilmente portato a termine.

Bianca Atzei feat. Tormento – Le canzoni di Vasco

Come ci ha raccontato Bianca in questa intervista che ci ha recentemente rilasciato, è una collaborazione che ha fortemente voluto essendo fan sin da ragazzina di Tormento e dei Sottotono, e infatti la vediamo spiccatamente a suo agio in questo potentissimo mix tra funk, melodia e rap che i due artisti hanno provato a portare a Sanremo – come dichiarato sulle pagine di TgCom24 – non venendo però presi. Un gran peccato perché questo brano avrebbe potuto fare una bellissima figura sul palco dell’Ariston: è una proposta, infatti, moderna, radiofonica e in linea con ciò che veniva richiesto da Amadeus, ma che non ricalca altre ricette viste e riviste negli ultimi anni guardando più all’hip-hop old-school, e si sarebbe quindi differenziata in un Festival che, soprattutto nell’ultimo anno, abbiamo visto molto omologato.

Ermal Meta – Mediterraneo

Il Mediterraneo narrato come uno spazio attraversato da vite che spesso non si conoscono ma che hanno comunque in comune la condivisione di quello spazio, e infatti il racconto si sviluppa su una melodia avvolgente, dolce e malinconica incrociata con ritmi più tribali, tra cui un canto arabo e un sample di un brano senegalese, in una proposta che profuma quindi di world music. Ci troviamo anche qui di fronte a un brano scartato dall’ultimo Festival – come dichiarato dallo stesso artista – e anche qui si può fare lo stesso discorso fatto precedentemente: un’esclusione che si fa fatica a capire essendo un brano in linea con la freschezza richiesta da Amadeus e che avrebbe portato una maggior diversità discostandosi dai troppi brani sovrapponibili tra di loro.

Fabrizio Moro – Maledetta estate

Moro ci racconta un’estate diversa da quella che occupa oggi le classifiche, ma che esiste e che quindi va raccontata. Perché parliamo di una stagione che non è solo divertimento, per molti è anche malinconia e, quindi, l’atmosfera si fa qui nostalgica nel raccontare un’estate che rimanda a una storia finita e quindi anche ai suoi momenti più belli, spesso scanditi da alcune canzoni del passato (una è “Mare mare” di Luca Carboni, di cui è evidente l’omaggio nella prima strofa). Con questo brano, il cantautore romano ci conferma che non insegue alcuna moda musicale e che non è condizionato dall’ossessione per numeri e classifiche.

Il Solito Dandy – Irresistibile 

Terzo classificato a X-Factor 2023, la sua proposta era quella commercialmente più spendibile dell’ultima edizione del talent di Sky e la riprova arriva da questo brano orecchiabile, immediato e facilmente memorizzabile già dopo il primo ascolto. Il Solito Dandy delinea sempre più il proprio stile sia in un pop dal gusto retrò, raffinato e personale che rimanda all’epoca dei juke-box, sia nella positività e nell’energia dei messaggi che cerca di trasmettere. Qui, infatti, l’invito è a credere di nuovo nell’amore dopo una delusione, lasciandosi alle spalle le corazze del passato per abbracciare con coraggio il futuro.

Malika Ayane – Sottosopra 

La cantautrice milanese apre così un nuovo percorso, firmando lei stessa il brano insieme a Pacifico e ad Andrea Bonomo e mostrandosi in una veste inedita che gioca di contrasti. Lo sguardo è, infatti, a una dimensione più elettronica e attuale (e a dimostrarlo c’è anche la produzione di Estremo, già alle spalle di BigMama e Madame) che non dimentica comunque l’eleganza interpretativa che ha sempre contraddistinto la carriera di Malika. Il singolo è già disponibile da oltre due mesi e non ha però trovato un grande appoggio radiofonico, evidentemente penalizzato dal passaggio della cantante a un’etichetta più piccola; eppure non risulta difficile ritrovare l’immediatezza di tanti successi da primo posto nell’airplay sfornati in passato dalla Ayane, come “Senza fare sul serio” e “Tre cose“.

Renga Nek – Dolcevita

In una recente intervista rilasciata per La Stampa, Renga ha polemizzato contro le radio ree di trasmettere solo ciò che rappresenta la novità e cancellando tutto il resto, anche quando il brano è meritevole e in linea con ciò che richiede la dimensione radiofonica. “Dolcevita” (di cui qui la recensione), infatti, non è nemmeno nella Top50 italiana di Earone eppure avrebbe tutte le carte in regola per diventare un brano da primi posti nell’airplay, considerando il sound up-tempo decisamente sostenuto che mischia rock ed elettronica e lo sguardo all’immaginario anni ’50 anche grazie alla diverse citazioni come la Cadillac e Brigitte Bardot, in quello che è quindi un ottimo connubio tra passato e modernità.

Ruggero Ricci & Isotta feat. Lolloflow – Limonata

Avete nostalgia degli anni del Festivalbar? Questa è la proposta giusta per curarla. Ci troviamo infatti di fronte a un trio inedito che è riuscito a catturare con grande abilità l’essenza e la genuinità dei tormentoni con cui in tanti siamo cresciuti, dando vita a un brano estivo che conserva il gusto per il pop del passato non perdendosi comunque l’occasione di risultare attuale anche grazie alle barre di Lolloflow, e che, allo stesso tempo, riesce a far divertire e riflettere. La leggerezza, infatti, è solo apparente: nel testo ci sono diversi richiami a temi molto sensibili della nostra epoca, come la sostenibilità ambientale, la dipendenza dal mondo virtuale e le ansie sociali della generazione Z.

Virginio – Notte nera

Una delle canzoni più potenti della carriera di Virginio, che qui sposa una dimensione spiccatamente up-tempo per omaggiare l’ettropop degli anni ’80 e richiamare i suoni caratteristici dell’epoca. Al centro del brano c’è l’incontro di una notte, che il protagonista non vuole però accettare per paura di essere giudicato dagli altri. “Notte nera” è la conferma di versatilità da parte di un cantautore che sa risultare efficace sia nella dimensione intima che rappresenta la sua comfort-zone, che in questa più fresca e divertita.

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.
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