Bianca Atzei: “Sperimento rispettando il mio passato perchè è la mia indole” – INTERVISTA

Bianca Atzei 2024

Intervista a Bianca Atzei, che ci racconta il suo nuovo album “1987

È uscito venerdì scorso “1987“, nuovo album di Bianca Atzei frutto di un ottimo connubio tra passato e presente, leggerezza e profondità, sperimentazione e tradizione. Ve ne abbiamo parlato in questo articolo e ora abbiamo incontrato Bianca per farci raccontare qualcosa in più. Ed è palpabile la sua emozione nel parlarne perché questo lavoro non è una semplice raccolta di canzoni, ma un racconto di uno spaccato di vita da parte di un’artista la cui musica coincide sempre con il suo vissuto. E questo la rende vera, necessaria, autentica.

Ciao Bianca, benvenuta su LiberaLaMusica. Siamo qui perchè è uscito “1987“, il tuo nuovo album. Cosa rappresenta per te questo lavoro e sei contenta dell’accoglienza che hai ricevuto dal tuo pubblico?

<<Direi proprio di sì. Sono molto emozionata, ogni giorno è diverso perchè risento le canzoni e scopro sempre cose nuove di questo album anche io stessa. Era da tantissimo tempo che ci lavoravo e devo dire che sono molto contenta, soddisfatta, felice che sia arrivato questo mio cambiamento musicale e artistico. Questo album racchiude tante cose di me che riguardano anche il passato però con lo sguardo di oggi, quindi sono veramente molto contenta del lavoro che ho fatto>>.

Iniziamo a parlare delle canzoni e vorrei partire da “Una cometa blu” che è quella emotivamente più forte. Proprio per questo, voglio lasciarti libera di raccontare il brano e le emozioni che ti suscita.

<<Ho tenuto come ultima traccia “Una cometa blu” proprio perchè è la canzone che è più forte e profonda per me. Ho mantenuto la registrazione originale anche se mi sentirete un po’ raffreddata perchè ero incinta di Noa mentre la cantavo, e quindi per me ha un significato forte e importante.

Gigi D’Alessio e Diego Calvetti mi hanno fatto questo immenso regalo ed è come se l’avessi scritta io, sono riusciti a toccare dei momenti e delle parti così delicate e intime di me e faccio quasi fatica a crederci che due artisti riescano a scrivere così nel profondo qualcosa di un’altra persona, toccando parti di me che forse neanch’io sarei riuscita a scrivere. Parla del bambino che ho perso prima che arrivasse Noa, che è questa cometa blu e io questa luce oggi la rivedo in Noa. Mi ha colpito molto quando l’ho sentita per la prima volta, non me l’aspettavo e mi arrivata questa bomba. E’ stata una cosa molto forte>>.

In “Non ti lascio andare” troviamo, invece, Kekko dei Modà, artista e amico presente in tutti i momenti più importanti del tuo percorso. E’ raro vedere una collaborazione così longeva nella musica, quanto ci tieni a portarla avanti?

<<E’ rara anche un’amicizia così e ci tengo proprio a dire in primis che è un’amicizia. Kekko mi ha scritto diverse canzoni, ma quando mi chiamò alle 2-3 di notte, mentre io tornavo da un concerto, per farmi sentire al telefono “Ora esisti solo tu” suonandola al piano è stato un colpo al cuore. Perchè parlava esattamente di quello che provavo in quel momento della mia vita e di quello che avevo passato. Era riuscito così fortemente a mettere tutto insieme e a parlare di me, non può non essere un tuo amico importante. Per me lo è.

E, soprattutto, c’è stato dall’inizio, dalla mia prima canzone e ha continuato. Nel mio percorso artistico lui c’è sempre stato, in tutte le cose più belle e più importanti della mia carriera. E spero continui ad esserci perchè c’è un’alchimia e una sintonia molto forte tra di noi che ci lega tantissimo. Il suo modo di scrivere mi appartiene fortemente e mi fa piacere averlo vicino a me anche come persona>>.

Tutto l’amore che ho dentro“, invece, è un brano che hai scritto tu e conferma che non sei solo una grande interprete ma anche un’ottima autrice. Cosa ti ha spinto a scrivere questo brano molto etereo e delicato?

<<Ho scritto “Tutto l’amore che ho dentro” otto anni fa, in un momento molto bello della mia vita perchè io riesco a scrivere canzoni quando sono molto gioiosa, felice e serena. Poi è rimasta nel cassetto per diverso tempo e solo ora mi sono sentita di farla uscire perchè per me ha preso un altro significato in questo momento rispetto a quando l’ho scritta.

Il significato è l’amore autentico, assoluto che ho scoperto essere quello per mio figlio. Mi sono immaginata queste due montagne e dall’altra parte della montagna la persona che raffigura chi può prendermi la mano e portarmi con sè. Un amore che va oltre ogni confine, Noa per me è l’amore che supera ogni cosa e ogni limite e quindi è un brano a cui tengo particolarmente e ne sono molto affezionata>>.

Questi tre brani, insieme a “Bagnoschiuma“, sono quelli che richiamano le atmosfere di “Bianco e nero“, il tuo primo album. E’ importante rispettare e ricordare il proprio passato?

<<Direi di sì. Questo mio cambiamento e questa mia consapevolezza completamente nuova e diversa mi hanno portato anche un po’ di nostalgia del mio passato e quindi l’aver voglia di ritrovarmi, di rinascere. Anche il fatto di utilizzare la mia data di nascita per dare il titolo all’album era un modo per parlare di una rinascita e tornare alle cose che facevo. E quindi sì, è importante perchè comunque io nasco in un modo e sono così, ho la mia indole dentro. Non che non ci fosse più stata, però magari avevo cercato di spaziare di più e provare cose diverse come ho fatto comunque anche in questo album visto che ci sono sonorità anni ’80, però tutta la parte delle ballad e dei pezzi più morbidi, lenti e classici torna al mio essere>>.

Adesso infatti passiamo a “Discoteca“, “Indigeno” e “Acqua, fuoco, terra” che mostrano, appunto, una Bianca più spensierata che guarda agli anni ’80. Ti sei divertita a indossare questo nuovo vestito?

<<Sì, molto, mi sono divertita anche a scrivere. Quando ho scritto “Discoteca” e “Indigeno” mi sono divertita tanto perchè mi immaginavo negli anni ’80 e desideravo questi spazi e momenti di leggerezza, divertimento e sfarzo, quello che era quell’epoca. Mi sono immaginata nei video di Jo Squillo e Sabrina Salerno che sono delle amiche e mi è venuto tutto molto facile. E’ stato molto bello e mi piace sentirmi anche in quel modo>>.

Le canzoni di Vasco“, invece, è il singolo che hai scelto, dopo “Discoteca“, per accompagnare l’uscita dell’album e vede la presenza di uno dei capostipiti della scena rap italiana, Tormento. Com’è nata questa collaborazione e ti è piaciuto lavorare con lui?

<<Nasce prima della nascita di questo album, è una canzone che arriva da prima e ho sentito l’esigenza di non cantarla da sola perchè vedevo una parte maschile e ho voluto tanto Tormento perchè ho una foto con lui di quando avevo 18 anni appesa nella mia cameretta e quindi per me è una grande gioia e un onore. E’ un artista che seguo da quando ero piccola e poi è super carino, è una persona molto dolce>>.

Quanto pensi abbia influenzato questo lavoro la tua nuova vita da mamma?

<<Tanto, perchè io sono sempre io ma sono stra-cambiata, e quindi tutta la parte divertente è perchè c’è il desiderio di tornare ai miei 18 anni e al periodo in cui ero un po’ più leggera e spensierata. Adesso ho bisogno di 80 ore in una giornata e non mi basterebbero per le cose che devo fare. Quindi avere un po’ di spazi per te manca sicuramente, e questo ha influenzato tantissimo. E ha influenzato anche il fatto di sentirmi cresciuta con la consapevolezza di avere delle esperienze diverse, e questo album mi ha portato a racchiudere tutto questo. E’ quello che sono io ora, anche se ho messo canzoni come “Tutto l’amore che ho dentro” che avevo chiuse dentro di me da anni e ci sono riferimenti al passato>>.

Passiamo ai concerti, c’è un tour legato a questo album, “1987 Tour”, già iniziato ad aprile quando hai fatto anche un concerto con l’orchestra a teatro in Puglia. Che emozione è stata e che spettacolo stai portando in giro per l’Italia?

<<Il tour è iniziato alla grande, non me l’aspettavo, sono già uscite diverse date anche a marzo e aprile, il calendario è in continuo aggiornamento, stanno aumentando sempre di più e io sono super felice perchè l’essenza di quello che faccio è portare la mia musica in giro per l’Italia, lo faccio da diversi anni e sono fortunata. Mi piace stare a contatto con le persone che mi seguono, che ascoltano la mia musica: è la cosa che più mi rende felice e adesso poter portare anche alcune canzoni di questo album nel mio tour è come respirare aria pulita e nuova. Spero possa piacere questo nuovo tour, io sono molto soddisfatta di tutto>>.

Nella scaletta del tour non può mancare “Ora esisti solo tu” che ha da poco superato i 50 milioni di visualizzazioni, ne fa ancora oggi più di 200 mila al mese come se fosse appena uscita ed è un traguardo incredibile. Che effetto fa avere nel proprio repertorio un classico di questa portata?

<<Sono molto fortunata perchè non è facile fare musica in questo periodo e io con “Ora esisti solo tu” ho una canzone che da anni mi dà la possibilità di andare ovunque. Io quando vado in giro e la canto la cantano tutti con me ed è una cosa bellissima, ti emoziona tanto e ti rendi conto quanto sia importante avere una canzone forte, che fa la differenza. Io sarò sempre grata a Kekko per questo, per avermi dato una canzone che tutti conoscono e spero che anche tra tanti anni continui così, anche per le nuove generazioni. Sarebbe una cosa molto bella>>.

C’è anche un altro progetto live parallelo al “1987 Tour“, “Bianca Atzei Party & Love”. Di cosa si tratta?

<<Era diverso tempo, un paio di anni, che volevo provare a sperimentare una sorta di Bianca Atzei che si presta a far divertire le persone. E’ una cosa parallela al tour nelle piazze e nei teatri, qui si parla di eventi privati, feste e locali anche per l’inverno. Ho pensato di fare una playlist di cover degli anni ’70, ’80 e ’90 per divertirmi insieme alle persone che verranno ad ascoltarmi, mettendo in piedi una band pazzesca e sono molto felice. Ho già fatto la data zero, è andata molto bene, e adesso spero possa prendere piede perché mi diverte. Avevo voglia di divertirmi e divertire>>.

Chiudiamo con un appuntamento importante e imminente, vuoi darlo direttamente tu?

<<Sì, stasera sarò su Rai2 per la finale di Coppa Italia di calcio femminile, canterò l’Inno di Mameli e “Discoteca”. Sono molto felice di essere stata chiamata, sono onorata e quindi dò l’appuntamento a tutti a guardarci>>.

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.
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