Nessun eliminato, la finale si disputerà fra sei concorrenti
Nella semifinale di Amici 23, le due squadre rimaste in gara si sono affrontate in tre manche per decretare i primi finalisti di questa edizione del talent. Le manche sono state sempre vinte dagli Zerbi-Celentano, facendo guadagnare l’accesso diretto alla finale, nell’ordine, a Marisol, Dustin e Petit. Al ballottaggio finale per gli ultimi due posti rimasti si sono quindi scontrati Holden, che si è aggiudicato la quarta maglia, Sarah e Mida. I giudici, non riuscendo a decidere chi eliminare tra i due ragazzi presenti nella scuola sin da settembre, hanno chiesto alla produzione di poter ampliare il numero dei finalisti. La semifinale si è dunque chiusa senza eliminazioni e, per la quarta volta nella storia del programma dopo le prime due edizioni e la ventunesima, la finale vedrà in gara ben sei concorrenti. Gli ospiti musicali della puntata sono stati Irama, che ha presentato il suo nuovo singolo in anteprima dal titolo Galassie e gli Articolo 31, che hanno invece cantato un medley dei loro più grandi successi e Peyote, il loro ultimo brano uscito lo scorso venerdì, che li vede collaborare con Rocco Hunt e Fabri Fibra.
Ecco le nostre pagelle delle esibizioni dei quattro cantanti semifinalisti.
Le nostre pagelle
Sarah – Toxic (Britney Spears), Wannabe (Spice Girls), Quelqu’un m’a dit (Carla Bruni), Kill Bill (SZA) e Can’t get you out of my head (Kylie Minogue)
Si muove ormai da popstar navigata sul brano di Britney, rendendo attuale un pezzo che proprio quest’anno ha compiuto vent’anni. Allo stesso modo tiene la scena con naturalezza nel brano delle Spice Girls, dove riesce anche ad abbozzare una coreografia con credibilità. Nel pezzo in francese è evocativa e centrata nell’interpretazione, mentre nella cover di SZA dà prova di versatilità, cimentandosi anche con una breve parte rappata e con un mood meno vicino alle sue corde. Conclude questa semifinale con una cover dance-pop dove si prende il palco con sensualità e padronanza. Voto: 8.5
Frizzante al punto giusto nella cover di D’Angiò, ma come al solito senza particolare guizzo, porta a casa il compitino senza infamia e senza lode. Nel brano di Lazza resta fedele all’originale, ma mettendo un po’ di graffio in più rispetto al solito, risultando quindi intenso e incisivo. Ironico e portatore di vitalità, nel pezzo di Cavallaro è riconoscibile nel suo essere intrattenitore. Nella cover di Britti riesce a essere dolce e al contempo d’impatto, in una delle sue esibizioni migliori di questo serale. Peccato che la sua evoluzione sia arrivata così tardi nel suo percorso. Voto: 6.5
Petit – Io ho in mente te (Equipe 84), I’ll be missing you (Puff Daddy ft. Faith Evans) e Meleğim (Soolking ft. Dadju)
Abusa decisamente di autotune nella prima cover, risultando innaturale e perdendo di freschezza e autenticità. Le barre nel brano di Puff Daddy sono più coerenti del solito col significato del pezzo, quindi risulta più a fuoco e meno scontato e ripetitivo. Nell’ultima cover torna invece sui suoi passi, riproponendo lo stesso filone presentato dall’inizio del suo percorso. Voto: 5.5
Potente e immediato nel brano di Irama, che è un’assegnazione azzeccatissima visto il tipo di percorso che lui stesso sembra stia intraprendendo coi suoi inediti. Emoziona al punto da ricevere una standing ovation in quello che ormai è un classico dei nostri tempi, come Sono solo parole. Nell’ultima cover gioca con la voce con maestria in un’interpretazione liberatoria e trascinante. Voto: 8.5
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