Noemi presenta “Se t’innamori muori” in gara a Sanremo 2025

Noemi - Sanremo 2025 - Se t'innamori muori

La cantante anticipa come sarà la sua canzone in gara a Sanremo 2025

C’è grande attesa per l’ottava partecipazione al Festival di Sanremo di Noemi che avrà luogo il prossimo febbraio 2025 grazie alla canzone inedita “Se t’innamori muori“. La cantante romana è tra le protagoniste più attese del cast (qui) messo insieme da Carlo Conti per la settantacinquesima edizione della kermesse canora ligure.

La canzone che la voce di ‘Sono solo parole’ porterà in scena sul palco del Teatro Ariston porta le firme prestigiose (e sorprendenti) di Blanco, Mahmood e Michelangelo. Quest’ultimo ha curato anche la produzione artistica dell’intero brano (qui tutti gli autori e i produttori delle canzoni in gara a Sanremo 2025).

Il racconto della canzone |

Per i canali social di Rai, Noemi ha anticipato qualche dettaglio di “Se t’innamori muori”. La cantante ha raccontato che “è una canzone nata sulla mia voce. Sono contenta perchè Mahmood e Blanco, che sono due grandi autori molto bravi, mi hanno fatto un regalo partendo da me. Il tema è molto forte: la stessa frase ‘se t’innamori muori’ è pazzesca perchè è una metafora per raccontare l’abbandono quando noi ci lanciamo e viviamo di sentimenti senza avere paura, anzi, con quella paura di sentirci un po’ fragili. E’ un abbandono perchè, in realtà, è tutto in mano a qualcun altro. C’è questo ‘serenamente’ nella canzone che alla fine risolve: quando tu hai dato tutto non hai niente da recriminarti. Se fosse un’immagine mi viene in mente un cielo dove c’è un qualcuno che cade non a picco ma che si abbandona, in una situazione di gravità zero”.

Facendo riferimento alle sue partecipazioni al Festival, Noemi ha detto che “mi rende molto orgogliosa perchè essere scelta è sempre una grande soddisfazione. Spero di farne tanti altri”.

“Secondo me l’avvento dei social ha aiutato molto il sentirsi più sicuri davanti ad una telecamera” ha dichiarato Noemi per RaiPlay (qui). “Ha aiutato anche nell’essere più a fuoco anche a livello di immagine. Poi, ovviamente, c’è la parte musicale che ognuno, però, affronta come vuole”.

Direttore editoriale e fondatore di "Libera la Musica" dal 2024 dopo essere stato per 12 anni alla guida di uno dei principali siti d'informazione e critica musicale. Amante del pop, delle belle voci, della nostalgia e del mondo andato fatto di classe, divismo, qualità e canto. Non rinnego il futuro, lo incoraggio ad essere migliore non cancellando il passato.
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