Michele Bravi 2024

Michele Bravi fuori da Sanremo 2025 con conseguente addio ad Universal Music

Il cantante ha raccontato l’esclusione dal Festival e la fine del contratto con la sua major discografica

La bocciatura al Festival di Sanremo 2025 ha comportato anche la fine del contratto che legava Michele Bravi all’etichetta discografica della Universal Music Italy. A raccontarlo è stato lo stesso cantautore umbro di Città di Castello attraverso un video postato nei propri spazi social qualche giorno fa. Un modo diretto ed esplicito per raccontare i suoi ultimi mesi, la delusione per la doppia esclusione dalla kermesse, la fine del suo contratto discografico e l’incertezza per il proprio futuro artistico e professionale.

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La canzone e il coinvolgimento di Lino Banfi nel progetto |

È il 15 dicembre 2024” – racconta Michele Bravi nel video – “Ad un certo punto, il telefono mi impazzisce a causa di una serie infinita di messaggi, il cui succo era: ‘Guarda che Lino Banfi ha spoilerato tutto’. Accendo la TV ed effettivamente Lino era ospite a ‘Domenica in’ da Mara Venier e racconta il nostro progetto”.

“Quello a cui Lino fa riferimento non è effettivamente solo un cortometraggio. Tutto parte da una canzone. Questa canzone io inizio a scriverla due anni fa. Si tratta di una canzone in cui racconto la storia d’amore delle due persone più importanti della mia vita, che sono nonno Luigi e nonna Graziella. La storia dei miei nonni è una storia piena di umiltà, ma anche di dolori. Ad un certo punto arriva anche l’intrusività di una malattia, quella che cancella i ricordi, l’Alzheimer”.

Questa canzone è stata quella che Michele Bravi ha sottoposto alla commissione artistica del Festival di Sanremo per due anni consecutivamente: “non è andata. E’ ovvio che da una parte mi è dispiaciuto ma, in realtà, non per la parte professionale: Sanremo è una gara e perciò ci sta che delle volte ti dicano di no”.

L’esclusione da Sanremo 2025 e le conseguenze discografiche |

L’esclusione dall’ultima edizione del Festival di Sanremo 2025 per Michele Bravi ha portato a delle conseguenze tangibili sul piano professionale. Conseguenze che, comunque, non minano la stima e l’affetto che il cantante da sempre nutre nei confronti di Carlo Conti come lui stesso ha raccontato: “Non lo sto dicendo perchè voglio dimostrare un rancore. Sono tranquillissimo a riguardo. A Carlo sarò sempre grato: io senza Carlo non farei questo lavoro, è stato lui a scegliermi con ‘Il diario degli errori'”.

“Questa esclusione a Sanremo ha portato a delle conseguenze che fanno parte delle leggi della discografia e così via. Non sono io il caso unico. Io, negli ultimi 10 anni, se non sbaglio, sono sempre stato accompagnato nel mio percorso artistico da una major discografica. L’esclusione da Sanremo ha portato a chiudere il mio contratto discografico. In questo momento sto cercando di sistemare una parte burocratica e legale noiosissima senza la quale è difficile pubblicare nella tranquillità”.

I precedenti discografici di Michele Bravi |

Non è, tuttavia, la prima volta che Michele Bravi si trova senza un’etichetta discografica alle spalle. Già tra il 2014 ed il 2015, subito dopo la pubblicazione del suo primo album d’inediti, il cantante si era visto recidere il contratto con la Sony Music Italy a seguito dei risultati deludenti post-vittoria di X-Factor.

Allora era stata la Universal Music Italy a concedergli una nuova opportunità sfruttando la sua ascesa nei social e su YouTube per rilanciarne anche il progetto discografico con i tempi giusti. La grande popolarità ottenuta con il Festival di Sanremo 2017 a cui partecipò con “Il diario degli errori” venne, in qualche modo, compromessa dai problemi giudiziari seguiti al coinvolgimento in un incidente stradale mortale nel 2018.

I progetti che da allora sono seguiti non hanno più restituito a Michele Bravi i risultati discografici precedenti e, anzi, ne hanno visto ridotto l’apprezzamento popolare determinando, in una qualche misura, anche l’esito del suo percorso professionale con Universal Music. Ora il futuro potrebbe prevedere l’approdo nell’unica major che ancora non l’ha ospitato nel proprio roster, la Warner, oppure, più probabilmente, in una qualche etichetta indipendente.

Direttore editoriale e fondatore di "Libera la Musica" dal 2024 dopo essere stato per 12 anni alla guida di uno dei principali siti d'informazione e critica musicale. Amante del pop, delle belle voci, della nostalgia e del mondo andato fatto di classe, divismo, qualità e canto. Non rinnego il futuro, lo incoraggio ad essere migliore non cancellando il passato.