Blanco

Blanco è tutto nuovo per “Piangere a 90” – Testo, audio e significato

Il testo integrale del singolo del ritorno di Blanco

Blanco - Piangere a 90

Piangere a 90” arriva dopo un periodo difficile umanamente ed artisticamente per Blanco. La ripartenza dopo un così lungo momento lontano dalle scene simboleggia una vera e propria rinascita che si traduce anche a livello artistico. Una rinascita partita sottoforma di autore per mezzo del Festival di Sanremo 2025 dove ha firmato i brani di Giorgia, Irama e Noemi. A firmare, invece, “Piangere a 90” è lo stesso Blanco con la collaborazione di Tananai. La produzione è curata dal fido Michelangelo.

Significato | Piangere a 90

Per il suo ritorno, Blanco ha scelto di stupire tutti proponendo un brano totalmente diverso da quelle che erano le aspettative. Malgrado il periodo estivo, il giovane cantautore di Brescia ha optato per un brano dalle tinte pastello che esaltasse le sue doti interpretative e giovasse della potenza evocativa del genere della ballad.

“Piangere a 90” è un pezzo che suona con il pianoforte che ne caratterizza la partenza e l’evoluzione mentre Blanco racconta, in un climax continuo, la necessità di una liberazione che sappia riaccendere la voglia e la speranza di vivere.

Audio | Piangere a 90

Testo | Piangere a 90

Sono stanco
son Riccardo
son di fretta

C’è mia mamma
a casa che mi aspetta

Sono Blanco
sono stato pure in vetta
ho toccato il cielo
e il dito si raffredda

Non ho firmato per una dita in diretta
ogni donna che ho abbracciato non l’ho stretta

Non sento più il brivido
ora c’è un livido

E io dovevo dirtelo
ma dirtelo di pancia
non puoi rifarti il cuore
come ti rifai le labbra
e mi hai chiamato un taxi
è arrivata un’ambulanza
mi hai detto che hai scoperto
che si piange anche a 90
e quindi non c’è limite
posso anche urlartelo “ti amo, sei strana”
torni a sorridere
era quello che mi interessava

Anche una scusa non regge più
io sono questo
mi hai scelto tu
io sono quello
che il bello lo calpesta
io sono questo
una bambola di pezza
uno tra tanti nell’occhio del ciclone
non arrabbiarti
quel fiore era un pallone
uno di quelli che bucherà un signore
e vincere
vincere
vincere non è destinazione

E io dovevo dirtelo
ma dirtelo di pancia
non puoi rifarti il cuore
come ti rifai le labbra
e mi hai chiamato un taxi
è arrivata un’ambulanza
mi hai detto che hai scoperto
che si piange anche a 90
e quindi non c’è limite
posso anche urlartelo “ti amo, sei strana”
torni a sorridere
era quello che mi interessava

Direttore editoriale e fondatore di "Libera la Musica" dal 2024 dopo essere stato per 12 anni alla guida di uno dei principali siti d'informazione e critica musicale. Amante del pop, delle belle voci, della nostalgia e del mondo andato fatto di classe, divismo, qualità e canto. Non rinnego il futuro, lo incoraggio ad essere migliore non cancellando il passato.