Recensione di “Ragni”, nuovo singolo di Tananai pubblicato venerdì 6 settembre
“Omologazione” sembra essere la parola-chiave dell’attuale mercato musicale. Quasi tutti i cantanti da classifica cavalcano quelli che sono i suoni del momento e ci troviamo, così, una serie di canzoni tutte uguali tra di loro che, da una parte, danno maggior attenzione ai progetti perchè è ciò che succede inseguendo quella che è la tendenza ma, dall’altra, tolgono riconoscibilità alle proposte artistiche. Oggi è raro trovare artisti con un proprio marchio ben definito e, tra i pochi, c’è sicuramente Tananai che con “Ragni“, il suo nuovo singolo pubblicato venerdì scorso, trova forse il definitivo compimento del concetto di “ballad à la Tananai”.
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Canzone che s’inserisce nel filone di “Abissale” e “Tango”
Anche il giovane cantautore milanese, inizialmente, si è allineato a quelli che sono i suoni del momento e alla leggerezza richiesta dall’attualità con brani come “Sesso occasionale” e “Baby goddamn“, ma ha poi approfittato della fortuna raccolta per darsi la possibilità di crescere, definire una precisa identità e trovare la propria essenza. Una svolta iniziata nell’autunno 2022 con “Abissale” e proseguita, pochi mesi dopo, sul palco di Sanremo con “Tango“, due tra le ballad più belle pubblicate negli ultimi anni, e oggi “Ragni“, che arriva dopo “Veleno” (di cui qui la nostra recensione), s’inserisce alla perfezione in questo filone intimo e introspettivo.
Al centro il racconto di un amore ancora fresco e giovane, vissuto però con talmente tanta passione e intensità emotiva da far perdere il senso del tempo passato assieme (“Avevamo parlato due volte, ci amavano già da trent’anni, mai noi avevamo vent’anni“). Un rapporto in cui convivono due paure: lei teme i ragni, una fobia sicuramente più basilare e concreta, mentre lui ha paura del passare del tempo (“Io avevo paura degli anni“) ed è proprio quest’ultima ad essere sviluppata in un testo che indaga sulle difficoltà del crescere e affrontare le responsabilità della vita adulta.
Racconto di una relazione che vive di alti e bassi e richiesta di aiuto all’altra persona
Subentrano quindi tra di loro le prime incomprensioni e il disagio nel non riuscire a capirsi e ad esporre i propri sentimenti (“E se non ho più niente da dirti come puoi capirmi? Io non ci riesco“). Una relazione che vive, così, di continui alti e bassi e risulta profondamente condizionata dalle inquietudini personali, eppure l’altra persona continua ad essere il punto di riferimento di un protagonista che si sente ancora piccolo al fianco dell’amata (“Ma dimmi quanto manca prima che divento grande anch’io“).
È a lei che chiede, quindi, di essere accudito da un punto di vista emotivo (“Tu curami, curami, curami, curami sempre“) perché il proprio non è un dolore fisico, ma interiore (“Che il dolore non vuol dire necessariamente sangue“). Ed è anche grazie a lei che si sente cresciuto nel carattere e nel modo di gestire certe situazioni in cui in passato avrebbe reagito con violenza (“Gli avrei spaccato il naso, sai“) e oggi dice, invece che “stavolta mi fermerei“.
Proposta figlia di un gusto più classico che attuale
“Ragni” è ciò che oggi si può definire “ballad à la Tananai”, perchè contiene tutte le caratteristiche di quello che sta diventando un marchio: la voce che, nella prima strofa, si appoggia su un delicato arpeggio di pianoforte, l’interpretazione dolce e, a tratti, sorniona quasi nel voler ammorbidire un testo particolarmente improntato sulla vulnerabilità, un senso di malinconia a velare il tutto e la ricerca di una frase ad effetto che, in questo caso, è “tu che studi anatomia perché sai guardarti dentro“.
Non è una canzone da primo ascolto perché non tutto dev’essere immediato, e non è neanche una canzone in linea con ciò che richiedono le radio e Spotify. La sentiremo in radio e la vedremo nelle playlist delle piattaforme streaming più per l’importanza che ha acquisito il giovane cantautore in questi ultimi anni che per le caratteristiche di una proposta figlia di un gusto classico, melodico, tradizionale e personale. Tananai sta facendo ciò che gli piace fare, ed è più importante mostrarsi riconoscibili che attuali.
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