In “Altrove” Ultimo sperimenta nuovi orizzonti musicali e testuali – RECENSIONE

Ultimo 2024

Il sesto album in studio di Ultimo è una prova di maturità e versatilità interpretativa 

È uscito venerdì 17 maggio Altrove, il sesto album in studio del cantautore romano Ultimo, al secolo Niccolò Moriconi. Anticipato dall’uscita di due singoli, “Occhi lucidi” a dicembre e la title track una settimana prima della pubblicazione dell’album, il disco è composto da otto brani, di cui uno è un featuring col rapper Mezzosangue. I brani dell’album, insieme ai suoi più grandi successi, verranno suonati dal vivo nel suo tour Stadi 2024 – La favola continua, in dieci date, a partire da giugno. 

Un inizio scanzonato 

Nei primi tre brani dell’album Ultimo sperimenta sonorità più uptempo per veicolare un messaggio di amore saturo di entusiasmo e di desiderio di condivisione. Nel brano che dà il titolo al disco, “Altrove”, il cantautore esprime il suo desiderio di andare oltre i soliti confini (“Dammi di più da questa vita”), ma solo se in compagnia della persona amata (“Non ho voglia di altre persone”), alla ricerca di un’autenticità nel rapporto, data dalla condivisione delle più grandi passioni comuni (“Portami altrove tra i miei testi e la tua voce”). Anche in “Lunedì” l’amore è mutua realizzazione, nella forma di una semplice comunanza di desideri (“Chi non ama vive coi sogni a metà”), che culmina poi, in “Quando saremo vecchi”, nella capacità di rappresentare un punto di riferimento per la vita, grazie a una comprensione reciproca che non necessita di troppe parole (“Spero che tu sarai sempre la donna di quel giorno, che senza dire niente aveva già detto tutto”).

L’amarezza dei rimpianti nelle tipiche ballad “alla Ultimo”

Non mancano ovviamente in questo disco, le ballad tanto care al cantautore romano. Di questa forma musicale Ultimo si serve per  raccontare i rimpianti di una storia finita e la ricerca continua di un ritorno a momenti d’amore passati. In “Neve al sole” l’artista prega la persona amata di scommettere nuovamente su quel rapporto e di superare la nuova diffidenza (“Dove sei? Perché non mi riconosci? E con la mano mi sposti?). Anche in “Amore di strada” il cantante punta sul riportare alla memoria i tanti ricordi condivisi per far tornare a galla il sentimento (“Scusami se io voglio bagnare i ricordi con tutti quei momenti banali, ma grandi”). Ma è in “Occhi lucidi” che comprendiamo a fondo il risentimento reciproco che ha portato alla conclusione della storia con l’amata, anche se resta la speranza che non tutto sia perduto (“Volevo darti un sogno e non ci sono riuscito, volevi darmi tutto e adesso l’ho capito”). 

Il racconto di un’intima sofferenza

Non solo canzoni d’amore in questo album così variegato, ma anche la narrazione di una sofferenza intrinseca alla vita stessa del cantante. In “Quei due innamorati” Ultimo canta la fatica di riaccendere la voglia di vivere richiesta dalla persona amata e la ricerca di una nuova positività, che passa inevitabilmente attraverso la sofferenza e lo scavare nella propria interiorità (“E per sorridere un po’ devo prima aver visto sul fondo che c’è”). Nel pezzo finale dell’album, si avvale anche della scrittura del rapper Mezzosangue per raccontare la sua estrema sensibilità, emotività e incapacità di fermare i pensieri e gli interrogativi più profondi (“Vorrei rinascere in un tizio che odia farsi domande, che accetti quello che c’ha senza perdere mai le staffe”). 

In conclusione

Non sono solo i testi a dimostrare la grande versatilità che il cantautore mette in mostra in questa sua sesta prova in studio, bensì anche le musiche, che spaziano dalle sonorità martellanti di “Altrove”, adattissime ad accompagnare il suo tour imminente negli stadi (esattamente come era stato con “Vieni nel mio cuore” due anni fa), all’attitudine quasi folk di “Lunedì”. Dall’allegria scanzonata di “Quando saremo vecchi” si torna poi alla zona di comfort, nel sapiente uso di piano e voce delle due tracce successive. Gioca anche con la voce Ultimo, proponendo meno la sua tipica apertura “urlata” e andando addirittura a sperimentare un falsetto in “Amore di strada” nonché a esprimersi in maniera quasi sussurrata in “Diluvio universale”. Come da lui stesso affermato durante un’intervista per RDS, qui “Ultimo fa meno Ultimo”, perché si concede una maggiore sperimentazione, addirittura contaminando la propria scrittura, per la prima volta in un proprio album in studio, con una collaborazione in featuring. 

Miglior traccia: Diluvio universale 

Voto complessivo: 8/10

Tracklist e stelline 
  1. Altrove ★★★★★★★½☆☆☆
    [Ultimo]
  2. Lunedì ★★★★★★★½☆☆☆
    [Ultimo]
  3. Quando saremo vecchi ★★★★★★★½☆☆☆
    [Ultimo]
  4. Neve al sole ★★★★★★★★☆☆
    [Ultimo – Ultimo, Yoshi]
  5. Quei due innamorati ★★★★★★★★☆☆
    [Ultimo]
  6. Amore di strada ★★★★★★★☆☆☆
    [Ultimo]
  7. Occhi lucidi ★★★★★★★★☆☆
    [Ultimo]
  8. Diluvio universale feat. Mezzosangue ★★★★★★★★★☆
    [Ultimo, Mezzosangue – Ultimo]
Insegnante e milanese d'adozione dai tempi dell'università. Nel tempo libero mi dedico alle mie due più grandi passioni: concerti e viaggi. Mi definisco memoria storica dei talent e music show italiani: Amici, X Factor e Sanremo non hanno segreti per me
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