Chiara Galiazzo

Bentornata Chiara Galiazzo: sì, sei “di nuovo tu” e ci sei mancata tanto

Il nostro “bentornata” a Chiara Galiazzo, che torna oggi a pubblicare un suo singolo inedito dopo quattro anni

Quattro anni di stop nell’attuale mercato musicale rappresentano un’eternità. Chiariamo, Chiara Galiazzo non si è mai fermata del tutto e, in questo arco di tempo, si è dedicata all’attività live (attualmente è impegnata in un tour estivo di circa venti date), ha inciso la colonna sonora della fiction di Raiuno “A un passo dal cielo“, pubblicato una cover di “Un’estate fa” e partecipato come ospite ad alcuni brani come “Salsedine” di Marco Guazzone e “Istanti” de I Desideri. Un suo inedito mancava però dal 2020 e, quindi, “Di nuovo tu” – da oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali – segna quella che è, a tutti gli effetti, una ripartenza.

Un titolo che, già da solo, spiega l’importanza che ha per lei questo brano. “Di nuovo tu” (di cui qui testo, audio e significato) è un’espressione che richiama al ritrovarsi dopo tanto tempo, al perdersi e poi riscoprirsi, a un ritorno vissuto con sorpresa. È ciò che si dicono i due protagonisti della canzone: un rapporto di lunga data il loro, che ha vissuto i momenti belli della giovinezza ed è sfumato col tempo come accade a tante storie adolescenziali, per poi rinascere quando – una volta adulti – si rincontrano scoprendo di essere sempre stati innamorati.

Ma immaginiamo che “di nuovo tu” lo dica anche Chiara a se stessa, nel godersi un ritorno che arriva al termine di un percorso di consapevolezza e crescita personale. “Diventare grandi è un dolore magnifico” è la frase-manifesto di questo brano, perché ogni percorso passa anche da turbolenze, difficoltà e scelte non facili che contribuiscono a ritrovare se stessi. Chiara oggi è una donna che si è riscoperta, ha capito cosa vuole veramente e si conosce come forse mai si era conosciuta prima.

E “di nuovo tu” lo diciamo anche noi riascoltando oggi la sua voce e ritrovandola esattamente come l’avevamo lasciata. Parliamo di una delle voci più belle, limpide e pulite dell’attuale panorama musicale, spesa per un racconto che ha sempre messo l’eleganza davanti a tutto e continua a farlo tuttora, pur proponendosi in una veste più attuale tra clap ed elettronica. L’essenza di Chiara, la sua innata eleganza, rimane in primo piano mostrandoci una contemporaneità nuova, proprio perché letta con una classe e raffinatezza oggi rarissime da trovare. E allora diciamolo a gran voce: bentornata, Chiara. Sì, sei “di nuovo tu“. E ci sei mancata tanto.

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.