Rose Villain con Guè, gli ingredienti di un amore a prima pista per “Come un tuono” – RECENSIONE

Recensione della nuova collaborazione tra Rose Villain e Guè

La formula è ormai un nuovo classico del genere rap/trap: una voce femminile pop e un rapper/trapper come in un remake de “La bella e la bestia”, servito su un piatto d’argento al mercato attuale della musica mainstream perché fa cassa e, dunque, tanta gola. I testi di queste canzoni presentato uno schema semantico che si ripete con una certa costanza tanto da poter individuare nuclei semantici fissi che ritornano anche in “Come un tuono” di Rose Villain featuring Guè.

Le immagini più tipiche del genere

L’incontro improvviso con l’altrə della coppia è un accidente, un fatto improvviso, il fuori programma che tuttə sognamo almeno una volta nella vita (“Come un tuono Sei arrivato senza preavviso Se mi fai male non ti perdono Respiro sott’acqua all’improvviso Per la prima volta mh Mh”).

C’è sempre una sensazione inspiegabile quando si incontra la persona che squarcia il nostro cielo. C’è sempre un perché si sceglie di restare e sono le immagini che le parole riescono a dipingere come panorami divini a introdurre chi ascolta nella dimensione più intima (“quando ti muovi sopra me Dipingi con le mani io rinasco come Venere Nei tuoi occhi rivedo i bagliori di Capri (…) Che caldo c’è stasera Ma a me non importa Spogliami anche il cuore e fallo un’altra volta Vestita in bianco tu con la fedina sporca Noi su una cabriolet mentre il sole tramonta”).

Il passaggio biografico è solitamente presente almeno in un verso e spesso riguarda un vizio o un reato del passato che, quando non ha segnato la fedina penale, ha lasciato quantomeno cicatrici nel cuore (“Il cuore in avaria Mala mia malavita, Malvasia Se i sogni non si fossero avverati Se i conti poi si fossero azzerati Non resteremmo qui così attaccati).

La paura che l’incanto di questo colpo di fulmine possa svanire genera ansia e semina qualche dubbio (“È un amore a prima pista in questa via Baby scambieresti la tua penna con la mia Per vedere chi dei due Ci scriverebbe una bugia”).

Quelle che usiamo chiamare comunemente citazioni, e che potremmo scambiare per materialismo edonista, sono la fotografia della realtà contemporanea categorizzata attraverso metafore e similitudini abbondanti e sparse; esattamente come nello scatto fotografico descrivono in concreto concetti ideali e complessi con una immediatezza sorprendente (“Il cuore viaggia veloce più di una Ducati Come Sassicaia sempre mi ubriachi Sono in un Sorrentino quando tu mi parli (…) Tu sei bella Bellucci (…) Attaccato al tuo booty Che fa girare tutti Come Ornella stan Muti Le mie rime velluti”).

Questa immersione in mondi paralleli ci permette di compiere un vero e proprio viaggio tra le realtà e le personalità più rappresentative del nostro Paese e, in questo caso, sono davvero tante. Dalla Bottega Intreccio (brand dell’artigianato marchigiano nato nel 2019) alla Ducati (casa motociclistica); dall’arte culinaria di Massimo Bottura (famoso chef stellato) e quella musicale di Ludovico Einaudi (compositore di musica classica contemporanea) all’arte pittorica con la Venere di Botticelli. Ancora, un passaggio nell’enologia col Sassicaia (prestigioso e pluripremiato vino italiano) al Malvasia (termine con cui vengono indicati numerosi vitigni). E poi la moda di Fiorucci (celebre brand inaugurato da Elio Fiorucci) e di Gucci. Infine, due popolari attrici come Ornella Muti e Monica Bellucci, che ricordiamo per esuberante bellezza e morbida grazia.

Come in un cerchio perfetto, parlare d’amore richiede pure un filo di romanticismo che qui si configura con uno slang totalmente rivolto all’oggi (“Baby so che mi guardi Anche se la notte è buia No non sei come gli altri Dimmi come sei tu Noi sotto una luna piena Lingue intrecciate, Bottega Sai di tre stelle, Bottura Pelle d’oca sulla schiena E io sento Einaudi Baby tolgo il tettuccio Ho preso fiori, Fiorucci Sono più G di Gucci A cavallo Maserati Poi tutto passerà sì”).

Appassionato della parola in tutte le sue forme; prediligo, in particolar modo, la poesia a schema metrico libero. Strizzo l'occhio all'ironico, all'onirico e al bizzarro. Insieme alla musica sia la parola. Dopo la musica, il silenzio; dal "vuoto sonoro", un nuovo concerto.