Gaia

In “Rosa dei venti” Gaia si mette a nudo senza filtri – RECENSIONE

Nel suo terzo album in studio Gaia sperimenta con uno sguardo sempre rivolto alle radici

È uscito venerdì 21 marzo Rosa dei venti, il terzo album in studio della cantante italo-brasiliana Gaia. L’album ha esordito al sesto posto della classifica Fimi e ha visto la luce dopo la fortunata partecipazione al Festival di Sanremo 2025, con il brano ‘Chiamo io chiami tu‘, che pur essendosi classificato solo alla ventiseiesima posizione, ha avuto un forte riscontro di pubblico, raggiungendo la vetta della classifica Earone dei passaggi radiofonici e ottenendo il disco d’oro.

In questo disco, la vincitrice di Amici 19 è tornata a collaborare con Guè, dopo che avevano già duettato insieme nell’ultimo album di Ernia, e con Toquinho, suo ospite nella serata cover del Festival. Due sono invece i featuring totalmente inediti per la cantante, ossia quelli coi rapper Capo Plaza e Lorenzza. L’album verrà presentato dal vivo mercoledì 7 maggio in una data evento al Fabrique di Milano e successivamente l’artista si esibirà in quindici piazze e festival italiani durante tutta l’estate.

Il racconto di un percorso interiore che mette al centro il proprio sé

Gaia 2025Questo album, arrivato a ben quattro anni di distanza dal precedente, è certamente il frutto di un importante lavoro che l’artista ha fatto su se stessa per arrivare a maturare nuove consapevolezze. Ciò risulta ben chiaro persino a partire da “Beijo”, l’intro del disco, dove si sente la voce di alcune persone care a Gaia lanciarle dei moniti, che lei sembra aver messo a frutto nelle tracce successive (“Non fare niente per gli altri”). Riportare se stessa al centro della propria attenzione e non prestare ascolto agli haters è infatti il tema centrale di “Fumo blu” (“Metterò in muto anche le opinioni di chi non vibra con me”) così come della title track (“Accolgo gli sbagli, non capisco mai gli altri, vedo tutti distanti”).

roprio in “Rosa dei venti” però si evince anche quanto questo sia tuttora un percorso in salita per l’artista (“Mi sento una su un milione e dopo un poco mi faccio a pezzi”). Accogliere ogni parte di sé diventa quindi la cifra per la costruzione di un solido amor proprio, che passa attraverso la cura, come Gaia canta nelle due ballad dell’album: “Moon veleno” (“Pensavo di volare, un taglio brucia, ma ho scelto di curarlo sola”) e “Cicatrice” (“Vorrei cullare la bimba che dorme dentro di me, mostrarle che non è così male”).

Un amore vissuto col piede sull’acceleratore

Nei numerosi brani più spensierati e movimentati del disco, ciò che prevale è invece il racconto di un amore senza freni, vissuto col desiderio di non collezionare rimpianti. Fin dall’inizio la relazione viene sperimentata e consumata con una grande intensità, come Gaia canta in “Maratona” (“Per te fermerei il tempo per potermi vivere in loop anche questo weekend”).

L’intimità provata è qualcosa di stupefacente anche per gli amanti stessi, che arrivano quindi a fare dichiarazioni importanti come in “Bulletproof” (“Forse potrei dire che mi conosci, siamo finiti a parlare di sogni”) e in “Twin flames” (“Vorrei mostrarti quello che ho dentro e dar retta all’universo per regalarti un attimo eterno”). Anche nel duetto con Capo Plaza, “Ti fidavi” ciò che traspare è la volontà di restare con l’altro, perché le sensazioni provate valgono un futuro insieme (“Con te mi sento l’unica, no, non sento chi giudica”), come afferma anche nel featuring con Guè, “Addicted” (“Non voglio più scendere di qua”).

Ciò che si prova con la persona amata diventa talmente totalizzante che l’artista si pone tuttavia interrogativi importanti, come nel feat. con Lorenzza, “RJ” (“Sto con te o con i tuoi guai?”), nonché in quello con Toquinho, “Vento” (“Siamo un mondo che non so capire o spiegare a parole”). È nel brano sanremese, “Chiamo io chiami tu”, che però viene estremizzata questa profonda polarità dei sentimenti (“Non mi aspettare, non ti scordare di me mai più”).

In conclusione

Gaia - Rosa dei venti

La parola d’ordine di quest’album è senza dubbio ritmo. Tutti i pezzi che compongono questo disco sono infatti trascinanti e densi di ritmo, nonostante appartengano anche a generi molto diversi tra loro: dalle ballad intense e più profonde, al reggae del feat con Guè, passando per le contaminazioni con il rap e con l’urban. La versatilità e la sperimentazione sono però sempre accompagnate a un forte attaccamento alle radici.

Nel suo primo album interamente in italiano, Gaia riesce comunque a far trasparire l’amore per l’altra metà di sé, inserendo versi in portoghese nei feat coi connazionali Lorenzza e Toquinho. Non sono solo la lingua o i suoni delle sue origini però a essere testimonianza della sua necessità di portare anche nella musica le sue radici, ma anche le parole stesse dei suoi familiari. Infatti, come già accennato, nell’intro si possono ascoltare delle note vocali delle sorelle, della nonna e del padre di Gaia, mentre il disco si conclude con le dolci parole di sua madre.

Miglior traccia: Cicatrice

Voto complessivo: 7½/10

Tracklist e stelline
  1. Beijo (Intro) ★★★★★★★★☆☆
    [Gaia – Emilio Barberini, Vigan Mehmedi]
  2. Fumo blu ★★★★★★☆☆☆☆
    [Gaia – Matteo Novi]
  3. Addicted (feat. Guè) ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Gaia, Guè – Matteo Novi, Gregory Taurone]
  4. Chiamo io chiamo tu ★★★★★★★★½☆☆
    [Gaia, Davide Petrella – Davide Petrella, Zef]
  5. Rosa dei venti ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gaia – Giovanni Ergi, Francesco Gastaldi]
  6. Maratona ★★★★★★★☆☆☆
    [Gaia – Emilio Barberini, Vigan Mehmedi]
  7. Ti fidavi di me (feat. Capo Plaza) ★★★★★★★☆☆☆
    [Gaia, Capo Plaza – Emilio Barberini, Viagn Mehmedi]
  8. Bulletproof ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Gaia – Emilio Barberini, Vigan Mehmedi]
  9. Twin flames ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gaia – Maximilian Agostini, Vigan Mehmedi]
  10. Moon veleno ★★★★★★★★½☆☆
    [Gaia, Francesco D’Agostino – Vincenzo Centrella]
  11. RJ (feat. Lorenzza) ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Gaia, Lorenzza – Vigan Mehmedi, Emilio Barberini]
  12. Cicatrice ★★★★★★★★★☆
    [Gaia – Simone Privitera]
  13. Vento (feat. Toquinho) ★★★★★★★★☆☆
    [Gaia, Alessandro La Cava, Franco126, Toquinho – Michelangelo]
Insegnante e milanese d'adozione dai tempi dell'università. Nel tempo libero mi dedico alle mie due più grandi passioni: concerti e viaggi. Mi definisco memoria storica dei talent e music show italiani: Amici, X Factor e Sanremo non hanno segreti per me