Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi brani in rotazione radiofonica
Anche questa settimana tornano le nostre abituali pagelle ai nuovi singoli che, dalla mezzanotte del venerdì, sono disponibili per l’airplay radiofonico italiano. Ci teniamo a specificare che poche righe non sono sufficienti a descrivere appieno la complessità ed il pensiero su di un brano ascoltato, il più delle volte, soltanto per un paio di ascolti. La votazione, alla luce di ciò, rappresenta una prima impressione sull’ascolto e non prevede un raffronto tra le varie uscite bensì un’indicazione su quello che è il percorso e la proposta del singolo artista rispetto al proprio repertorio, alla propria evoluzione o alle proprie potenzialità.
Per renderle maggiormente fruibili ed immediate, le nostre pagelle sono divise in un triplice livello di valutazione: dal livello rosso a quello blu rappresentando una scala crescente di apprezzamento. Al termine di ogni pagina sarà possibile scoprire il successivo livello premendo sul pulsante “pagina seguente“.
Indice dei contenuti
LIVELLO ROSSO:
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OK – Tommy Cash
C’ha preso gusto il cantante estone con la musica italiana. Affiancato da un team autorale tutto italiano (Andrea Bonomo, Edwyn Roberts e Simone Guzzino), l’ultimo rappresentante dell’Estonia all’Eurovision ritenta la carta di un brano italico per affermarsi nel panorama musicale del Belpaese. Il risultato è un brano dissacrante che gioca sull’ironia e sull’incastro dei suoni e della fonetica per diventare quasi una “suoneria” che negli spot social potrà avere un futuro. Difficile capire quanta sia la voglia di far discutere e quanta, invece, l’intelligenza di creare qualcosa di alternativo ed ironico. VOTO: 4.5
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LATO B – Big Fish, Guè e Mecna
Ben undici autori per nemmeno tre minuti di canzone accompagnano questo ritorno di Fish che si accompagna alle voci di Mecna e Guè. Il sound suona leggero, avvolgente e perfettamente aderente alla nuova tendenza che vuole riesplorare le radici del soul in chiave r’n’b. Il testo, invece, si sposta dal sottolineare come “per me la musica è una cosa seria” all’allusione fisica del lato B di una bella ragazza che, naturalmente, permette a Guè di incastrare qualche barra sui temi ormai triti e ritriti del rap nostrano. Poteva essere un esperimento interessante che, invece, si rivela incompiuto nel momento in cui ci si ritrova davanti sempre ai soliti cliché. VOTO: 5
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