Maria De Filippi ha vinto di nuovo Sanremo ma non ce ne siamo accorti

Amici di Maria de Filippi - Angelina Mango Sanremo 2024

Angelina Mango deve la ribalta a Maria de Filippi ma a Sanremo non ne ha portato il marchio

Maria de Filippi supera Domenico Modugno e Claudio Villa nella storia del Festival di Sanremo. Così verrebbe da titolare a giudicare dal numero di leoncini conquistati dalla più popolare delle conduttrici della televisione italiana nel corso di questi anni grazie agli artisti lanciati dal suo talent show “Amici”. Proprio come le voci di ‘Nel blu dipinto di blu’ ‘Non pensare a me’, anche la conduttrice pavese aveva avuto, finora, la fortuna di alzare (soltanto idealmente nel suo caso) il leoncino sanremese per quattro volte vantando un vero e proprio record. La quinta, la vittoria conseguita nemmeno un mese fa da Angelina Mango, però, è diversa da tutte le altre.

Tutte le vittorie amiciane al Festival di Sanremo

Il momento di rottura fu, indubbiamente, il 2009 quando al Teatro Ariston trionfò il giovane Marco Carta con la sua “La forza mia“. Pochi mesi dopo aver stravinto l’ottava edizione del talent show di Amici di Maria de Filippi, il giovane cantante sardo riusciva a vincere anche il Festival di Sanremo grazie ad un consenso dalle proporzioni inedite sul piano del televoto. L’artista che era riuscito a impennare gli ascolti del programma canoro e che era stato oggetto del primo vero investimento discografico su di un artista nato in televisione, diventava anche il primo vincitore ex-talent a vincere la kermesse.

L’anno successivo, nel 2010, il tutto si ripeté con Valerio Scanu e la sua “Per tutte le volte che…“. L’artista sardo, secondo classificato della nona edizione del format defilippiano, sbaragliò la concorrenza del Sanremo condotto da Antonella Clerici aggiungendo un secondo leoncino nella bacheca di “Amici”. Nel 2012 Emma segnò il tris, dopo esserci andata molto vicina già nel 2011, portando alla vittoria una sociale “Non è l’inferno”.

Le modifiche ai regolamenti, con il calmieramento del peso del televoto attraverso l’introduzione di giurie tecniche differenti di anno in anno, sono, di fatto, dovute alla volontà di ridurre le probabilità di vittoria di artisti nati nei contesti televisivi e, per questo, ritenuti più avvezzi alle modalità di voto popolare rispetto ad artisti storici o a proposte meno destinate al pubblico millennial. Non è un caso che l’unica altra vittoria del Festival di Sanremo ‘made in Amici’ sia arrivata nella categoria delle Nuove Proposte del 2017 con Lele e la sua “Ora mai“.

La novità della vittoria di Angelina Mango nel sostegno popolare

Nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, quella de La noiadi Angelina Mango (di cui qui la nostra recensione) è risultata essere, in realtà, una vittoria difficilmente accostabile alle altre che hanno incoronato in Riviera rappresentanti del talent “Amici”. Lo è stata essenzialmente per due ragioni diverse ma ugualmente forti e fondate.

Innanzitutto, quella de “La noia” non è una vittoria di popolo. Contrariamente a quanto avvenuto in tutte le altre edizioni vinte da un artista ex-talent (doppietta di Marco Mengoni e quella dei Maneskin incluse), Angelina Mango non ha vinto grazie al televoto. Anzi, verrebbe da dire, ha vinto malgrado il televoto. Il che costituisce un’autentica rivoluzione se si considera il punto di partenza. Se oggi si parla di una nuova modifica del regolamento non lo si fa più per ridurre il peso del voto popolare a favore di artisti nati in televisione ma, piuttosto, per ricalibrare le opportunità di esposizione su social e pubblico teen di rapper o influencer particolarmente cari al pubblico giovane e televotante.

La figura di un’artista che nasce in un talent ma è segno di qualità

L’altra vera rivoluzione sta nell’immaginario che avvolge la figura di Angelina Mango. E con lei di molti altri degli artisti lanciati dai talent show italiani. Se un tempo uscire da un format televisivo costringeva ad un marchio indelebile fonte di innumerevoli pregiudizi, porte sbarrate e un’idea irremovibile di scarsa qualità rispetto a quei cantanti frutto di gavetta, anni di esperienza e di canzoni costruite con mestiere, oggi tutto questo non esiste più. Anzi, gli artisti che escono dai talent show non solo conquistano le classifiche ma lo fanno anche con il favore della critica e dell’ambiente.

Angelina Mango è sinonimo di qualità e con lei molte altre ugole provenienti dal contesto televisivo. Quello che era ritenuto essere il male assoluto della musica ora è diventato quasi barriera ed argine rispetto all’autotune, al canto senza regole e preparazione, ai testi scostumati o inconsistenti della street music.

Maria de Filippi ha vinto nuovamente Sanremo senza che ce ne accorgessimo

Se dopo la vittoria di Marco Carta o Emma a Sanremo i giornali titolavano “vittoria di Amici” “vittoria della De Filippi” con fare giudicante, oggi nessuno accusa Angelina Mango di essere figlia dello stesso talent, di aver bruciato le tappe o di non aver dalla sua abbastanza qualità per vincere una rassegna musicale così importante. Anzi, da tutti viene vista come l’argine per fermare la vittoria di Geolier, la qualità che stoppa l’avanzamento dell’anti-musica, la tradizione che si impone sulla rivoluzione contemporanea.

Il dato fondamentale, in realtà, è che la vittoria del Festival di Sanremo 2024 da parte di Angelina Mango è una nuova vittoria di Maria de Filippi, la quinta, con dei caratteri, però, totalmente diversi. Una vittoria che non si basa sulla forza del televoto ma, piuttosto, della critica. Una vittoria che non porta con sè il marchio di un talent show ma, anzi, quasi se ne dimentica. E tutto ciò non è merito del cognome, è simbolo che la musica è cambiata: Amici e Sanremo con lei.

Direttore editoriale e fondatore di "Libera la Musica" dal 2024 dopo essere stato per 12 anni alla guida di uno dei principali siti d'informazione e critica musicale. Amante del pop, delle belle voci, della nostalgia e del mondo andato fatto di classe, divismo, qualità e canto. Non rinnego il futuro, lo incoraggio ad essere migliore non cancellando il passato.
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