Gazzelle

“Indi” di Gazzelle è la conferma di una carriera solida e ispirata – RECENSIONE

Nel suo quinto album in studio Gazzelle conferma il suo ruolo di cantautore indie, senza snaturarsi 

È uscito venerdì 24 gennaio Indi, il quinto album in studio del cantautore romano Gazzelle. L’album ha visto la luce dopo la fortunata partecipazione al Festival di Sanremo 2024, dove con la suaTutto qui, si è classificato undicesimo e ha ottenuto un doppio disco di platino. L’album è stato anticipato anche da altri tre brani: il successo estivo ‘Mezzo secondo’ (di cui qui la nostra recensione), che gli è valso il disco d’oro, e i singoli ‘Come il pane’ e ‘Noi no’. Gazzelle presenterà questo nuovo lavoro e gli altri suoi più grandi successi, in due date evento a giugno, quando calcherà, per la prima volta nella sua carriera, i palchi del Circo Massimo di Roma e dello Stadio San Siro di Milano. 

Il racconto di un amore e di una vita tra emozioni contrastanti 

Nel suo quinto album nell’arco di otto anni di carriera, il cantautore romano fa di tutto per tenere saldo il suo ruolo di cantore dell’amore per eccellenza. Ci riesce narrando un sentimento che, in ogni sua fase, viene vissuto con un’intensità senza eguali e senza misura, come per esempio canta in “Grattacieli meteoriti gli angeli” (“Squarci in due la notte, guardami che sono sotto casa tua che scalpito”).

Le emozioni sono forti, ma anche contraddittorie (“Se ti brucia dentro come l’inferno, se ogni notte viene la pelle d’oca dal freddo”), con versi che vogliono suggerire immagini o sensazioni prepotenti nel loro essere ossimoriche, come anche in “Foglie” (“Anche se c’è il sole, io sto ancora spento”). Le emozioni vissute nella relazione sono così forti da portare l’autore, nel tentativo di comunicarle alla persona amata, a faticare per trovare le parole adatte, portando la coppia verso un’incomunicabilità deleteria. Torniamo alla seconda traccia del disco (“E ho una canzone in testa che non so cantarti”), ma anche al singolo “Come il pane” (“Ma poi di nuovo non capirei e tu diresti che è tutto ok e io farei ancora finta di stare bene comunque”). 

L’ineffabilità del proprio sentire diventa talmente permeante, da coinvolgere il senso dell’esistenza stessa. Il brano di apertura “Piango anche io” rappresenta infatti anche una riflessione sulla vita e sulla propria capacità di attribuirle un significato mentre la si attraversa e la si sperimenta, troppo presto però per analizzarla compiutamente (“Vorrei dire qualcosa sulla vita, ok, ma come si fa a parlare della vita? È come se la farina sapesse parlare della pizza che diventerà”). E l’esistenza si mostra difficile non solo nel raccontarla, ma anche nel percorrerla, convivendo con questi continui dualismi, come canta in “Stammi bene” (“Io sto bene da quando l’odio che provo per me è diventato qualcosa di buono, è diventato parte di me”). 

Gazzelle va ancora più a fondo, parlando di una fatica del vivere e del continuare a focalizzarsi sulla propria interiorità, anche a seguito delle delusioni sentimentali e relazionali. Lo fa in “Da capo a 12” (“Ogni tanto chiudo gli occhi e penso che fatica, che fatica respirare mentre strillano, mentre gli altri strillano e non mi sento più”) così come in “Il mio amico si sposa” (“Dentro al cuore c’è un muro e non può entrare nessuno”). 

La nostalgia come filo conduttore 

È però la nostalgia, altalenante tra il rimpianto e il puro desiderio di conservare un ricordo da rivivere, il sentimento più esaminato e raccontato. Dal singolo “Noi no”, dove usa delle similitudini vicine al vissuto della sua generazione (“Eravamo belli come l’imbrunire, come i film degli anni Novanta, come i caschi in testa pieni di adesivi”), alla sanremese “Tutto qui” (“Vorrei guardare il passato con te, addosso al muro col proiettore”). La nostalgia è però accompagnata anche da un senso di amarezza verso ciò che poteva essere e non si è saputo far accadere nel singolo estivo “Mezzo secondo” (“Abbiamo perso il meglio dei vent’anni a pensarci e ripensarci forse era meglio darci”), così come in “Non lo sapevo”, brano di chiusura del disco, dove la nostalgia è, a detta dell’artista, una vera e propria abitazione per la sua anima (“Ero soltanto felice e non lo sapevo”). 

In conclusione

Indi 2025In questo quinto album in studio Gazzelle riconferma la sua cifra stilistica, rendendosi sempre più riconoscibile attraverso una penna che qui si è espressa senza contaminazioni. L’album è infatti un lavoro totalmente cantautorale, privo di collaborazioni. È invece pieno di quelle ballad romantiche che sono ormai la firma più propria dell’artista. Uniche eccezioni sono il pezzo di apertura (“Piango anche io”), dove esordisce con degli archi e una strofa quasi recitata, per poi aprirsi in una dimensione piano e voce e Da capo a 12, il pezzo decisamente più martellante e radiofonico del disco. Con questo album Gazzelle dimostra quindi che l’indie non è morto e non è stato un genere-meteora appartenente solo al decennio scorso.

Miglior traccia: Grattacieli meteoriti gli angeli 

Voto complessivo: 7½/10

Tracklist e stelline |
  1. Piango anche io ★★★★★★★★☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  2. Grattaceli meteoriti gli angeli ★★★★★★★★½☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  3. Noi no ★★★★★★★☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  4. Stammi bene ★★★★★★★★☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  5. Come il pane ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  6. Da capo a 12 ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  7. Foglie ★★★★★★½☆☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  8. Il mio amico si sposa ★★★★★★☆☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  9. Tutto qui ★★★★★★★★☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  10. Mezzo secondo ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
  11. Non lo sapevo ★★★★★★★½☆☆☆
    [Gazzelle – Gazzelle, Federico Nardelli]
Insegnante e milanese d'adozione dai tempi dell'università. Nel tempo libero mi dedico alle mie due più grandi passioni: concerti e viaggi. Mi definisco memoria storica dei talent e music show italiani: Amici, X Factor e Sanremo non hanno segreti per me