Gabry Ponte a Verona, il dj e producer leggenda con oltre trent’anni di carriera nella sala principale del Dorian Gray
Grande attesa al Dorian Gray di Verona per una serata speciale che apre al meglio il 2025: protagonista Gabry Ponte, il cinquantunenne dj torinese che dall’una e mezza per novanta minuti ha fatto ballare e saltare il locale veronese che come sempre abbraccia nel weekend, da venerdì a domenica, tutte le generazioni.
L’apertura con Con te partirò di Andrea Bocelli ha scaldato subito il pienone della notte di Verona, poi è il solito Gabry: saltella, si muove a destra e sinistra, alza le braccia e parla solo nel finale quando alle tre dell’ormai 19 gennaio iniziato da qualche ora chiede come fosse andata, ringrazia tutti e conclude chiedendo le mani in alto per il suo iconico Blue che ci porta indietro al 1999 con gli Eiffel 65 ma qui proposto nella prima parte con la versione di due anni fa, I’m Good (Blue) di David Guetta & Bebe Rexha.
In mezzo, tanta (troppa?) techno martellante e meno spazio ai suoi grandi classici orecchiabili, nonostante il repertorio e il materiale da attingere certamente non mancasse (qualcuno ha detto Giulia, Geordie o Figli di Pitagora?).
Tra quelli invece presenti, da Felicità di Al Bano e Romina Power alla più recente Thunder con LUM!X e Prezioso, tornando indietro con Tu Sei feat. Danti e il suo remix di Better off alone di Alice Deejay, è un continuo andare avanti e indietro nel tempo: attorno all’ora di show, ecco Vivi nell’Aria feat. Miani e la super hit La danza delle streghe, cantata da tutto il Dorian. Nella parte finale, altro brano intramontabile Everytime We Touch di Cascada tra luci viola e un tripudio della dance 2000.
Gabry Ponte a Verona era solo un riscaldamento: nei prossimi mesi, tra Italia ed estero sono in programma altre tappe con il culmine che verrà raggiunto il 28 giugno allo stadio San Siro di Milano.Un ringraziamento all’organizzazione del Dorian Gray per aver accolto la copertura dell’evento per Liberalamusica.
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