Indice dei contenuti
- 1 Chiara Galiazzo lancia a sorpresa “Valore“, canzone scartata da Sanremo 2025, e diventa virale sui social. Approfondiamone i motivi
- 2 Canzone che parla di un’artista lontana da condizionamenti di mode e di mercato
- 3 Esclusione figlia di un sistema in cui si dà più spazio ai nomi che alla musica
- 4 Il pubblico ha voglia di guardare oltre ciò che viene imposto e chiede un ricircolo
“Allora ragazzi, sono stata segata anche quest’anno però, stavolta, ho deciso che la faccio uscire lo stesso questa canzone perchè è fighissima“, così Chiara Galiazzo commentava la sua esclusione dal prossimo Festival di Sanremo proprio nel giorno dell’annuncio del cast da parte del direttore artistico Carlo Conti. Detto fatto: “Valore” – questo il titolo del brano presentato – uscirà venerdì 10 gennaio 2025 ma è stata già presentata in anteprima su Rai2, nella trasmissione “Binario 2“, e il video dell’esibizione è diventato, in breve tempo, virale sui social. Su TikTok, ad esempio, conta oltre 600 mila visualizzazioni e circa 2000 commenti, con apprezzamenti quasi del tutto unanimi.
Canzone che parla di un’artista lontana da condizionamenti di mode e di mercato
I risultati di questi giorni vanno, così, a premiare una canzone che sì, l’Ariston l’avrebbe meritato. Perché Chiara ha, senza dubbio, approfittato dell’interesse mediatico che, in questo periodo, c’è intorno al Festival, e quindi anche della curiosità nei confronti degli artisti che sono stati esclusi, e un lancio così immediato ha sicuramente aiutato, ma questa viralità è dovuta, prima di tutto, all’oggettiva bellezza del brano e all’apprezzamento del pubblico.
“Valore” è una gran bella canzone. Una proposta senza tempo, non incastrata in una precisa epoca e sarebbe stata quindi attuale dieci anni fa come lo è oggi, e come potrà esserlo anche tra altri dieci. Rispecchia un’artista lontana da condizionamenti di mode e di mercato, che al Festival voleva presentarsi esattamente come la conosciamo: genuina, elegante, raffinata e autentica.
Questa canzone è Chiara in tutto. Parla di amore in una maniera semplice ma non scontata, è il racconto di un sentimento salvifico, profondo e maturo che continua a stravolgere il quotidiano anche dopo tanti anni passati insieme all’altra persona, e risulta quindi perfetto per l’attitudine da interprete d’altri tempi dell’artista. “Valore” esalta la sua vocalità delicata e, al tempo stesso, potente, così come la dolcezza di un’interpretazione che sa essere magnetica. I tanti commenti positivi ricevuti in questi giorni su TikTok, Instagram, X e Facebook sono lì a dimostrarlo.
Esclusione figlia di un sistema in cui si dà più spazio ai nomi che alla musica
C’è chi ci tiene a mandare un apprezzamento nei confronti della canzone (“Come si fa a rifiutare una canzone così bella? E la voce di Chiara è stupenda“, “Peccato. Le note si sposano meravigliosamente con il palco dell’Ariston“, “È di gran lunga migliore di certe canzoni ascoltate negli ultimi anni, con l’orchestra sarebbe stupenda“) e nei confronti di Chiara (“Vogliamo queste voci pulite a Sanremo, non quelli che devono fare logopedia“, “A Sanremo saresti stata perfetta“, “Ma di cosa parliamo? Chiara, sei preziosa. Purtroppo il mercato discografico ha preso una bruttissima direzione“).
C’è anche chi ne approfitta per criticare le scelte di Carlo Conti (“Non c’è lei ma c’è Tony Effe. Senza parole“, “Però c’è Rose Villain per il secondo anno consecutivo…“, “Attendiamo con impazienza il singolo di Elodie…“, “Conti, eri un po’ distratto“, “Carlo, mi deludi“, “Non ha scelto le canzoni ma gli artisti secondo becere logiche commerciali, una tristezza infinita“, “Carlo Conti ha scelto la via più facile con ragazzini che cantano con l’autotune. Ha troppa paura degli ascolti bassi“).
Molti imputano, infatti, questa esclusione a un sistema malato in cui “come al solito, si dà spazio ai nomi e poco alla musica“, “non si scelgono le belle canzoni e le belle voci, ma quanti follower si hanno per gli ascolti“, “si predilige il personaggio e non più il talento” ed è evidente, in questo senso, il riferimento a due artisti in particolare con i quali il Festival ha l’obiettivo di cavalcare il gossip di un becero dissing: “È ovvio che Fedez e Tony Effe, come tanti altri, non abbiano presentato una canzone migliore di questa, ma ormai a Sanremo funziona la regola che, bene o male, l’importante è che se ne parli“.
Il pubblico ha voglia di guardare oltre ciò che viene imposto e chiede un ricircolo
Chiara Galiazzo, con questo lancio a sorpresa, ha così scoperchiato il vaso di Pandora su una manifestazione che è ingiusto continuare a chiamare “Festival della canzone“, perchè al centro non c’è più la proposta artistica. Carlo Conti ha cercato prima la sicurezza degli ascolti, degli stream e dei passaggi radiofonici, allineandosi quasi del tutto all’attualità del mercato e a ciò che vogliono imporre le major discografiche.
Mettiamo, in particolare, il focus sulle artiste donne. A Chiara Galiazzo sono state preferite le attualissime e di tendenza Elodie, Rose Villain, Gaia e Clara, la fresca vincitrice di Amici Sarah Toscano, Francesca Michielin e Noemi con alle spalle, rispettivamente, Davide Simonetta e Blanco come autori. La più grande scommessa è Serena Brancale, reduce però da una grande viralità social grazie al tormentone “Baccalà“. Sono tutte scelte figlie dell’usato sicuro e di un’imposizione discografica e di mercato, ma non significa che il pubblico sia disposto ad assecondare solo la tendenza e che il gusto medio sia unicamente quello.
La canzone di Chiara Galiazzo sta dimostrando proprio questo: la gente è molto più intelligente di quanto crede chi di dovere, sa guardare oltre ciò che viene imposto, sta manifestando il bisogno di un ricircolo e di vedere facce nuove e saprebbe, quindi, apprezzare anche le artiste donne che vogliono fare altro e che non rientrano nei giri giusti. Basterebbe solo avere il coraggio di dar loro uno spazio, anziché escluderle a priori.
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