Gem Boy

Carlo Sangradini: «Il titolo ‘Intelligenza superficiale’ è stato scelto dai nostri fan»

‘Intelligenza superficiale‘ è il nuovo album in studio dei Gem Boy

La band bolognese capitanata da Carlo Sangradini torna con un album che come sempre strizza l’occhio con ironia, sagacia e improbabili giochi di parole, all’attualità. Il titolo ‘Intelligenza superficiale‘, che già di per sé è tutto un programma, è un manifesto con una lucida dichiarazioni d’intenti, undici tracce inedite che descrivono col collaudato umorismo graffiante il mondo che ci circonda. Incontro Carlo dopo il concerto di Cristina D’Avena con i Gem Boy al Kozel Carroponte di Sesto San Giovanni, gli chiedo:

Ciao Carlo, intanto complimenti per il titolo ‘Intelligenza superficiale‘, com’è nato?

Gem Boy - Intelligenza superficiale«Il titolo lo hanno scelto i nostri fan, c’è stato un contest che è durato diversi mesi, abbiamo dato diverse possibilità, alla fine ha vinto ‘Intelligenza superficiale’».

Sono undici tracce che spaziano dall’assurdo al surreale, il disco si apre con ‘I love you piedi’ che già dal titolo dice tutto, i testi e la musica coinvolgente diranno il resto; si continua con ‘Pinguini’ per poi passare a un brano che vede il featuring con Giada Robin: ‘Prendi Milano’. Senza lasciare molto spazio all’immaginazione la quarta traccia proposta è ‘Viva la figa’, com’è noto i Gem Boy amano un linguaggio diretto, lontano dal politicamente corretto, questo titolo ne è, se ce ne fosse ancora bisogno, l’ennesima dimostrazione. Si continua con ‘Orco zio’; ‘Virgola’; ‘Schiaffi’; ‘Sembra Dua Lipa’; ‘Piccole trasgressioni’; ‘Sushi’ e chiude la tracklist ‘Siga mentale’.

Una sequenza di titoli che già dicono tutto, esplorano a modo loro, senza fronzoli e senza filtri, il mondo del sesso con autoironia, sfondano senza pregiudizi le soglie del trash, percorrono coi loro testi surreali la strada del politicamente corretto. Tutte le tracce appena elencate di ‘Intelligenza superficiale’ spaziano con disinvoltura tra generi e influenze pop moderno, rock, pop rock, con una base di sonorità elettroniche anni ’80 che restituiscono un’esperienza d’ascolto tanto variegata quanto coinvolgente senza mai perdere l’identità nonsense ma lucidissima della band.

La band ci tiene a specificare che l’album «non contiene rap, trap o reggaeton e nessun influencer o TikToker è stato pagato per fingere di ascoltare il disco.» Carlo Sangradini, voce e fondatore del gruppo; Alessandro Ronconi alla chitarra, detto Muscolo; Mico Merloni al basso; Max Vicinelli alle tastiere e Damiano Trevisan alla batteria porteranno alcuni dei nuovi brani dal vivo in una serie di date in tutta Italia: il TOUR-PILOQUIO è pronto a colpire forte in piena estate con concerti trash, colorati e ad alto tasso di divertimento.

Preparatevi a sudare, ridere e sentirvi un po’ in colpa. L’album è disponibile sia nelle piattaforme digitali che in formato fisico.

Antonino Muscaglione, nasce a Palermo nel 1976. Da sempre appassionato di disegno, attento a dettagli, per altri, non rilevanti. "Less is more", avrebbe scoperto in seguito, diceva Mies Van Der Rohe. Consegue la Laurea in Architettura nella Facoltà d'Architettura della sua città. Vive in Lombardia, si divide fra progettazione architettonica e insegnamento. Denominatore comune delle sue attività è la musica, da sempre presente nella sua vita. Non può progettare senza ascoltare musica; non può insegnare senza usare la musica come strumento di aggregazione.