Anna

Anna d’estate con “30° C” – Per un viaggio egocentrico e vacanziero – RECENSIONE

5,6 milioni di ascoltatori mensili su Spotify: il fenomeno Anna corre ad alte temperature

Per quanto leggera, la hit estiva della rapper spezzina Anna “30° Gradi” è un pezzo da decifrare in alcuni passaggi del testo che si caratterizza per diversi prestiti linguistici e stuzzicanti citazioni.

L’intro musicale ricorda quella di un videogame; il testo, invece, apre all’indecisione di prima battuta (“Non so mai decidere che cosa sia meglio”) per cedere subito il passo alla certezza. In questo contrasto, c’è il varco per i primi interrogativi: quel “non ho bisogno di te” in inglese si fonda sulla consapevolezza che “30° Gradi” farà ballare, letteralmente, tutta la “label”, cioè l’etichetta discografica (“Però mi dispiace in ogni caso I don’t need you Quando mando questa balla tutta la label”). Siamo di fronte a una dichiarazione di status? Con molta probabilità, la risposta è sì! Anna sa di trovarsi all’apice di un successo, ormai consolidato, nel panorama della musica hip-hop e rap italiani e la più calda delle stagioni è un’ottima occasione per temprarlo ulteriormente.

È estate e siamo a Napoli (“Summer season Prendo il sole a Naples”); sarà per il caldo, oppure per lo stress di stare “chiusa” a creare una hit, ma Anna non ha alcuna intenzione di cambiare registro: i versi diventano esplicitamente ego riferiti e provocatori (“Tu non devi mai paragonarmi a queste qui Lo sai che non siamo uguali Voglio il mare sono chiusa a fare questa hit”).

A 30° gradi, i pensieri che la riguardano si fanno superlativi (“Fuori fanno 30 gradi Ah abbronzatissima e bellissima Ah ha gli occhi come il mare Tanto che ti fa fare Ah abbronzatissima, simpaticissima”) e la coerenza testuale pare scricchiolare per l’uso improvviso della terza persona. A chi si allude? A una terza persona, esterna alla coppia o a una di “queste qui” a cui Anna non vuole essere paragonata?

Può anche essere che parli di sé, mentre gioca all’amore e si gode la vita, bevendo margherita? (“Ah ha in mano un margherita E si gode la vita Ah sabbia sopra la pelle. Paparazzata sembro Kylie Jenner Ho preso sole tutto il giorno La faccia rossa sembro un beauty blender Da dove vengo sembra le Maldive”).

Se il messaggio principale del pezzo si fonda sull’importanza di mostrarsi sicura di sé, rimangono essenziali le condizioni per mantenere questo status: una spudorata “stronzaggine”, la dolcezza romantica, insieme a una risoluta bellezza (“Ce la fai solo se sei una believer Self-made bitch No leader Rockstar bitch Like Bieber Con il sale nei capelli Si d’estate siamo tutti più belli Si d’estate sono molto più baddie”). Quanto è difficile mantenere questo equilibrio? Tanto, soprattutto se è da mediare con la perfezione della persona amata, che corre il rischio di diventare uno stress da dimenticare (“Pure lui non sembra avere difetti Per me va loco Come per la coco Mi stressa troppo Baby non fare foto”).

Dunque, quello che rimane essenziale è il piacere del corpo e lo svago dei sensi da vivere fino in fondo, almeno finché dura la festa dell’estate (“Pelli rosa matcha lo champagne Le mie baddie dicono Chapeau Quest’estate sono in tutti i bar Ogni sera vedo un nuovo club Fino a che non viene la police e ci porta via di qua Non dicono mai niente alla miss perché sono bellissima”).

A 30° Gradi, siamo passione che brucia in corpo e che contribuisce nella costruzione della nostra personalità.  In fin dei conti, ogni giorno possiamo essere fuoco e“Corpo che ti far fare (…) E fa la bella vita (…) E si gode la vita”; proprio come Anna nella sua “semplice” canzone.

Appassionato della parola in tutte le sue forme; prediligo, in particolar modo, la poesia a schema metrico libero. Strizzo l'occhio all'ironico, all'onirico e al bizzarro. Insieme alla musica sia la parola. Dopo la musica, il silenzio; dal "vuoto sonoro", il nuovo concerto.