Intervista ad Alessio Alessandra, che ci racconta il suo nuovo singolo “L’angelo di Via Croce Rossa“
“L’angelo di Via Croce Rossa” è il nuovo singolo di Alessio Alessandra, un’opera narrativa che rende omaggio alla straordinaria vita di Ninni Cassarà. Il cantautore siciliano ha voluto mettere in risalto, anche attraverso la nuova veste musicale che il produttore artistico Salvo Ferrara ha cucito su questo lavoro, i tratti umani del celebre Commissario, prima ancora che le sue gesta in qualità di capo della squadra mobile di Palermo.
Abbiamo raggiunto Alessio per farci raccontare questo suo nuovo progetto.
Alessio, benvenuto su Libera la Musica. Partiamo subito dal tuo nuovo progetto: chi è l’angelo di via Croce Rossa?
«”L’angelo di via Croce Rossa” è il Commissario Ninni Cassarà, il capo della Squadra Mobile di Palermo nei primi anni ’80, durante la sanguinosa guerra di mafia, che ha visto l’ascesa a Palermo dei Corleonesi. Ma, nella canzone, Ninni è anche “semplicemente” un uomo, intelligente ed ironico, con le sue passioni ed il grande amore per la sua Laura. Questa è la sintetica ambivalenza dell’uomo e dello sbirro (come lui amava definirsi) che la mia canzone ha cercato di tratteggiare».
Quando hai capito che volevi trasformare questa figura in una canzone?
«Generalmente, nell’arte della composizione, prima giunge l’ispirazione, poi l’intuizione, poi una scrittura semi consapevole, infine, la canzone con un tema compiuto. “L’angelo di via Croce Rossa”, per certi versi, fa eccezione perché nasce da un’idea già maturata di uno spettacolo teatrale, è stata quasi una canzone su commissione. Ma solo parzialmente è così, perché l’unica cosa delineata era l’uomo su cui scrivere, il resto è sempre una sorpresa, anche per l’autore».
Il brano è molto narrativo ma non cade nel pietismo. Era importante per te evitare la retorica?
«Usare la retorica in una tematica di tal genere sarebbe ripugnante. Se mi sono impegnato ad evitare la retorica? Direi di no, perchè la retorica, in quanto approccio banale e superficiale alle cose, non mi appartiene. Se devo scrivere una canzone, deve avere per me il valore di un’opera letteraria. Magari non riesco nell’intento, ma altri modi di concepire la canzone non mi interessano. Nel caso specifico, ho cercato di lavorare molto sull’empatia, sull’immedesimazione. Scrivere di Ninni è stato come conoscerlo personalmente, ho avuto davvero la sensazione di percepire la sua presenza durante la composizione. Mi sono affezionato a lui, al di là della sua nota storia di capo della squadra mobile di Palermo. C’è stato alla base uno studio della vita di Cassarà e della tematica mafia, poi ho messo in campo la mia emotività, ma ho sempre cercato di trattare con massima cautela l’argomento, con religioso rispetto. Non ho la pretesa di avere scritto una canzone, per così dire, cronistica, ma una canzone romantica in cui la creatività ha preso spunto da una vita reale».
Musicalmente “L’angelo di Via Croce Rossa” ha un arrangiamento essenziale. Come lo hai costruito?
«Di questa canzone, come di consueto, ho scritto musica e parole. L’arrangiamento è opera del bravissimo compositore Salvo Ferrara, che ha elevato la mia creazione ad una dimensione sognante. Salvo ha avuto il grande merito di cucire addosso alla mia canzone un vestito elegante e seducente».
Cosa ti auguri arrivi a chi ascolta questa canzone?
«La verità. Come sempre, è la verità che contraddistingue il mio percorso artistico. Io non mento, nei live, nelle composizioni e nella vita. Se la mia verità arriva al pubblico, in lui si trasforma in emozione. Questo mi auguro: la linea invisibile tra me e colui che ascolta, la connessione del mio e del suo sentire. Niente di più».
Puoi anticiparci se questo brano è parte di un progetto più ampio?
«Mi sono avvicinato alla storia di Ninni Cassarà grazie ai percorsi imprevedibili che l’attività di un artista traccia senza preavviso. Marcello Alessandra, psichiatra e scrittore, ha pubblicato un libro sul Commissario Cassarà, da cui verrà realizzato uno spettacolo teatrale. Mi ha chiesto di scrivere le musiche ed è venuta fuori, tra le altre cose, questa canzone che sarà il manifesto musicale dello spettacolo, che verrà messo in scena a partire dal nuovo anno».
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