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Recensione del nuovo singolo di Fabrizio Moro in duetto con Il Tre
Il tema del suicidio e la vita come atto di coraggio per chi si sente schiacciato dal peso della propria esistenza: Fabrizio Moro affronta un argomento particolarmente delicato nel suo nuovo singolo “Prima di domani“, disponibile su tutte le piattaforme digitali da martedì 25 marzo e nato dall’incontro con Il Tre. I due artisti tornano, così, a lavorare insieme dopo la serata dei duetti di Sanremo 2024, per una canzone che segna il passaggio del cantautore romano all’etichetta discografica BMG, con la quale pubblicherà il suo nuovo album entro la fine dell’anno.
Protagonista che convive con paure e rabbia
A metà tra cantautorato e rap, e quindi anche tra tradizione e contemporaneità, “Prima di domani” ha il proprio focus nella fragilità umana, con un protagonista che si trova a fare i conti con sé stesso scoprendosi svuotato di qualsiasi tipo di energia fisica e mentale (“Non ho più forza nelle gambe, nelle mani e nella testa“). Una condizione provocata dalle paure che “fanno il vortice come aeroplani” e che lo porta a convivere con una rabbia che “nasce dalla mia fragilità“.
Concetto, quest’ultimo, che torna spesso nella proposta di Moro ma che qui assume una dimensione differente. Non è, infatti, una rabbia figlia del sistema e delle sue ingiustizie come lo era, ad esempio, ne “La mia voce” o in “Figli di nessuno“, ma scaturisce dal grave stato depressivo in cui si trova l’uomo (“Ho sempre sonno, sono stanco e non ho neanche fame“), dalle continue insicurezze con le quali convive (“Il punto è che non ho capito ancora io chi sono“) e dalla sensazione che ogni cosa che gli prospetta la vita sia, in realtà, solo un’ulteriore paura da affrontare (“Ed ogni peso sulle spalle è solo un altro esame“).
La richiesta di un abbraccio è l’ultimo tentativo per provare a salvarsi
Una rabbia causata, quindi, da forti conflitti interiori che riescono, comunque, a fargli conservare l’ultimo briciolo di lucidità nella richiesta di vicinanza di “vorrei che m’abbracciassi prima di domani“. L’abbraccio emerge, così, come un’immagine semplice ma, al tempo stesso, potentissima in quell’intervallo tra la caduta definitiva e la speranza di una risalita perchè si fa grido di aiuto umano, avvilito e straziante per provare a salvarsi prima di compiere un ultimo, disperato, gesto.
“Davanti agli occhi passa in fretta tutta la mia vita, mi basta un salto e la mia voce sarà ormai svanita, il punto rotto fra il malessere e l’allegria è a pochi metri, basta andare oltre il cavalcavia“, canta Moro nello special fotografando tutto lo sconforto vissuto da chi si è fatto spegnere dall’insormontabile paura di non farcela, ha deciso di smettere di combattere e cerca il coraggio per lasciarsi, definitivamente, andare.
In conclusione
“Prima di domani” è una ballad robusta, intensa e viscerale, che conferma Fabrizio Moro tra i più abili cantautori del nostro panorama musicale nell’indagare tutte le diverse sfumature che contraddistinguono la fragilità umana e nel toccare temi particolarmente delicati e sensibili. La storia di un suicidio è un modo per spingere chi si trova schiacciato dagli stessi, oscuri, pensieri del protagonista a ritrovare la voglia di vivere come vero atto di coraggio e il tutto viene proposto in un ottimo connubio trovato con Il Tre, che ci parla di un artista in grado di avvicinarsi anche a mondi apparentemente lontani dal suo.
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