Recensione dell’ultimo singolo del cantautore toscano
Le canzoni ci emozionano e ci raccontano ma anche ci ricordano. E’ su questa base narrativa che Enrico Nigiotti ha sviluppato il fil rouge del suo ultimo singolo radiofonico, “In punta di piedi“. Un’intensa ballata scritta alla maniera consolidata del cantautore toscano per mettere in evidenza tutto il valore delle sette note e dei ricordi che queste sanno custodire per ciascuno di noi.
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Un addio che rimane ricordo
“Perchè lo sai le canzoni ricordano sempre le storie sbagliate: è colpa delle canzoni se non mi scordo di te”. Da questo mantra si sviluppa l’intero immaginario testuale del brano che si rivolge continuamente alla dimensione del ricordo per leggere la trama del presente.
Enrico Nigiotti (che questa primavera partirà con il suo nuovo tour dal vivo, qui tutte le date ed i biglietti) sceglie proprio di guardare al passato attraverso la lente della nostalgia che determina anche lo stato del suo presente. “In punta di piedi” cerca di mantenere vivo un legame che la vita aveva scelto di interrompere ma che non si vuole lasciare andare. Il tempo passa, le storie finiscono e cambiano ma le canzoni sono lì a ricordarci anche quanto è passato. Enrico Nigiotti lo ricorda a se stesso: malgrado tutto “anche in punta di piedi rimani dentro di me”.
La scelta di una conferma
Sul piano musicale e strumentale Enrico Nigiotti conferma il proprio DNA anche per questa “In punta di piedi”. Scritto insieme a Fabiano Pagnozzi e prodotto da Marco Paganelli, il brano non si discosta dalla dimensione artistica riconosciuta al suo interprete ed autore. Il marchio del cantautore livornese nella scrittura è esplicito ed immediatamente riconoscibile come la sua voce appoggiata ad una dimensione musicale che sfrutta l’arpeggio della chitarra acustica per costruire un arrangiamento pop fedele e non invasivo.
Ne esce una prova autentica che rafforza ulteriormente il senso stesso della canzone. Se sono le canzoni a racchiudere il senso del ricordo, “In punta di piedi”, per così come è stata scritta e realizzata da Enrico Nigiotti, è un ottimo modo per ricordare l’identità del suo interprete.
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