Nessun cantante eliminato, fuori dalla scuola Nicholas e Giovanni
Nella seconda puntata del serale di Amici 23, la gara è continuata regolarmente, con le tre squadre che si sono confrontate in tre manche da tre sfide ciascuna. Ad avere la peggio sono stati il danzatore della squadra Cuccarini-Lo Nicholas, al termine della prima manche e il ballerino della squadra Pettinelli-Todaro Giovanni, dopo un ballottaggio a colpi di passi di danza contro Marisol. Ospite musicale è stato Ermal Meta, che ha cantato il suo ultimo singolo “L’unico pericolo” (qui la nostra recensione), che anticipa il suo nuovo album in uscita il 3 maggio, dal titolo Buona fortuna.
Ecco le nostre pagelle dei sei cantanti rimasti in gara, in questa seconda puntata del serale.
Le nostre pagelle
Martina – Imagine (John Lennon)
Parte a cappella creando un’atmosfera intensa, da brivido. Sa dare il giusto peso alle parole, portare dinamicità al brano e catalizzare l’attenzione solo sulla sua voce, senza bisogno di orpelli. Magistrale. Voto: 9
Mida – Chiamami ancora amore (Roberto Vecchioni) e Rosalina (Fabio Concato)
Per fortuna resta fedele al brano, non inserendo inutili barre in un capolavoro che è ormai un classico dei giorni nostri, come Chiamami ancora amore. Esibizione low profile, dove non strafare è una scelta più che giusta, toccando temi importanti e forse un po’ fuori dalla portata del ragazzo, per maturità. Rispettoso. Nella cover di Concato invece riscrive alcune parti, che però risultano poco chiare per il solito problema di articolazione delle parole. Le sue barre poi, ci vengono vendute dalla sua prof. come un inno all’auto-accettazione, ma questo traspare veramente poco. Gestisce in modo impacciato l’interazione con la ballerina Francesca Tocca, dalla cui presenza scenica sembra sopraffatto. Voto: 6.5
Sarah – Bambola (Betta Lemme) e Abcdefu (Gayle)
Si misura col francese su Bambola, hit del 2017, confermando la sua cifra sensuale, ma in modo soft e fresco. È tempo di farle azzardare qualche esibizione con qualche movimento in più, perché può regalare performance a tutto tondo e al passo coi tempi. Nel brano in inglese ci fa sentire invece nuovi colori del suo timbro, con un’attitudine quasi rock e più sfrontata. Indubbiamente la sua è stata la scommessa vinta di quest’ultima edizione, con un percorso in continua evoluzione. Voto: 8
Petit – Suavemente (Elvis Crespo) e Medley 24.000 baci/ Riderà/ Cuore matto (Little Tony)
Nella prima prova della seconda manche si esibisce portando l’ennesimo minestrone di spagnolo, francese, italiano e napoletano. Diventa difficile capire l’intenzione e il significato ultimo della sua riscrittura del brano, anche se va sottolineata la grinta sul palco e la buona tenuta vocale. Il medley sui più grandi successi di Little Tony invece non aggiunge nulla al suo percorso, in quanto la postura fisica e il mood sono gli stessi di tutte le altre esibizioni, seppur in un repertorio lontanissimo dal suo background. Voto: 6.5
Lil Jolie – E non finisce mica il cielo (Mia Martini) e Thank you (Alanis Morisette)
Sono due puntate che durante le sue performance continua a toccare gli auricolari, manifestando un’insicurezza che trasmette a chi l’ascolta. Nel classico di Mia Martini talvolta risulta sforzata e talvolta incerta. Su quel palco abbiamo visto esecuzioni decisamente migliori di questo brano e forse è proprio il ricordo recente dell’esibizione di Sissi, durante la ventunesima edizione del programma, che rende il paragone impietoso. Esattamente come settimana scorsa però, dà il suo meglio con il brano in inglese durante il ballottaggio, dove si esprime con maggiore sicurezza, lasciandosi andare a un’interpretazione più generosa verso il pubblico. È evidente che il cambio di squadra non le abbia ancora portato i frutti sperati in termini di definizione del percorso. Voto: 7
Holden – Heaven (Bryan Adams), Fai rumore (Diodato) e Solo noi (Toto Cutugno)
Intenso ed espressivo come sempre, sul brano di Adams risulta un po’ trattenuto. È un fatto che il palco del serale sembra stia ridimensionando le doti di tenuta del palco di diversi concorrenti. La situazione si sblocca però con l’interpretazione del brano vincitore del Festival di Sanremo 2020, dove Holden dà colore e dinamicità soprattutto al finale del pezzo, dove controllo ed energia sanno fondersi per regalare un’esibizione coinvolgente. Nelle strofe del brano dell’indimenticato Toto Cutugno, esprime delicatezza e tenerezza, portandoci dentro al racconto del brano, che fa esplodere nel ritornello con incisività. Ha saputo quindi rendere attuale un brano di quarantaquattro anni fa, senza stravolgerlo, ma semplicemente entrando nella narrazione e facendola propria. Voto: 8.5
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