Synergy

Le Synergy, verso Sanremo Giovani, Aurora e Lucia: «Eravamo due amiche al bar» – INTERVISTA

Fiamma‘ è il nuovo singolo delle Synergy in gara a Sanremo Giovani

Si scaldano i motori per la nuova edizione del Festival di Sanremo targata Carlo Conti. Un’edizione che, come abbiamo detto nei precedenti articoli dedicati, si colloca tra restaurazione e innovazione. La novità più rilevante è la realizzazione di un talent dedicato ai più giovani, un cast di 24 artisti che da martedì 12 novembre accenderà la seconda serata di Rai2, un programma in diretta da Roma condotto da Alessandro Cattelan, cinque appuntamenti settimanali per poi scoprire il 18 dicembre su Rai1 i quattro finalisti della sezione ‘nuove proposte’ per il prossimo Festival di Sanremo.

Tra questi artisti in gara troviamo le Synergy, un duo composto da Aurora Mina Cortes e Lucia Battistini. Aurora è nata a Cesena, proviene da una famiglia che unisce culture colombiane e italiane. Sin da piccola ha coltivato una forte passione per la musica, grazie all’influenza della madre, appassionata di teatro, e del padre, amante della musica sudamericana. A otto anni ha iniziato a cantare in un coro e la sua famiglia, in particolare sua sorella e il fidanzato, l’ha sostenuta.

Dopo aver superato la timidezza e scritto i suoi primi testi, ha iniziato a collaborare con un deejay. Lucia ha iniziato a cantare all’età di 9 anni. Circondata dalla sua famiglia e dalla sua insegnante di canto, Emanuela Cortesi, ha vissuto momenti emozionanti. La sua vita cambia quando incontra Aurora al bar Bodeguita, le due ragazze scoprono la loro passione comune per la musica R’ n ‘B. Dopo mesi di silenzio si ritrovano e danno vita al progetto Synergy.

Oggi sono pronte per debuttare nel talent ‘Sanremo Giovani’ condotto da Alessandro Cattelan. Le sento per un’intervista e per sapere come si stanno preparando per questa importante selezione. Chiamo Lucia che a sua volta chiama Aurora, è un’intervista telefonica doppia.

Ciao Lucia e Aurora, ho ascoltato il vostro brano ‘Fiamma’, vi chiedo subito: cosa ci volete raccontare con questa canzone?

«Vogliamo raccontare il nostro progetto in generale, è un piccolo anticipazione di quello che stiamo facendo. ‘Fiamma’ racconta il tema dello star bene in primis con se stessi, lo stare bene con la propria passione. Per noi è anche il modo per celebrare la nostra passione che è la musica R’ n ‘B, se vuoi anche una musica di nicchia, ma che è il nostro modo di esprimerci».

Com’è nato il vostro incontro artistico? Da quanto tempo lavorate assieme?

«Il nostro incontro è nato naturalmente in un bar al mio primo giorno di lavoro, eravamo colleghe in un bar. Circa un anno fa prendevo servizio in un bar, mentre giravamo tra i tavoli, sento Aurora che accenna due note, da lì è partita subito una chiacchierata. Finito il turno, ci siamo viste per andare a mangiare una pizza e abbiamo parlato di musica. C’è stato un avvicinamento a livello personale, ci siamo raccontate tante cose, ma la cosa che più ci ha unito è stato il genere musicale. Sono passati dei mesi e ci siamo incontrate di nuovo, da lì abbiamo deciso di provare a lavorare assieme, per tornare a fare quel tipo di musica nel modo più consono per noi».

Lucia, hai avuto una maestra di canto straordinaria: Emanuela Cortesi, non ti nascondo che la presenza della vocalità è molto importante nel vostro brano, si sente che c’è dietro il suo lavoro, le avete fatto ascoltare il brano?

«Il nostro punto di forza è far emergere la vocalità, la Manu è stata d’aiuto per indirizzarci e farci fare le cose giuste. Considera che noi lavoriamo assieme da meno di un anno, quell’incontro di cui ti parlavamo ha avuto luogo appena un anno fa, in questi mesi sono successe tante cose. Il brano poi è nato in modo molto veloce, è stato realizzato due volte in studio».

Come vi state preparando per questa nuova avventura con Alessandro Cattelan?

«Non si è mai pronti per questo momento, è tutto un po’ un piccolo sogno che diventa realtà, stiamo cercando di realizzare al meglio quello che vogliamo, è un genere che ha ritmo, che ha movimento, avendo fatto dei live è stata quest’anno una scuola artistica e personale, l’immagine che vuoi mostrare, arrivare preparate. La performance che faremo sul palco di ‘Sanremo Giovani’ rappresenta per noi un passo significativo, riusciremo a portare il nostro messaggio a un pubblico più ampio».

E a proposito di sogno, chiedo a te, Aurora, qual era il tuo sogno da piccola?

«Il mio sogno da piccola era esprimermi al meglio, la musica, che fosse ballo, cantare, scrivere, ho sempre visto che da piccola era quello… il mio riferimento artistico sono Elisa e Christina Aguilera, crescendo ho amato molto Byoncé. Adesso devo dire che sono affascinata da una cantautrice inglese che si chiama Georgia Smith».

E tu, Lucia?

«Allora, io ero una bambina timida, ho cominciato a cantare all’età di nove anni, mi sono subito resa conto che le emozioni le tiravo fuori solo cantando. Ero timida, ma riuscivo a canalizzare le parole nella musica. Ho cominciato a cantare con Giorgia, per me è stata lei il capostipite di questa cosa qua, poi sono arrivate prepotentemente Georgia Smith e Sasha Keable».

Com’è lavorare assieme? Come nasce una vostra canzone?

«Lavorare in due è bello, è molto entusiasmante, mi piace, c’è sempre uno scambio di idee, scriviamo quello che sentiamo, anche separatamente e in momenti diversi, poi mettiamo assieme le idee. Ascoltiamo cose, facciamo molta ricerca musicale. Questo nostro brano è nato in treno, stavamo ascoltando diverse reference. Proviamo a mettere insieme tutto quello che abbiamo scritto, abbiamo trovato delle linee melodiche, la cosa più sorprendente è stata andare in studio di registrazione, lì è stato il momento per capire se la canzone aveva un senso, una storia che avesse un inizio, uno svolgimento e una fine. Pensa che siamo state in studio solo due volte, è venuto fuori qualcosa che non ci aspettavamo, che non era previsto».

Antonino Muscaglione, nasce a Palermo nel 1976. Da sempre appassionato di disegno, attento a dettagli, per altri, non rilevanti. "Less is more", avrebbe scoperto in seguito, diceva Mies Van Der Rohe. Consegue la Laurea in Architettura nella Facoltà d'Architettura della sua città. Vive in Lombardia, si divide fra progettazione architettonica e insegnamento. Denominatore comune delle sue attività è la musica, da sempre presente nella sua vita. Non può progettare senza ascoltare musica; non può insegnare senza usare la musica come strumento di aggregazione.