Bilancio su Sanremo 2025, attraverso dieci riconoscimenti che abbiamo voluto assegnare agli artisti in gara
Sabato scorso si è chiusa, con la vittoria di Olly, l’edizione 2025 del Festival di Sanremo ed è, quindi, tempo di primi bilanci che noi abbiamo deciso di proporvi in una maniera inusuale, ideando dieci riconoscimenti che vogliamo assegnare ad alcuni artisti in gara, in bilico tra ciò che è successo nella settimana sanremese, la qualità delle canzoni proposte e le possibilità che ci saranno al di fuori della kermesse.
Indice dei contenuti
CLASSICO: Giorgia
Era lei la vincitrice scelta dalle giurie e, invece, il sesto posto al televoto (comunque buonissimo per un’artista che non può contare sul voto degli adolescenti) l’ha addirittura spinta, immeritatamente, fuori dalla cinquina finale. In questo Sanremo abbiamo, però, visto una Giorgia ritrovata che ha saputo, comunque, consolarsi con la vittoria della serata cover in coppia con Annalisa e la loro ottima versione di “Skyfall” di Adele e, soprattutto, con l’accoglienza riservata a una canzone ai vertici di tutte le classifiche (è, addirittura, il suono più utilizzato al momento su TikTok) che ha tutto per diventare un classico all’altezza dei più grandi successi del suo repertorio perchè intensa, emozionante, ben scritta e in grado di esaltare tutta la potenza vocale dell’interprete, soprattutto in uno special particolarmente incisivo.
CONSACRAZIONE: Brunori Sas
È uno dei cantautori più apprezzati degli ultimi dieci anni eppure i suoi lavori, fino alla scorsa settimana, erano stati sempre più per un pubblico di nicchia non trovando una grande esposizione da radio e media, ad eccezione di qualche canzone come “Per due che come noi” e “Al di là dell’amore“. L’obiettivo di questo Festival era, quindi, arrivare definitivamente anche al grande pubblico ed è stato perfettamente centrato, come dimostrano anche i dati del televoto (primo sia giovedì, quando ha staccato il vincitore finale di ben nove punti, che sabato). Fino a venti minuti dalla fine del Festival era il vincitore ed è una conferma di come la dolcezza della sua canzone dedicata alla figlia Fiammetta sia arrivata veramente a tutti, facendosi volto di un cantautorato che merita di tornare ad occupare i posti in prima fila delle classifiche.
RIVELAZIONE: Lucio Corsi
Sbarcato all’Ariston da quasi sconosciuto, è arrivato a un esiguo 0,4% dalla vittoria finale diventando, così, la grande rivelazione di questa edizione. La sua canzone ha conquistato le giurie e, soprattutto, a sorpresa, anche il pubblico che ha saputo riconoscere la grande urgenza comunicativa di un artista genuino, originale, figlio di un’altra epoca e fortemente empatico nel trasmettere un messaggio quanto mai importante: l’accettazione della normalità.
TRASFORMAZIONE: Achille Lauro
Sono molto lontani i tempi in cui si presentava al Festival cercando una provocazione spesso forzata. Lauro è cresciuto, è maturato sia dal punto di vista artistico che da quello personale e questo si riflette nella sua musica. “Incoscienti giovani” segue lo stesso filone di “Amore disperato“, è una ballatona che strizza l’occhio ai grandi cantautori del passato, con un grande crescendo emozionale e una raffinata linea melodica a dirci di un artista che, dopo tante trasformazioni, ha finalmente trovato la sua veste migliore e ora è entrato in una fase della sua carriera in cui non può far altro che continuare a sfornare pezzoni.
CORAGGIO: Modà
“È l’ora del coraggio” e di coraggio ne hanno avuto bisogno parecchio i Modà per affrontare quella che, loro stessi, hanno definito “la settimana più dura della carriera“. Kekko è stato vittima di un brutto infortunio alle costole che gli ha causato dolori lancinanti ma si è comunque opposto alle pressioni di ritiro, chiudendo il Festival a testa alta, grazie alla qualità delle esibizioni portate sul palco, nonostante l’ostracismo di sala stampa e radio – figlio anche di un fastidio per non aver rilasciato interviste, come dichiarato dal manager della band – che li hanno affondati nella classifica sanremese.
Atteggiamenti non nuovi in Riviera, che tolgono credibilità alle votazioni perché, diciamolo, né il pezzo né le loro performance, a prescindere dal gusto, meritano il penultimo posto delle giurie. Ci sarà, però, ampio spazio per rifarsi, perché la canzone è forte, sta piacendo anche su TikTok e, tra meno di quattro mesi, potrà essere cantata in un San Siro sempre più vicino al sold-out.
SPERANZA: Fedez
“Battito” e, soprattutto, la nuova versione di “Bella stronza” proposta in coppia con Marco Masini ci hanno mostrato un ritrovato Fedez, che torna a rappare come agli esordi e cerca di far parlare, finalmente, solo la musica. Un nuovo inizio, come dimostra anche il ritorno sul palco del Forum di Assago dopo ben sei anni dall’ultimo tour, e la speranza è che questo Festival abbia rappresentato la molla per tornare a mostrarcelo più artista che personaggio mediatico.
GENERAZIONE Z: Olly
Erano due gli artisti di questo cast a contendersi lo scettro di artista più amato dalla generazione Z: Olly e Tony Effe e la sfida l’ha stravinta il primo. Sono i giovanissimi ad averlo portato alla vittoria nel televoto finale, parlandoci di una generazione che vuole iniziare a vivere anche di emozioni autentiche e pulite e sta iniziando a sentirsi stretta nel mondo vacuo, volgare ed egoriferito della trap, ma la sua proposta è riuscita poi a superare anche il confine generazionale e sta piacendo altrettanto agli adulti, perché non schiava di un’attualità forzata.
EUROVISION: The Kolors
Uno dei problemi di Sanremo è che non ci sia una selezione parallela per votare la canzone più adatta da presentare all’Eurovision e questo toglie la possibilità di poter partecipare ai progetti con velleità europee maggiori rispetto a quelli che spesso vincono. Esattamente come l’anno scorso con l’accoglienza riservata a “Un ragazzo una ragazza“, che ha permesso loro di realizzare un tour europeo, anche stavolta i The Kolors si sono confermati i più eurovisivi e in grado di sfruttare al meglio una chance che, purtroppo, non gli verrà concessa.
EMOZIONE: Simone Cristicchi
Ha commosso tutti durante la sua prima esibizione e si è poi un po’ sgonfiato perché vittima di un gioco meschino da parte di alcuni hater, che gli hanno imputato più furbizia che verità e hanno fatto girare sui social sue vecchie dichiarazioni pur di indebolirlo agli occhi di chi ha idee diverse dalle sue. A noi, però, piace parlare solo di musica e di canzoni, e quindi lo ringraziamo per la lacrimuccia che ci ha fatto scendere con la sua canzone che trasuda di poesia, delicatezza e umanità.
COLLANA: Tony Effe
Arrivato in Riviera da artista con l’album più venduto del 2024, alla fine si è parlato più della sua arrabbiatura per la collana che gli è stata fatta togliere nel dietro le quinte della serata di giovedì che della sua canzone. Una proposta che non è arrivata al grande pubblico ma non è riuscita nemmeno ad accontentare i suoi fan, essendo lontanissima da ciò che fa di solito e non risultando, quindi, neanche sincera e credibile. La sua rischia di essere una caduta rovinosa che sgonfia il “fenomeno Tony Effe“, perchè Sanremo è così: una vetrina incredibile, ma se non sei in grado di esibirti con un’orchestra, sbagli pezzo o musicalmente vali pochissimo, ti taglia inesorabilmente le gambe.
Lascia un commento