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Sanremo 2024, analisi dei testi delle canzoni in gara

Promossi, rimandati e bocciati dei testi dei brani in gara al prossimo Festival di Sanremo

Mancano pochissimi giorni all’inizio del Festival di Sanremo e, come da tradizione, Tv Sorrisi e Canzoni è in edicola con il numero speciale contenente i testi di tutte le canzoni in gara. La principale forza delle parole è quella di non perdere mai senso e valore ma, in questo caso, scinderle dalla musica può risultare un esercizio sterile perché una canzone è anche melodia, arrangiamento e interpretazione. Sul nostro sito non troverete quindi voti definitivi ai testi, ma solo un viaggio che si muove attorno alle parole del prossimo Festival indicando promossi, rimandati e bocciati, consapevoli che l’ascolto potrebbe poi cambiare tutto.

Quello che si avverte dalla lettura dei testi è un livello molto basso in termini di ispirazione, argomenti e varietà di lessico. Ci sono tante canzoni che parlano delle stesse cose e nello stesso modo, perché spesso sono anche scritte dagli stessi autori, e questo porta a un appiattimento generale nei contenuti e nella pluralità. Sono veramente pochi i brani che stimolano la riflessione, che vanno in profondità, che nascondono significati lati e si nota quindi come l’attenzione di Amadeus sia quasi totalmente rivolta ai tormentoni e a tutto ciò che è immediato. Sarà un Festival perfetto per i giovani e molto meno adatto per l’ascoltatore più maturo, ma ci sono comunque sette-otto testi che, con il giusto arrangiamento e la giusta interpretazione, possono dare vita a una forma-canzone veramente molto interessante.

Sanremo 2024 TV Sorrisi e Canzoni

Alessandra Amoroso – “Fino a qui”

di Alessandra Amoroso, Federica Abbate, Takagi, Ketra, Jacopo Ettore

E quante notti
Sono stata sveglia
A disegnare sul soffitto
Anche solo una stella
A sentirmi
Come Sally
Senza avere più voglia
Di fare la guerra

Alessandra Amoroso nella sua “Fino a qui” parla della difficoltà della vita di tutti i giorni e della forza di potersi rialzare e possiede il testo più bello tra tutti quelli in gara: molto evocativo e concettuale, da interprete matura che non ha la sola ambizione di diventare virale su TikTok, e con i plus della meravigliosa citazione di Kassovitz su cui è costruito il brano (“Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. A ogni piano si ripete: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio“) e dell’omaggio a Vasco Rossi (“A sentirmi come Sally, senza avere più voglia di fare la guerra“). PROMOSSA

Alfa“Vai!”

di Alfa

Mi han detto punta al sole ma non come Icaro
Che il mondo è troppo grande per pensare in piccolo
Ma se morirò da giovane
Qualcosa avrò da scrivere

Alfa delude in “Vai!” proponendo un testo ancora troppo scolastico e immaturo, con ripetizioni eccessive e un momento che può contendere a Dargen D’Amico il premio di verso più cringe del Festival (“Se morirò da giovane spero che sia dal ridere“). BOCCIATO

Angelina Mango – “La noia”

di Angelina Mango, Madame

Muoio senza morire
In questi giorni usati
Vivo senza soffrire
Non c’è croce più grande
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate

La noia” riscrive il concetto di noia che, secondo Angelina, non va combattuta ma è tempo prezioso da dedicare a noi stessi, magari anche ballandoci sopra. Un testo che sa essere leggero senza mai cadere nella superficialità e che, unito alla freschezza sul palco della figlia d’arte, può essere parte di un mix micidiale. PROMOSSA

Annalisa – “Sinceramente”

di Annalisa, Paolo Antonacci, Davide Simonetta

Due parole
C’è scritto sul finale
Sinceramente
Tua

Il successo avuto negli ultimi anni da Annalisa non dipende certo da lirismo e impegno autorale eppure lei, in questo caso, ci aveva illuso raccontandoci che “Sinceramente” avrebbe contenuto un messaggio di autodeterminazione e libertà. Se questo era l’intento, il risultato è decisamente poco riuscito perché il testo non si capisce bene di cosa parli, contiene troppe frasi scollegate tra di loro e che, in alcuni casi, suonano anche davvero male (“Se ti mando mando mando mando solo un messaggio, due parole, c’è scritto sul finale sinceramente tua“). BOCCIATA

BigMama – “La rabbia non ti basta”

di BigMama, Ailo

Hai cose da dire
Se ti perdi segui me
Quel vuoto non ti calma
È il buio che ti mangia e non ti fa dormire

Non convince. Si presenta come una rapper rabbiosa e grintosa ma nel  suo brano – “La rabbia non ti basta” – c’è veramente poco di tutto questo. E’ ben scritto, ma cozza decisamente con la descrizione che ne è stata fatta. L’impressione è che, pur di partecipare a Sanremo, si sia voluta mostrare molto più accogliente rinunciando però così a quella che è la sua vera identità. RIMANDATA

BNK44 – “Governo punk”

di Duccio Caponi, Andrea Locci, Dario Lombardi, Pietro Serafini, Marco Vittiglio, Jacopo Ettorre

La mia testa è un collage
Di canzoni e momenti tristi
Ho finito le chance
Per chiederti se
Mi porti via da me

Deludono anche loro con questo “Governo punk” che di punk non ha proprio nulla. Almeno nel testo. BOCCIATI

Clara“Diamanti grezzi”

di Clara, Alessandro La Cava

Cosa c’è da capire
Che forse tradire non è il modo giusto
Fa solo soffrire
Alla fine
Il mare è più bello quando non sta fermo
E ti fa sentire
Meno solo

Arriva dall’urban la star di “Mare fuori“, che in “Diamanti grezzi invita ad accettare le nostre insicurezze con metafore veramente troppo deboli (“Siamo caduti più in basso come le cascate”). BOCCIATA

Dargen d’Amico“Onda alta”

di Dargen d’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio, Stefano Marletta, Cheope

Siamo più dei salvagenti sulla barca
Sta arrivando sta arrivando l’onda alta
Non ci resta che pregare finché passa

Ha un problema di troppa carne al fuoco Dargen D’Amico, che nella sua “Onda alta” mette insieme migranti, guerre, problemi di lavoro… ma quando si prova a parlare di tutto si rischia, alla fine, di non riuscire a parlare di niente. Ma almeno ci ha regalato uno dei versi più cringe dell’intero Festival: “Non lo conosci Noè? No eh?“. BOCCIATO

Diodato – “Ti muovi”

di Diodato

Ma ormai sei già nella tempesta
Non puoi pensare a ciò che resta
E vuoi toccare il fondo, andare a fondo, fino in fondo

Tra gli uomini il migliore risulta Diodato che, nella sua “Ti muovi“, parla di tutti quei rapporti finiti che continuano però a muoversi dentro di noi. È l’unica canzone in gara con un solo autore a firmare sia il testo che la musica e conferma un cantautore che sa essere intenso anche nell’essenzialità di un testo molto breve e conciso. PROMOSSO

Emma“Apnea”

di Emma, Paolo Antonacci, Davide Petrella

Mi fai sentire il brivido di stare bene
Di stare insieme
E non è una bugia di quelle che si dicono
Per nostalgia

Delude la proposta di Emma con l’amore in bilico di “Apnea” raccontato attraverso immagini che non sono certo il massimo della poesia (“Se avessi un telecomando non ti cambierei mai“). RIMANDATA

Fiorella Mannoia – “Mariposa”

di Fiorella Mannoia, Carlo di Francesco, Cheope

Sono il coraggio che genera il mondo
Sono uno specchio che si è rotto
Sono l’amore, un canto, il corpo
Un vestito troppo corto
Una voglia un desiderio

Fiorella Mannoia cerca di trovare la sua nuova “Quello che le donne non dicono” e può riuscirci con l’ispiratissimo, e a tratti ermetico, testo di “Mariposa“: un manifesto di orgoglio ed emancipazione femminile con protagonista una figura mitologica che contiene al proprio interno l’anima di ogni donna. PROMOSSA

Fred de Palma – “Il cielo non ci vuole”

di Fred de Palma, Jacopo Ettore

Anche solo per un attimo
Rincorrere ancora quel brivido
Sarà fantastico
Morire ancora per te
Ma tu promettimi che
Staremo bene anche all’inferno

Non supera la prova del testo il re del reggaeton Fred De Palma che appartiene a un mondo in cui è fondamentale la parte ritmica e quindi fatica inevitabilmente a farsi notare su carta. BOCCIATO

Gazzelle – “Tutto qui”

di Gazzelle

Perché perché perché perché ogni tanto è giusto stare anche così
Con il terrore sai di perdersi
E questa vita non impara mai
Ma domani domani domani potremmo anche ridere
O almeno sorridere
Tutto qui

Tra gli esordi, uno dei più positivi è quello di Gazzelle con la sua “Tutto qui” che racconta una storia ambientata a Roma Nord, in cui si riconoscono le immagini a volte inusuali ma anche terribilmente concrete della penna del cantautore di “Destri“. PROMOSSO

Geolier – “I p’ me, tu p’ te”

di Geolier, Davide Simonetta, Paolo Antonacci

A felicità quant cost si e sord na ponn accatta
Agg sprecat tiemp a parla

Bocciato, invece, Geolier con la sua “I p’ me, tu p’ te” perché il dialetto – specialmente su carta – è una barriera insormontabile per chi non proviene dalla stessa regione dell’artista e così la canzone risulta incomprensibile. BOCCIATO

Ghali – “Casa mia”

di Ghali, Davide Petrella, Michelangelo

La strada non porta a casa
Se la tua casa non sai qual è

Non supera totalmente la prova del testo anche Ghali: la sua “Casa mia” è una delle poche canzoni a contenere temi sociali tra tutte quelle in gara, e a prendere addirittura una piega politica quando recita “Bombardate un ospedale per un pezzo di terra o per un pezzo di pane“. Ma l’impressione è che gli argomenti siano solo accennati senza scendere troppo in profondità, e in più le troppe ripetizioni indeboliscono la lettura. RIMANDATO

Il Tre“Fragili”

di Il Tre

E siamo fragili
Come la neve
Come due crepe
E so che non è facile
Volersi bene

Parla di fragilità il debuttante Il Tre, come si evince dal titolo, in una proposta che sembra molto sovrapponibile a quella di Mr.Rain per la costruzione a metà tra pop e rap, che non convince fino in fondo per alcune rime troppo banali. RIMANDATO

Il Volo“Capolavoro”

di Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Michael Tenisci

Guarda come sta piovendo
Ma è stupendo averti qua
Maledetto tempo che ti da
E poi ti porta via

Il Volo con la loro “Capolavoro” parlano di un amore universale da gridare al mondo in un modo poco ispirato, banale e fin troppo zuccheroso. BOCCIATI

Irama – “Tu no”

di Irama

E griderò forte
Ma non starò meglio
Cado ma in fondo me lo merito
Il fondo è così gelido

È essenziale Irama che in “Tu no” sembra voler ripercorrere la stessa ricetta di “Ovunque sarai“: un testo scarno su mancanze e distanze, in cui si può già avvertire una buona carica emozionale. Un’ottima interpretazione sul palco potrebbe farla volare esattamente come la proposta di due anni fa. PROMOSSO

La Sad – “Autodistruttivo”

di Riccardo Zanotti, Matteo Botticini, Francesco Emanuele Clemente, Enrico Fonte

Questa è la storia di un’altra vita sprecata
Di un figlio triste appena scappato di casa
Lui è cresciuto in fretta dopo un’infanzia bruciata
Con sua madre che urlava, il padre che lo picchiava

Per i La Sad si può fare lo stesso discorso fatto in precedenza per BigMama: si presentano come un trio controverso e provocatore ma il loro testo, pur buono, cozza decisamente con le descrizioni che gli artisti fanno di loro stessi. E quindi anche qui c’è l’impressione che abbiano voluto essere forzatamente accoglienti pur di partecipare a Sanremo, come dimostra la penna di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari a co-firmare il brano. RIMANDATI

Loredana Bertè – “Pazza”

di Loredana Bertè, Andrea Bonomo, Luca Chiaravalli, Andrea Pugliese

E sono pazza di me
Sì perché mi sono odiata abbastanza
Prima ti dicono basta sei pazza e poi
Poi ti fanno santa

Loredana Bertè con “Pazza” si propone in un testo che la rappresenta pienamente e che parla di vita vera: è il ritratto di un’artista e, soprattutto, di una donna che ha imparato ad andare “dritta ad ogni bivio“, fregandosene di quelli che “prima ti dicono basta sei pazza e poi ti fanno santa“. PROMOSSA

Mahmood – “Tuta gold”

di Mahmood, Jacopo Ettorre

Non cambierai
E non cambierò
Fottendomi la testa in un night
Soffrire può sembrare un po’ fake
Se curi le tue lacrime ad un rave

Ci sono problemi di comprensione del testo in questo caso, con un miscuglio di argomenti che non si capisce bene dove voglia andare a parare, e l’aggravante dell’utilizzo di frasi più da peggior trapper di provincia che da cantautore (“Maglia bianca, oro sui denti, blue jeans, non paragonarmi a una bitch così“). BOCCIATO

Maninni“Spettacolare”

di Maninni, Gianni Pollex, Roberto William Guglielmi, Maria Francesca Xefteris

C’è chi cerca soltanto diamanti
O la formula giusta per la felicità
Ma siamo spesso tutti troppo distratti
O troppo convinti per riconoscerla

Altra nuova leva che non convince è Maninni, che in “Spettacolare” propone un testo infarcito di immagini scontate (“Stringerti forte è spettacolare, come l’amore il primo giorno d’estate“) e troppo fragili per pensare che un artista ancora poco conosciuto riesca a farsi notare in un Festival con ben trenta canzoni in gara. BOCCIATO

Mr.Rain“Due altalene”

di Mr.Rain, Lorenzo Vizzini

È come nelle favole ogni volta tornerò da te
Forse nessuno ci crede
E vincerò solo con te tutte le guerre dentro me
Impareremo a cadere

Mr.Rain  in “Due altalene“, continua ad affrontare la fragilità umana con una buona ispirazione ma, al secondo anno consecutivo, potrebbe stancare. RIMANDATO

Negramaro“Ricominciamo tutto”

di Giuliano Sangiorgi

Solo per poi cantare:
“Discese e risalite”?
E sulla pelle, tra i capelli, sulla tua bocca,
Eravamo una canzone di Battisti all’alba,
Anche senza “bionde trecce”

Promossi i Negramaro che citano Battisti (“Bionde trecce“, “Discese e risalite“) nella loro “Ricominciamo tutto“, con al centro una fuga al mare che ha l’obiettivo di ricucire un amore finito. Sono evidenti le caratteristiche della penna di Sangiorgi sia nelle intenzioni che nei contenuti, ma anche nelle ripetizioni volte a rendere il ritornello più immediato (“Andare, andare, andare…” potrebbe ricordare il “ballo, ballo, ballo…” della recentissima “Fino al giorno nuovo” in duetto con Fabri Fibra). PROMOSSI

RengaNek“Pazzo di te”

di Francesco Renga, Diego Mancino

L’amore è stupido
Ma ti fa piangere
Prima sorride e poi
Ti vuole uccidere

Lasciano un po’ con l’amaro in bocca Francesco Renga e Nek: “Pazzo di te” racconta un amore adulto, puro anche nelle sue contraddizioni e, a strofe interessanti con metafore ben pensate, risponde un ritornello fin troppo scontato. A livello testuale, nell’album pubblicato lo scorso settembre avevano carte decisamente migliori da giocarsi. RIMANDATI

Ricchi e Poveri – “Ma non tutta la vita”

di Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Cheope

Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita

I Ricchi e Poveri si autocitano (“Che confusione“) nell’incipit della loro “Ma non tutta la vita” e la sensazione è che il meglio lo possano dare sul palco. RIMANDATI

Rose Villain“Click boom!”

di Rose Villain, Davide Petrella

Se non m’importa di te
Non m’importa di me
Piove sopra una lacrima
Perché ho bisogno di te
Giuro stavolta è l’ultima

Non supera la prova del testo la reginetta dell’urban Rose Villain (“Click boom!“) che appartiene a un mondo in cui è fondamentale la parte ritmica e quindi fatica inevitabilmente a farsi notare su carta. Ha un ritornello praticamente composto solo da onomatopee che quasi straniscono perché, più che per funzionalità legata al discorso speso durante le strofe, sembrano inserite solo per proporre qualcosa che possa diventare virale sulle piattaforme. BOCCIATA

Sangiovanni – “Finiscimi”

di Sangiovanni

Tu che non mi ami
E io ancora che ti chiamo
Per dirti
Finiscimi

Sangiovanni racconta la fine della storia d’amore con l’ex fidanzata Giulia Stabile nella sua “Finiscimi” che denota sicuramente sincerità e anche un’apprezzabile volontà di mostrarsi maggiormente maturo e intimo. Rimane però ancora qualche ingenuità di troppo e l’impressione è che dovrà fare un grande sforzo a livello interpretativo per far risaltare questo brano. RIMANDATO

Santi Francesi – “L’amore in bocca”

di Alessandro De Santis, Mario Lorenzo Francese, Cecilia Del Bono

Mi hai lasciato con l’amore in bocca
Senza farlo apposta
Sono le ultime gocce di pioggia
Scivoliamo sopra tetti
Prima di cadere a pezzi

I Santi Francesi sono gli unici promossi tra gli artisti che hanno avuto accesso alla gara vincendo Sanremo Giovani. La loro “L’amore in bocca” parla di un incontro fugace che fa però già sognare una seconda occasione ed è contraddistinta anch’essa da immagini nitide che, unite al loro raffinato gusto per le sonorità hard-pop, potrebbero far recitare al duo il ruolo di rivelazione del prossimo Festival. PROMOSSO

The Kolors – “Un ragazzo una ragazza”

di Stash, Davide Petrella

Un ragazzo
Incontra una ragazza
La notte poi non passa
La notte se ne va

La loro “Un ragazzo una ragazza” parla di un primo incontro e sembra voler ripercorrere la stessa ricetta di “Italodisco“, almeno a livello di costruzione. Il testo non mostra grandi picchi ma sappiamo già che, anche qui, Stash e soci daranno il meglio con le loro sonorità sempre immediate e accattivanti. RIMANDATI

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.