Sanremo 2024 duetti cover ospiti

Le pagelle sulla scelta delle cover e degli ospiti dei duetti di Sanremo 2024

Diamo i voti ad artisti abbinati e canzoni scelte per la serata delle cover del Festival prima di ascoltarle

Ancor prima di ascoltare le cover che il pubblico potrà sentire durante la quarta serata del Festival di Sanremo 2024 già molte parole si sono spese a proposito della scelta delle canzoni e degli ospiti che si alterneranno sul palco del Teatro Ariston. Così, senza aver ancora avuto modo di ascoltare il risultato finale, abbiamo deciso di spenderci in delle pagelle che riguardino gli accostamenti artistici sulla carta e la scelta dei brani che verranno reinterpretati.

Sandrina arriva a questo Festival con grande attesa. Manca da tempo e mai ha accettato prima la sfida del palco sanremese. La scelta di debuttarvi con un bellissimo brano intenso che la riporti alle origini la renderà, soprattutto emotivamente, fragile. La scelta di un duetto completamente differente che guardi all’energia della produzione dei suoi ultimi anni serve, dunque, per differenziare la proposta ma, soprattutto, per stemperare la tensione in una cinque giorni che sarà davvero impegnativa per lei. I Boomdabash sono amici e conterranei con cui Alessandra ha diviso tanti successi. Certo, non sono la carta migliore per vincere la serata cover né per ipotecare un ruolo di primo piano nella classifica. Nel medley probabilmente si auto-coverizzeranno e proveranno a far ballare l’Ariston rendendo un’omaggio anche al Salento. Un’interpretazione più classica e di qualità avrebbe probabilmente aiutato maggiormente la gara. Trasformare il teatro in una piazza estiva potrebbe non essere la scelta migliore. VOTO: 5 

  • Alfa e Roberto Vecchioni – Sogna ragazzo sogna

Un vero colpaccio inaspettato. Uno degli artisti più giovani in gara in questo Sanremo 2024 sceglie la cover di una colonna portante della storia della musica italiana come Roberto Vecchioni. Per di più il cantautore brianzolo accetta il ritorno sanremese, lui che dopo la vittoria del 2011 non vi è più tornato, per reinterpretare insieme la sua bellissima “Sogna ragazzo sogna”. Un battesimo del fuoco difficile da pronosticare da parte di uno dei professori della nostra musica non così abituati a spendersi così tanto e così facilmente. La sfida per la riuscita ottimale sarà il vedere se Alfa avrà le sfumature vocali profonde che un’interpretazione simile richiede. VOTO: 8

  • Angelina Mango e Quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma – La rondine

Molte polemiche sono già nate sulla convenienza di portare in scena una canzone del proprio padre scomparso proprio sul palco del Festival di Sanremo. Molte altre ne nasceranno. L’unica cosa che potrà placarle sarà un’interpretazione magistrale e, soprattutto, rispettosa da parte di Angelina. Le qualità, artistiche e vocali, per farlo non le mancano certamente e, se tra le tante possibili alternative, ha scelto di percorrere questa strada significa che probabilmente sa di poter rendere giustizia ad un brano immortale e stupendo come ‘La rondine’. Noi siamo con lei. VOTO: 9

  • Annalisa e La Rappresentante di Lista e il coro Artemia – Sweet Dreams (are made of this)

Annalisa e La Rappresentante di Lista

Giocano in casa della dance europea Annalisa e La Rappresentante di Lista. La rossa savonese aveva già interpretato la storica hit degli Eurythmics al fianco di Achille Lauro per una versione rivisitata del 2020 nell’album “1990”. L’elemento di novità sarà scoprire come La Rappresentante di Lista saprà inserirsi musicalmente in questo esperimento riuscendo a portare il proprio DNA musicale in una composizione così caratterizzante. Veronica ha, però, le capacità vocale per entrare in un brano simile, si tratterà di scoprire la chiave interpretativa dell’arrangiamento. VOTO: 8

 

  • Big Mama e Gaia, Sissi La Nina – Lady Marmalade

Quattro giovani donne che interpretano un brano-manifesto della collaborazione femminile in musica su scala globale. La canzone che fu di Christina Aguilera, Mýa, Lil’ Kim e Pink (su cover dell’originale delle Labelle) sarà, questa volta, tutta made in Italy giocando anche sul versante della femminilità e del corpo femminile oltre che del talento. La resa farà la differenza come la capacità di riempire la scena sul palco. VOTO: 6+

  • BNKR44 e Pino d’Angiò  Ma quale idea

Avrebbero dovuto avere al proprio fianco Nada secondo le indiscrezioni della vigilia poi, evidentemente, qualcosa è andato storto e per il gruppo dei BNKR44 arriverà Pino d’Angiò. Indubbiamente il nome non sarà dei più immediati per il pubblico giovane e la scelta del brano degli anni ’80 potrebbe non rivelarsi il più adatto per la musica del complesso ma non è detto che la chiave giusta non venga trovata. Certo, qualcosa di più richiamo avrebbe aiutato almeno in partenza. VOTO: 5

  • Clara e Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino – Il cerchio della vita

Commuove il rivedere a Sanremo un’artista colossale come Ivana Spagna che, ahimè, negli ultimi anni è stata mediaticamente esposta e rilevante più per vicende extramusicali che per la sua voce e la sua arte. Lei che come una Easy lady conquistò da sola l’Europa vendendo milioni di dischi ora torna a Sanremo affiancando una giovane leva. C’è da scommettere che lo farà con l’umiltà e la delicatezza che le appartiene. Giusta la scelta del brano, un classico, e dell’affiancamento al coro di voci bianche. Da capire come Clara saprà inserirsi in questo gioco (si evitino barre o cose simili). Può essere tutto perfetto. Compreso il fatto di riabbracciare un’artista che ancora merita e ancora meritiamo. VOTO: 7

  • Dargen d’Amico e BabelNova Orchestra – Omaggio a Ennio Morricone

Ha scelto l’omaggio al grande Maestro Ennio Morricone, Dargen d’Amico per la sua seconda venuta sul palco del Teatro Ariston. La sua sarà un’esibizione che, in qualche modo, trascenderà dalla dimensione tradizionale della forma-canzone per adottare una chiave anche più teatrale in cui il pubblico mainstream faticherebbe a riconoscere da subito l’artisticità del suo propositore. Scopriremo se la chiave è quella giusta. VOTO: 6-

  • Diodato e Jack Savoretti – Amore che vieni, amore che vai

Una canzone stupenda di Fabrizio De Andrè che Diodato ha già fatto propria nei suoi primi anni di carriera. Questa volta sceglie di farla rivivere per celebrare il venticinquennale dalla scomparsa dello storico cantautore genovese. Per farlo al meglio chiama un erede di quella tradizione musicale come l’italo-britannico Jack Savoretti che più volte ha tentato, si dice, un approdo a Sanremo e che ora potrà, finalmente, dimostrare su quel palco la sua timbrica unica. Funzionerà ed emozionerà. VOTO: 8

  • Emma e Bresh – Medley Tiziano Ferro

Emma Bresh

Nell’anno in cui Tiziano Ferro comunica al proprio pubblico la crisi artistica che sta vivendo a livello personale, Emma sceglie di omaggiarne la storia e la carriera con un medley delle sue canzoni più celebri. Bello sarebbe stato vedere il cantautore di Latina (in gara) su quel palco in questa serata ma il pubblico dovrà “accontentarsi” del fresco nome di Bresh. Uno tra i più giovani e promettenti della nuova scena musicale arriva al Festival per la prima volta e porterà con sè il sostegno del pubblico più fresco da coniugare all’anima pop di Emma e al mood cantautorale di Tiziano. L’esperimento ha tutta l’aria di poter riuscire. VOTO: 7.5

  • Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani – Che sia benedetta e Occidentali’s karma

Un po’ dell’operazione Giorgia-Elisa dello scorso anno qui ci sta eccome. Fiorella Mannoia sceglie come debuttante colui che le sottrasse la vittoria del Sanremo 2017 sfoggiando “la scimmia nuda” che ballava. L’accostamento potrebbe anche risultare simpatico ed intelligente, lascia perplessi, però, la scelta delle canzoni. Se Gabbani non avrà difficoltà ad inserirsi in un brano profondo come “Che sia benedetta” da bravo musicista qual è, risulta meno immediato pensare all’interprete romana dentro i vestiti del tormentone di “Occidentali’s karma” se non ci sarà una rivisitazione completa dei suoni e dell’arrangiamento. Per di più stiamo parlando di soltanto 7 anni fa e di due voci che non fanno della propria tecnica il punto di forza. Insomma, operazione Giorgia-Elisa soltanto sulla carta. VOTO: 5.5

  • Fred de Palma e Eiffel 65 – Medley Eiffel 65

Sarà un tormentone dietro l’altro per il duetto tra un re delle ultime estati e uno dei gruppi più apprezzati di sempre della musica italiana. Ad essere suonati saranno i brani storici del repertorio del gruppo torinese in cui il reggaeton ed il rap di Fred de Palma dovrà inserirsi. Come? Staremo a vedere ma il rischio di ascoltare un qualcosa di non ben collaudato c’è eccome. Purtroppo. VOTO: 5.5

  • Gazzelle e Fulminacci – Notte prima degli esami

Un grande classico della canzone italiana e, contemporaneamente, della musica espressione della Roma cantautorale che fu. Per interpretarla Gazzelle sceglie un’altra giovane penna della nuova Roma musicale. Certo, aver avuto al proprio fianco Venditti avrebbe fatto tutt’altro effetto sulla platea del Teatro Ariston e sul pubblico ma le possibilità di portare a casa una buona rivisitazione per un brano capace di far sognare l’Italia intera con il rimando all’immaginario a cui fa riferimento ci sono eccome. VOTO: 6.5

  • Geolier e Guè, Gigi d’Alessio Luchè – Medley Strade

Non sarà, come era invece facile aspettarsi, l’animo partenopeo il minimo comun denominatore del medley proposto da Geolier nella serata delle cover essenzialmente per la presenza di Guè tra Gigi d’Alessio e Luchè. Se gli ultimi due hanno, esattamente come Geolier, Napoli nel sangue, Guè esula da tutto questo e, contemporaneamente, colloca il quartetto in una dimensione geograficamente più ampia. Canteranno di strade in un mood urbano in cui d’Alessio farà la parte della melodia. Coerente. VOTO: 7

  • Ghali e Ratchopper – Medley Italiano vero

Se si era parlato di un arrivo in Riviera di Adriano Celentano per un commosso e sentito omaggio a Toto Cutugno (qui la notizia) sarà, invece, Ghali a reinterpretare la storica “L’italiano” dandole voce per bocca di un italiano di seconda generazione. Le polemiche ci saranno, è inevitabile, come anche i sostenitori. Da capire, invece, cos’altro sarà inserito all’interno del medley: forse un accenno di “Cara Italia”? Lo scopriremo. VOTO: 6

  • Irama e Riccardo Cocciante – Quando finisce un amore

E’, probabilmente, il grande colpaccio di questa serata delle cover. Riccardo Cocciante manca ormai da tempo dal mondo della musica pur essendo attivissimo su altri versanti. In televisione le sue comparsate sono centellinate eppure ogni volta è capace di creare un evento carico di attesa ed aspettative. Il ritorno a Sanremo per la gara e per duettare con una giovane leva come Irama non può essere casuale e non ponderato. La sensazione è che la canzone sia dell’intensità giusta per accostarsi al brano inedito in gara e che l’Ariston applaudirà, molto. VOTO: 10

  • Il Tre e Fabrizio Moro – Medley Fabrizio Moro

Fabrizio Moro Il Tre

Fabrizio Moro ha spesso incrociato la propria strada artistica con quella del Festival di Sanremo e la scelta di ricostruire la sua storia con un medley che tocchi le diverse tappe di questo percorso è azzeccata. Il Tre ha in sè quella rabbia rap utile per i passaggi più spigolosi dello scrivere del cantautore romano ma anche la delicatezza del nuovo pop parlato per interpretare i momenti più melodici. Fabrizio non è nuovo a queste incursioni: chissà se dopo Ultimo e Anastasio troverà ne Il Tre il nuovo crossover di stili azzeccato. VOTO: 7

  • Il Volo e Stef Burns – Who wants to live forever

La canzone è quella giusta per tirare giù l’Ariston a suon di applausi ed acclamazioni per una potenza vocale che i tre ragazzi indiscutibilmente hanno e che il brano permetterà loro di dimostrare. L’ausilio del chitarrista di Vasco Rossi servirà a poco (o nulla) se non a riempire il sottopancia dell’annuncio con un nome prestigioso della musica che, però, influirà limitatamente nell’esibizione se con un assolo sul finale o poco più. Scelta furba. Ma giusta. VOTO: 7.5

  • La Sad e Rettore – Lamette

Solo Rettore (oltre a pochissimi altri) poteva essere la compagna per il duetto più pazzo dell’annata. L’artista di Castelfranco Veneto tirerà fuori tutto il suo animo punk e rock’n’roll per affiancare il gruppo più alternativo ed “estremo” dell’edizione con una canzone che, effettivamente, raccoglie esattamente le stesse caratteristiche. Inutile nascondersi: la combinazione è perfetta. Da vedere, piuttosto, se sul cantato potremo dire altrettanto o se si rischia l’effetto mappazzone. Ricordate Arisa con Grignani? Ecco, quella roba lì. VOTO: 6.5

  • Loredana Bertè e Venerus – Ragazzo mio

Difficile immaginare questo accostamento prima d’oggi. Non perché Loredana Bertè non ci abbia abituato in questi anni a collaborazioni coraggiose con artisti emergenti e underground ma, piuttosto, perchè Venerus non sembrava essere nel suo circondario di possibilità. La cantante calabrese ha già interpretato il classico e struggente brano di Luigi Tenco. Ora si tratterà di creare la giusta alchimia con un musicista prezioso come l’ospite scelto. Le possibilità di realizzare qualcosa di prezioso ci sono. VOTO: 7.5

  • Mahmood e Tenores di Bitti – Com’è profondo il mare

Una canzone stupenda dell’immortale Lucio Dalla verrà resa ancora più speciale da Mahmood che ha nelle proprie corde vocali tutti gli strumenti per rendere al meglio in un brano simile. L’ausilio dei Tenores di Bitti sarà funzionale alla rivisitazione strumentale della canzone di cui, senz’altro, verrà modificato l’arrangiamento ed il mood sonoro e ambientale. La vera differenza, però, la farà la vocalità di Alessandro che ha già dimostrato di avere dei colori inediti interessanti da scoprire. VOTO: 8

  • Maninni e Ermal Meta – Non mi avete fatto niente

Da pugliese Maninni sceglie il conterraneo-adottato Ermal Meta portando sul palco una rivisitazione di quella “Non mi avete fatto niente” che vinse il Festival nel 2018. Curioso il caso che nella stessa serata presenzierà anche Fabrizio Moro a cui, virtualmente, Maninni dovrà sostituirsi in questa occasione. La struttura contemporanea del brano lo rende accessibile. Bisognerà vedere se l’animo melodico del giovane artista saprà trovare in sè anche quelle sfumature più sociali e graffiate dell’interprete originale. Ad oggi difficile immaginarlo. Forse la scelta poteva essere diversa. VOTO: 5.5

  • Mr.Rain e Gemelli DiVersi – Mary

Mr.Rain ed i Gemelli DiVersi possono essere accomunati da un modo di fare musica che parta dal rap più morbido e finisca per confondersi nelle ampie acque contaminate del pop. La loro fusione arriverà su un grande classico della proposta musicale del duo giocandosi anche quell’effetto nostalgia per tutto ciò che è stato anni ’90 e Duemila che, da qualche tempo, anche nello scenario della musica italiana stiamo vivendo. VOTO: 6.5

  • Negramaro e Malika Ayane – La canzone del soleNegramaro Malika Ayane

Due amici si ritrovano sul palco che lanciò le carriere di entrambi seppur in tempi e modi diversi. Canteranno un grande classico della musica italiana e del repertorio di quel Lucio Battisti che ha condizionato anche la scrittura del brano inedito della band salentina. Giuliano e Malika sono accumunati da due voci uniche, riconoscibili e preziose. Incastrarne i contorni sarà semplice se a prevalere sarà l’emozione. E allora sarà davvero magia. VOTO: 8

  • Renga e Nek – Medley Renga e Nek

Numerose critiche sono già piovute sulla coppia di artisti che hanno scelto di auto-cantarsi senza proporre nemmeno un ospite speciale. Tutto oramai è criticabile ma effettivamente di aggiungere una terza voce non ce n’era bisogno. Il repertorio dei due, poi, vanta brani che hanno fatto la storia della musica leggera italiana degli ultimi 30 anni da “Angelo” “Laura non c’è” passando per “Vivendo adesso” “Fatti avanti amore”. Se le canzoni non mancano e le voci sapranno fondersi con credibilità (ma se stanno in tour insieme da un anno forse avrebbero dovuto imparere a farlo) l’operazione è coerente. VOTO: 6

  • Ricchi e Poveri e Paola & Chiara – Sarà perchè ti amo / Mamma Maria

Giocano in casa i Ricchi e Poveri scegliendo due cavalli di battaglia della propria carriera musicale e guardando ad un altro duo della musica italiana per ricreare l’idea del quartetto vocale originaria. Paola & Chiara hanno nel sangue lo stesso DNA pop che fu dello storico gruppo quando negli anni ’80 dominarono la scena con questi autentici tormentoni da cantare a tutto fiato. E c’è da scommettere che anche l’Ariston canterà. Eccome se canterà. VOTO: 7

  • Rose Villain e Gianna Nannini – Medley

Nome tra i più prestigiosi per Rose Villain che tira fuori dal cilindro una Gianna Nannini molto chiacchierata all’alba di questa edizione di Sanremo 2024. Lei che era tra i più citati dai rumors per un debutto in gara sarà, invece, ospite duettante per un medley di canzoni che richiameranno probabilmente i successi della sua lunga carriera. Chissà che uno spazio non venga trovato anche per Silenzio, l’attuale estratto radiofonico che anticipa la venuta del nuovo album d’inediti… VOTO: 7.5

  • Sangiovanni e Aitana – Farfalle / Mariposas

Al contrario della coppia formata da Francesco Renga e Nek qui la scelta di auto-cantarsi risulta un po’ scricchiolante. Dopo appena 3 anni di carriera pensare di poter già aver acquisito lo status di artista autosufficiente risulta un tantino eccessivo. Vero è che “Farfalle” ben ha performato al Festival del 2021 e che in Spagna è stato un autentico successo nella sua versione iberica al fianco di Aitana ma, vuoi la scarsità di percorso artistico compiuto o vuoi la relativa vicinanza temporale alla pubblicazione del lancio, l’operazione lascia a desiderare. Come non mettersi in gioco. VOTO: 4

  • Santi Francesi e Skin – Hallelujah

La canzone non si discute come la voce sempre penetrante e tagliente di Skin. Da capire come la delicatezza del brano di Leonard Cohen saprà stare insieme all’energia dell’ospite scelto e alla capacità dei Santi Francesi di portare sempre con sè il proprio mondo sonoro di riferimento. Ad oggi rimane tra le cover di cui è più difficile immaginare il risultato che ne potrebbe uscire. VOTO: 7

  • The Kolors e Umberto Tozzi – Medley Umberto Tozzi

Vogliono far ballare dall’inizio alla fine in questo Festival di Sanremo 2024 i The Kolors che per la serata delle cover scelgono il cavallo di razza di Umberto Tozzi. Il suo repertorio pluridecennale offre tante diverse soluzioni per far cantare a squarciagola l’Ariston. Per di più non è difficile immaginare il trio partenopeo all’interno del mondo sonoro del proprio ospite. Il risultato è, dunque, già scritto: cori e standing ovation per tutta la durata di un medley d’energia. VOTO: 8

Direttore editoriale e fondatore di "Libera la Musica" dal 2024 dopo essere stato per 12 anni alla guida di uno dei principali siti d'informazione e critica musicale. Amante del pop, delle belle voci, della nostalgia e del mondo andato fatto di classe, divismo, qualità e canto. Non rinnego il futuro, lo incoraggio ad essere migliore non cancellando il passato.