Marco Masini 2024

Il sentimento a 360 gradi nei “10 amori” cantati da Marco Masini – RECENSIONE

Recensione di “10 amori“, nuovo album di Marco Masini disponibile da venerdì 4 ottobre solo in cd e vinile

È un disco da ascoltare tutto d’un fiato “10 amori” di Marco Masini, che torna con un nuovo album di inediti a sette anni dal precedente “Spostato di un secondo” e sceglie di farlo con un progetto disponibile solo in formato fisico. Un modo per invitare il proprio pubblico ad ascoltarlo come si faceva una volta, canzone dopo canzone, respirando ogni tassello di un viaggio che attraversa le diverse sfaccettature dell’amore.

Il concetto non si limita però al racconto di storie o a una dedica nei confronti di chi si ama: viene, infatti, sviluppato in senso universale e così, insieme alle canzoni più sentimentali, trova spazio l’amore verso i genitori, verso un figlio, verso la propria generazione, verso il futuro e anche verso sé stessi.

Il risultato è, quindi, un puzzle in cui l’amore emerge come qualcosa che cambia inevitabilmente il nostro modo di vivere, che è ricordo perché in grado di tenere “insieme il passato” ma anche speranza nel far “parlare al futuro“, che a volte ci fa a mille pezzi ma riesce sempre a farci conservare la positività di “provare ancora a credere che abbia un senso questo disperato vivere“.

Amori vissuti con serenità e inaspettati

Uno sguardo positivo che emerge tutto in brani come “Non è una scelta” e “Ma per te sì“. Il primo, dotato nel ritornello del tipico crescendo masiniano, racconta l’innamoramento nei confronti di una persona molto più giovane (“Mi nascondo nel tuo tempo per non invecchiare“), con i dubbi e le incertezze sul futuro e sulle possibilità di durata della storia che si affievoliscono davanti alla bellezza dello stare insieme e di sapersi godere il presente (“Mi piace che la tua felicità la so misurare dal colore dei tuoi occhi“).

La delicatezza di “Ma per te sì” ha, invece, al centro un amore che arriva quando ormai non si credeva neanche più di riuscire a trovare la persona giusta, e che vede il disincanto della giovinezza (“Una felicità immaginata, un bel gol, ma chissà se era entrata“) scontrarsi con il bisogno di una stabilità da trovare in “un posto da chiamare casa“. È come se il Masini che, più di trent’anni fa, parlava a tutti quei “disperati” con una “via d’uscita” impossibile da trovare, oggi ci dicesse che va trovata nella fiducia verso il prossimo e nel darsi una possibilità di costruire qualcosa in due.

Amori che non si danno la possibilità di crescere e che vivono tra rimpianti e contraddizioni

Non tutti gli amori trovano però il proprio compimento e, a volte, diventa inevitabile dirsi “Allora ciao” (di cui qui la nostra recensione), come nel singolo che ha anticipato questo lavoro. Una ballad dalle tinte dolceamare nel raccontare un qualcosa che poteva essere e che, invece, non è stato. Non è la storia di un amore finito: è un amore che non si è dato nemmeno la possibilità di crescere per colpa di un “semplice pensiero che sapevo complicare“, e che fa quindi fare al protagonista i conti con il rimpianto di aver lasciato andare una persona staccata “mai dall’anima“.

Marco Masini

Rimpianti che diventano inevitabili anche quando, dal passato, riemerge il ricordo di una persona importante che aveva scelto di allontanarsi per inseguire la propria vita altrove. “Qualcuno mi ha detto di te” perchè le cose non sono andate come sperava ed è così tornata in città e, nel protagonista, si riaccende inaspettatamente il sentimento (“Non pensavo di pensarti, e poi qualcuno mi ha detto di te“), lasciandolo in una condizione di disagio vissuta anche dalla coppia del pop anni 2000 di “Un posto piccolo“.

Anche in questo brano, è presente il senso della lontananza dovuto dal fatto di non stare più bene insieme (“Pensare alla nostra storia ma partendo dalla fine, per la prima volta siamo felici, succede ora senza io e te“), per poi però soffrire la mancanza dell’altro (“Ci sono dentro fino al collo, fino a farmi male“) in un rapporto che vive in uno stato di continua contraddizione.

Amore verso se stessi e verso la propria generazione

Si dice che per stare bene con gli altri bisogna prima saper amare se stessi e quindi, in questo album, non può mancare anche questo tipo di amore. “Leggero“, prossimo singolo estratto da un progetto di cui è sicuramente il pezzo più spensierato sia a livello ritmico che testuale (“Mojito per riprendere il volo, ballare sulla spiaggia col Panama tra gli ombrelloni, hasta la vista e fuori dai c*glioni“) racconta la storia di un uomo solo che, in piena notte, si dirige verso il mare per staccare dai pensieri e sentirsi, appunto, leggero, capendo l’importanza di prendersi del tempo per sè.

Parlare al futuro” mostra, invece, un protagonista che ha deciso di chiudersi a riccio perchè “quello che c’è fuori è pessimo teatro” ma, guardandosi allo specchio, non capisce se è veramente questa la vita che voleva (“Come stai? Me lo chiedo nello specchio, non lo so da troppo tempo“). Un senso di protezione, il suo, che si rivela dannoso, perchè schivare qualsiasi tipo di emozione permette sì di evitare il rischio di sofferenza, ma toglie anche la possibilità di godersi la vita e la speranza di un futuro migliore (“Non è così chiaro quel confine fra difendersi e farsi del male“).

Amore verso se stessi è anche amore nei confronti della propria generazione, raccontata a metà tra dolcezza e rabbia nella viscerale “Dovevamo essere noi“, con il pensiero che va ai tempi della scuola e all’aspettativa di non commettere gli stessi errori della generazione precedente per poi accorgersi, da adulti, che non è cambiato granché (“Sapessi almeno cosa siamo per davvero, abbiamo fatto solo un indelebile casino“).

Amore assoluto tra genitori e nei confronti di un figlio

10 amori” è, quindi, un disco particolarmente ispirato che raggiunge le vette emotivamente più alte nel finale, quando Masini si fa ancora più narratore dimostrando tutta la sua sensibilità nel raccontare storie delicate come quella di “Splendido“, con protagonista un padre separato che vede il figlio solo una volta alla settimana, faticando a coltivare il rapporto con lui tra il poco tempo a disposizione (“Finisce troppo presto il nostro venerdì“), le spiegazioni difficili (“Ce ne andiamo al mare ma non dirlo a lei e tu non c’entri, non è colpa tua“) e la nostalgia per l’idea di famiglia (“Non ti voglio chiedere niente di lei, però mi manca come quando tu eri già un pensiero“).

E a emozionare fortemente è anche “Due fidanzati degli anni ’30“, che Masini dedica ai genitori nel racconto di un’altra epoca, tra gesti semplici (“Un gelato piano piano allo stesso tavolino“) e linguaggi diversi che, solo adesso che non ci sono più, riesce a capire (“Ho imparato da loro che si parlavano all’orecchio e sembravano aeroplani, e forse è così che inventavano per caso l’alfabeto del futuro“). È la storia di due persone rimaste insieme per tutta la vita che si fa emblema di un amore assoluto, figlio di una bellezza che cresce “fra le rughe della vita” e che insegna “a restare uguali mentre tutto cambia” e a “ricominciare anche domani dalle stesse braccia“.

Ripresa dell’idea di concept-album

Marco Masini - 10 amoriMarco Masini ha, così, pubblicato un album pensato, dall’inizio alla fine, alla vecchia maniera, non solo per la strategia promozionale. “10 amori” guarda al passato per come risulta interamente suonato e profondamente cantautorale, nel modo di analizzare i sentimenti con una profondità inusuale nell’attuale contesto musicale, per la scelta di proporre un prologo e un epilogo che spiegano cosa muove il progetto e lo rendono ancora più compatto. È una ripresa dell’idea di concept-album che oggi sembra superata ma che, invece, risulta sempre interessante, soprattutto se proposta con questa innegabile qualità.

Miglior traccia: Due fidanzati degli anni ’30

Voto complessivo: 8,5/10

Tracklist e stelline

1. 10 amori (prologo) ★★★★★★★☆☆☆
[Marco Masini, Antonio Iammarino]

2. Allora ciao ★★★★★★★★★☆
[Marco Masini, Antonio Iammarino]

3. Un posto piccolo ★★★★★★★★½☆
[Marco Masini, Federica Camba, Daniele Coro]

4. Non è una scelta ★★★★★★★★½☆
[Cesare Chiodo, Marco Masini, Antonio Iammarino]

5. Dovevamo essere noi ★★★★★★★★★☆
[Marco Masini, Valerio Carboni, Zibba]

6. Parlare al futuro ★★★★★★★★½☆
[Marco Masini, Antonio Iammarino, Virginio Simonelli]

7. Ma per te sì ★★★★★★★★☆☆
[Marco Masini, Antonio Iammarino]

8. Leggero ★★★★★★★★☆☆
[Marco Masini, Antonio Iammarino]

9. Qualcuno mi ha detto di te ★★★★★★★★☆☆
[Cesare Chiodo, Marco Masini, Antonio Iammarino, Fabrizio Fusaro, Carlo Montanari]

10. Splendido ★★★★★★★★★½
[Cesare Chiodo, Marco Masini, Antonio Iammarino]

11. Due fidanzati degli anni ’30 ★★★★★★★★★★
[Marco Masini, Daniele Coro, Diego Mancino, Virginio Simonelli]

12. 10 amori (epilogo) ★★★★★★★☆☆☆
[Marco Masini, Antonio Iammarino]

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.