Cristina D’Avena e i Gem Boy all’Alcatraz di Milano
Cristina D’Avena e l’Alcatraz di Milano, un connubio sorprendente che va avanti da oltre dieci anni. Torna a cantare sul palco che l’ha consacrata regina di un rock che nessuno si aspetta. Il concerto di Cristina D’Avena con i Gem Boy è un appuntamento annuale che apre la stagione invernale. Una scaletta intensa composta da grandi successi e canzoni che Cristina, anno dopo anno, cuce all’interno della scaletta per dare vita a quei brani che sono rimasti nel cuore di tutti.
Si comincia con ‘L’incantevole Creamy‘ e Cristina al suono di “parimpampum, eccomi qua!” entra sul palco, in uno sfavillante abito nero con giubbino in pelle, acclamata da tutto l’Alcatraz, storico tempio del rock. Quello di Cristina D’Avena e dei Gem Boy è uno spettacolo conclamato in cui si rafforza il sodalizio fra Cristina e la storica band bolognese, un incontro nato quasi per caso e voluto fortemente da Clarissa D’Avena, sorella dell’artista bolognese, da sempre dietro le quinte nel mondo dello spettacolo e con un fiuto particolare verso le novità musicali.
Tutto il concerto è un tripudio di canzoni dell’infanzia di intere generazioni, immancabili nei suoi spettacoli: ‘Kiss me Licia‘, tante canzoni dei ‘Puffi‘, ‘Denver‘, ‘È quasi magia Jonny‘, in quest’ultima e in tanti arrangiamenti è fondamentale il sax di Andrea Poltronieri che fa vibrare arrangiamenti ormai entrati nella storia e consente a Cristina con suo modo di cantare unico di fare gol. E a proposito di gol non manca la sigla ‘Capitan Tsubasa‘ dell’omonimo cartone molto popolare tra i più piccoli, nuova serie basata sul più noto, a quelli della mia generazione, cartone ‘Holly e Benji‘.
All’interno della scaletta non manca un omaggio alla musica cantautorale italiana, per questa tappa è la volta di ‘Destinazione paradiso’, che non sia un modo per Cristina di far abituare i suoi fan ad un repertorio che la porti verso quel festival della costa ligure? Tanti i suoi fan che sognano di vedere Cristina tornare sul palco dell’Ariston, non come super ospite come avvenuto nel 2016 nel primo festival a direzione artistica Carlo Conti, ma con una canzone inedita in gara. Tanti altri, forse più conservatori, che invece vogliono che Cristina continui con coerenza il suo percorso artistico che l’ha resa da oltre quaranta anni regina incontrastata delle sigle dei cartoni animati, scelte, condivisibili o meno che l’hanno resa unica.
Un po’ come, su un altro fronte, quello di scelte artistiche come quelle fatte da Mina, lontana dai riflettori da quasi cinquanta anni, regina indiscussa della musica italiana. Per chi pensa che il paragone sia azzardato si vada a leggere i nomi degli autori che negli anni le hanno scritto un repertorio fatto da più di settecentocinquanta canzoni, tra questi autori figura il nome di Massimiliano Pani (figlio delle tigre di Cremona) che per Cristina ha scritto, tra gli altri, brani noti al grande pubblico come ‘Siamo fatti così’, brani suonati dai più grandi musicisti che hanno suonato per Mina. Si narra che Cristina alcune di queste sigle sia andate ad inciderle direttamente nello studio di registrazione a Lugano.
Le provocazioni che Carletto dei Gem Boy con tutti i componenti del gruppo fa a Cristina sono esilaranti, provano sempre a metterla in difficoltà con le battute più assurde e irripetibili, ma è qui che Cristina se ne esce sempre con un sorriso incredulo e complice. Ormai il loro sodalizio sul palco, e su quel palco in particolare, è fuori discussione. Si batte il tempo e si comincia a cantare ‘Mamma Maria‘, storica hit dei Ricchi e Poveri che a suon di batteria diventa in un mash up formidabile ‘Occhi di gatto‘.
Non manca un momento commovente in cui Cristina ricorda la sua storica produttrice, nonché autrice della stragrande quantità dei testi delle sue canzoni: Alessandra Vaneri Manera. Il concerto volge al termine, Cristina invita i suoi fan a seguirla sui social e alla tante tappe che, settimana dopo settimana, la portano in giro per l’Italia con un tour che non ha mai fine.
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