Don Jio presenta il suo nuovo singolo: ‘All I wanna do‘
‘All I Wanna Do’ è il nuovo singolo di Don Jio, un brano scritto in una fase di innamoramento, un momento di felice commozione, proprio nel momento in cui ci si rende conto che una persona è più speciale delle tante altre che si frequentano e si cambiano in continuazione. Il brano descrive con delicatezza l’intuizione di poter voler cambiare la propria vita per dedicarsi a questo unico piacevole pensiero fisso quando ci sono le potenzialità per una storia speciale. È il momento in cui ci si rende conto che ci si sta innamorando e manca solo sapere se l’altra persona sta provando lo stesso. Di questo brano Don Jio ha fatto diverse versioni, quella originale è in versione acustica, la parte strumentale è composta da due pianoforti, degli archi e un basso. Una versione essenziale a dimostrazione che per rappresentare quel momento cruciale non serviva altro. Accanto a questa l’artista ha realizzato tre remix: uno in chiave dance da club, uno dal sound funky pop più radiofonico, entrambi prodotti da lui stesso, e un terzo, più innovativo, firmato dal DJ e producer barcellonese Chus Durán. Sento Don Jio per farmi raccontare com’è nato questo suo nuovo brano.
Ciao Don Jio, come stai? Intanto dove ti trovi?
«Ciao Antonino, in questo momento mi trovo in Georgia per girare il videoclip del mio prossimo singolo, non ti dico, era mia idea girare un video nelle verdi valli della Georgia, mi sono ritrovato in una tempesta di neve, è tutto bianco, vediamo come va!»
Ma sì, vada per le montagne innevate, le montagne verdi le lasciamo a Marcella. Tornanto al tuo nuovo singolo, se non sono indiscreto: com’è andata la storia che ha ispirato ‘All I wanna do’?
«È finita che dopo un mese, a detta dell’altra persona, io sarei stato un partner troppo impegnativo, lui era troppo occupato e non aveva tempo per l’amore. Quindi quella storia è andata così, però ti dirò, adesso come ti dicevo sono in Georgia con un ragazzo che ho conosciuto a Berlino, anche questa volta ho avuto la sensazione che ci possa essere qualcosa di speciale, c’è una bella chimica e tutto sommato i paesaggi innevati aiutano.»
Cosa ti porta a scrivere canzoni? Qual è la tua fonte di ispirazione?
«Tutto avviene sempre in maniera molto casuale, mi capita che mentre faccio tutt’altro mi venga in mente una melodia, quindi la registro subito col telefono, a volte invece mi metto a tavolino e mi metto a creare. Nel mio caso nasce sempre prima la musica, poi le parole vengono da sé, è nel momento in cui scrivo il testo che decido a cosa dedicarla: all’amore della mia settimana o alla mia amica che voglio cacciare di casa. Ti racconto una cosa particolare, mi è anche capitato di sognare una canzone, mi sono alzato di colpo, sono andato a registrarla prima che me la dimenticassi e poi sono tornato a dormire.»
Come si sceglie il “vestito” di un brano?
«Per quanto riguarda ‘ All I wanna do’ sono partito da una versione dance, volevo tornare alla dance dopo tanti anni, volevo scrivere canzone canticchiabile, volevo che fosse orecchiabile. Poi in fase di realizzazione abbiamo fatto tutt’altro, anche per renderla in linea con gli altri brani del disco. In genere per scrivere un brano, come ti dicevo, parto dalla musica al pianoforte, creo lo scheletro, poi aggiungo gli elementi che danno forma al brano. Nel caso di ‘All I wanna do’ ho creato il ritmo assieme al mio batterista.»
In che senso dici “renderla coerente”?
«Perché sto lavorando a diversi brani e questo brano è stato scritto in un momento successivo rispetto agli altri, sto lavorando alle canzoni di questo progetto da anni. Ultimamente mi sono dedicato alla parte visuale e organizzativa dell’album di prossima pubblicazione, ho seguito le uscite e i video dei primi sei singoli che ho già pubblicato, mi mancava terribilmente comporre qualcosa di nuovo! Io sono un song writer, scriverei nuovi brani in continuazione. Questo brano rappresenta un mio momento, mi sono innamorato e, come spesso faccio, ho trasformato le mie emozioni in musica. ‘All I Wanna Do’ è quindi una canzone più matura di me come artista e come persona, mi piace molto e non ho potuto fare a meno di includerla nell’album.»
C’è un aneddoto particolare che mi vuoi raccontare nella fase di realizzazione del brano?
«Sì, c’è un dettaglio spiritoso. Volendo fare un esperimento, ho provato a non andare in studio per le voci, mi sono informato su come farlo e ho registrato la canzone in casa, ho liberato un armadio e ho piazzato dentro il microfono con la sua asta. Ho cantato tra i vestiti, in un piccolo armadio vintage tedesco. La canzone è nata come pop dance, con l’intento di far ballare le persone! Ero io il primo a voler ballare, ero appena tornato a vivere a Berlino ed ero estremamente energetico! Successivamente ho realizzato la versione acustica, rallentando il brano e creando una nuova dimensione grazie alla melodia del piano. Spesso il piano non si limita ad accompagnare la mia voce: sta sullo stesso piano, siamo un duo perfetto, siamo io e lui. Con l’aggiunta degli archi, il risultato si trasforma nel mio mondo sonoro, il mio stile essenziale, il vero Don Jio signature che si ritrova in molti pezzi.»
Com’è nata l’idea del video?
«Il videoclip di ‘All I Wanna Do’ l’ho diretto personalmente, è stato girato per la parte subacquea con una Go Pro, a San Teodoro in Sardegna. Dopo aver selezionato le migliori riprese marine, ho voluto inserire il mio pianoforte che rappresenta completamente questa versione acustica. Quindi ho organizzato lo shooting a Berlino, dove degli amici mi hanno ripreso mentre suonavo. In una fase successiva ho montato le varie clip, ma ancora volevo qualcosa di più forte, più intimo. La terza parte delle riprese l’ho realizzata da solo, usando il telefono. Ho seguito il cuore, sentendo profondamente la canzone, l’ho interpretata con il corpo: pura emozione in movimento. Mi sono lasciato completamente andare, spero di aver creato un risultato unico e personale. Faccio tutto da solo, a volte può essere un limite, perché devo accontentarmi di fare le cose che riesco a fare, ma per è una grandissima soddisfazione fare le cose da solo perché riesco a fare esattamente quello che voglio, agisco d’istinto. Sto imparando tanto, spendo tempo nel fare mille cose, acquisto delle competenze.»
Da cosa nasce il tuo nome Don Jio?
«Il mio nome di battesimo è Giovanni, tutto nasce quando ho fatto nel lontano 1999 l’Erasmus a Madrid, lì mi chiamavano Giio, così nelle mie prime produzioni ho usato quello come nome d’arte. Da quando sono partito col progetto da solista mi sono messo questo cappello e mi sono sentito in qualche modo un entità, adesso sono, senza aggiunte di “i”: Don Jio!»






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