Elisa Cesare Cremonini

Cesare Cremonini, Elisa e il significato più autentico di collaborazione in “Nonostante tutto” – RECENSIONE

Recensione di “Nonostante tutto“, singolo che unisce Cesare Cremonini ed Elisa e che si candida a diventare uno dei successi della prossima estate

Quella che viviamo è un’epoca musicale di collaborazioni, condizionate però – in gran parte – da fattori non certo legati all’urgenza di un incontro umano e artistico. La mania del featuring a tutti i costi è diventata, infatti, la strategia principe della discografia per unire le fanbase e, quindi, anche moltiplicare gli ascolti su Spotify, garantendo inoltre agli artisti di mantenere sempre una certa visibilità in un mercato che richiede di essere, costantemente, in vetrina. In questo quadro di duetti studiati a tavolino e con nomi spesso ricorrenti, assumono così ancora più magia le collaborazioni che nascono per il puro piacere di fare musica insieme, proprio come quella tra Cesare Cremonini ed Elisa, in radio e su tutte le piattaforme digitali da venerdì 11 aprile con “Nonostante tutto“.

Collaborazione che nasce da un’amicizia consolidata e da un legame approfondito

Parliamo di due artisti che, come testimoniato da una foto diventata virale sui social in questi giorni, si conoscono e frequentano sin dall’inizio delle loro rispettive carriere, ma hanno aspettato oltre vent’anni per proporre qualcosa in coppia. Figli di un’epoca discograficamente molto diversa da quella attuale, conoscono il significato più intimo e autentico di collaborazione, che ha senso solo quando ci si trova davanti a due anime affini e, quindi, si sono concessi il lusso del tempo per approfondire il loro legame, consolidare la loro amicizia e trovare l’occasione giusta per scrivere insieme.

Un’intesa che ha trovato il proprio definitivo compimento nelle versioni live di “Poetica“, “Io e Anna” e “Anche fragile“, su quei palchi che li vedranno ancora protagonisti la prossima estate, con Elisa al suo debutto a San Siro ma anche ospite di alcune tappe negli stadi di Cremonini, arrivato al tour finora più importante della sua carriera, come dimostra il totale di tredici sold-out e oltre 550 mila spettatori. Cantare per la prima volta sullo stesso palco ha coinciso con “il desiderio di voler creare un mondo parallelo insieme a Elisa” – dice il cantautore – e, da lì, è arrivata a dicembre “Aurore boreali“, incalzante ballatona contenuta in “Alaska Baby“, e oggi tocca a “Nonostante tutto“, che andrà ad arricchire un album già certificato con il disco di platino.

Invito ad accogliere una felicità figlia anche dei momenti più inaspettati

Nonostante tutto” analizza il tema della felicità e il suo raggiungimento, raccontato come un percorso senz’altro appagante ma, al tempo stesso, tortuoso perché attraversiamo un periodo non certo facile per il mondo, in cui la felicità è spesso sudata e germoglia dai semi della sofferenza. Il titolo che, nel ritornello, viene ripetuto da Elisa come un ipnotico mantra è, appunto, un rimando a un’epoca ostica ma, soprattutto, un’esortazione a sorridere anche davanti alle difficoltà e a non perdere mai la speranza di trovare il proprio benessere.

Una canzone che vuole, così, invitare ad accogliere una felicità figlia anche dei momenti più inaspettati, che è importante vivere pienamente (“Corrile incontro, tu baciala, non farla aspettare, se arriva in fondo a una lacrima, tu lasciala entrare“). Quella che ci cantano Elisa e Cremonini è un’esperienza volta a trasformare il dolore in gioia, che lascia un segno particolare in chi la vive e, in questo senso, è emblematica la metafora della “luce accesa che mi tiene sveglia“: anche nei momenti di buio, abbiamo qualcosa, dentro di noi, che può darci la forza per tornare a splendere.

Nuovo approccio all’attuale concetto di tormentone

Funzionali al racconto sono anche i richiami al mare e all’estate (“Lo sai che a volte la felicità ha il sapore del mare“, “Ti lascia un segno nell’anima che ti sembra l’estate“) che, da una parte, hanno una grande funzione evocativa nel sottolineare il significato di un’esperienza che lascia un’impronta indeledibile e, dall’altra, ci dicono di una canzone che ha l’ambizione di inserirsi nel campionato dei tormentoni estivi, dove reciterà un ruolo di primo piano. “Nonostante tutto” ha, infatti, tutto per funzionare nella stagione più calda: è ballabilissima, ha la giusta spensieratezza e un ritmo ipnotico e accattivante, senza comunque essere la classica hit studiata a tavolino.

Perchè Elisa e Cremonini si mettono abbondantemente in gioco con una canzone futurista, coraggiosa e non da primissimo ascolto, che non ha l’ossessione di conquistare immediatamente il pubblico con un motivetto facile, ma gioca a sorprenderlo con le sue diverse anime in bilico tra cantautorato, dance e sperimentazione elettronica, tenendosi quindi lontana dal prodotto da catena di montaggio di questi anni. Le distorsioni e la lunga coda strumentale, certamente inusuali per una proposta che si candida a diventare un successo estivo, sono lì a confermarlo: “Nonostante tutto” mette le basi per dare un nuovo approccio all’attuale concetto di tormentone, dove a essere in primo piano non è la furbizia, ma l’autenticità.

Classe '92, il sogno della scrittura l'ho lasciato per troppo tempo chiuso in un cassetto definitivamente riaperto grazie a Kekko dei Modà, il primo artista ad essersi accorto di me e a convincermi che questa è la strada che devo percorrere. Per descrivere il mio modo di raccontare la musica utilizzo le parole che mi ha detto una giovane cantautrice, Joey Noir: "Grazie per aver acceso la luce su di me quando si sono spenti i riflettori". Non faccio distinzioni tra la musica che è sotto i riflettori e quella che invece non lo è, perchè l'unica vera differenza dovrebbe essere tra musica fatta bene e musica fatta male.