Manuel Meguela pubblica il nuovo singolo: ‘Diceva una canzone‘
‘Diceva una canzone‘ è il nuovo singolo di Daniel Meguela, un artista che negli anni si è distinto per varie attitudini nel mondo dello spettacolo. Negli anni ’90 lo troviamo come ballerino nel programma Mio Capitano su Rai2. Nel 1998 è nel Contest Live Studio Aperto di Claudio Baglioni, un momento importante per la crescita artistica di Daniel. Negli anni 2000 collabora col musicista e, oggi compagno di Laura Pausini, Paolo Carta.
Tante produzioni e tanti successi che nel corso degli anni lo portano ad affermarsi nel mondo della musica, un professionista che lavora con dedizione, come racconta nell’intervista che segue, seduto al suo pianoforte, è intimo e privato il rapporto che c’è tra Daniel e gli strumenti musicali, lo è a tal punto che, quando si esibisce in concerto, preferisce cantare e lasciare che siano gli altri a suonare. Sento Daniel per farmi raccontare com’è nata ‘Diceva una canzone‘ e diversi aneddoti della sua lunga carriera.
Ciao Daniel, come stai? ‘Diceva una canzone‘ è il tuo nuovo singolo, da cosa nasce l’idea di questo brano?
«Ciao Antonino, tutto bene, grazie. ‘Diceva una canzone’ è un brano che esplora la bellezza della complessità degli amori giovanili, quelli che lasciano il segno nella memoria, sai quando si dice “ il primo amore non si scorda mai”? Ecco, quello, quell’amore che non si è consumato, quello che rimane per sempre nel nostro cuore. Spesso penso ai primi amori, a volte penso di affacciarmi ma poi penso che è meglio non rovinare il ricordo. Questo brano parla di relazioni intense e appassionate che, pur essendo brevi come un ballo, lasciano tracce indelebili in chi le vive. Questi amori rappresentano ciò che avrebbe potuto essere, ma che non è stato, complice la giovane età e la sua inevitabile leggerezza.»
Come ti è venuta la citazione con il brano ‘Non ti scordar di me‘ di Casalino e Tiziano Ferro?
«È stato una caso. Ero in studio, ho un album aperto, ci saranno circa 13 canzoni, dalla finestra è entrata la canzone con la voce di Giusy Ferreri, la coincidenza ha voluto che ho scritto questa canzone sugli amori giovanili. Il pezzo nasce da un momento creativo in studio, in cui, componendo al pianoforte, sono stato ispirato dalla casuale coincidenza di una melodia in sottofondo, la melodia entrata casualmente dalla finestra si sposava perfettamente con la composizione che stava nascendo. Ho trovato questa sincronia un segno e quindi ho deciso di citarne una parte nel ritornello del nuovo pezzo».
Come nasce una tua canzone, parti dalla musica o dal testo?
«In realtà mi aiuto col pianoforte, mi aiuto con l’idea testuale, finisco la melodia e poi metto apposto il testo, il mio strumento è il pianoforte, uso gli strumenti solo per composizione, difficile che mi senti suonare sul palco. Proprio perché la composizione è una cosa intima e per me il pianoforte è lo strumento più intimo che c’è al mondo. Questa cosa non riesco a condividerla con pubblico, pretendo da me stesso che rimanga una cosa mia, mi sento nudo quando suono davanti agli altri».
Hai una lunga carriera, le importanti collaborazioni, qual è l’artista con la quale sogni di lavorare?
«Ho lavorato con tanti artisti, dai Ragazzi Italiani a Samuele Bersani. Tra i tanti, ho avuto il privilegio di lavorare anche col grande Franco Califano, un mito d’altri tempi. Ho lavorato con Paolo Carta. Ti dico solo, senza anticiparti nulla, che stiamo lavorando ad un progetto per questa estate che al momento non ti posso anticipare».
Mi piace chiedere agli artisti che intervisto per la prima volta qual è il ricordo che hanno con la musica da piccoli. Tu che ricordo hai?
«Ho avuto un esperienza artistica a Barcellona, ho origini spagnole, i miei nonni erano di Siviglia, hanno vissuto a Roma, ma anche a Barcellona. Tutti mi chiamano (letto letteralmente) Maguela, la vera pronuncia sarebbe “Maghela”, ma ormai c’ho rinunciato… ride (nda).
Tornando alla musica, avevo undici anni, ho vinto un concorso canoro, una specie di Zecchino d’Oro ma per ragazzini, cantavo una canzone dal titolo ‘Se fosse amore’. In qualche modo è quello il mio primo ricordo che segna il mio percorso artistico, forse da lì ho capito che mi piaceva l’idea di fare musica, di stare su un palcoscenico. Quando si è giovani le cose si fanno con una certa inconsapevolezza, forse a quell’epoca non capivo quanto per me potesse essere una cosa che poteva fare parte del mio futuro, ho studiato molto. Una cosa è fare le cose da giovane, può essere devastante se te ne rendi conto.
Ho un bellissimo ricordo dell’esperienza con Claudio Baglioni, immagina che ti ritrovi davanti a un mare di gente allo Stadio Olimpico, quasi in maniera incosciente ho cantato le mie due canzoni con in braccio la mia chitarra, mi sono reso conto di quello che avevo fatto solo dopo. Ero talmente giovane che tante manie non le avevo, ho fatto tutto in maniera inconsapevole.»
Tornando a ‘Diceva una canzone‘, il videoclip nasce da un tuo soggetto, la regia è di Valentino Canale, com’è nata l’idea?
«Ci sono io all’interno del mio studio di registrazione, sono affiancato dal musicista Jonis Bascir. Mentre sono immerso nella mia performance, fuori si svolge una giornata intensa, in cui la melodia della canzone sembra diffondersi magicamente, raggiungendo due giovani che si incontrano per caso. La musica diventa il filo conduttore di un incontro speciale, carico di sorrisi e abbracci, che si trasforma in una metaforica danza di attrazione reciproca. Lo sfondo mozzafiato di una splendida Roma fa da cornice alla storia, arricchendola di fascino e poesia. I protagonisti del video sono due figli d’arte: Jacopo Carta, figlio del celebre musicista e produttore Paolo Carta e fratello di Holden, noto cantautore ed ex allievo trasmissione Amici; e Tea Jonis, figlia minore del talentuoso attore e musicista Jonis Bascir».
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