Virginio

Virginio: “Sono una persona che ha sempre voglia di novità, di cambiamento” – INTERVISTA

Intervista a Virginio che pubblica “Notte nera

Notte nera è il nuovo singolo di Virginio, stimato cantautore che ha alle spalle una carriera fatta di una partecipazione al Festival di Sanremo nel 2006 col brano “Davvero”. Negli anni successivi è vincitore della decima edizione di Amici di Maria De Filippi. La sua carriera è inarrestabile e si divide tra scrittura per sé e per artisti del calibro di Laura Pausini. Con la nostra superstar nazionale ha partecipato a due tappe del suo ultimo tour aprendo le date di Miami e Mexico City. È talmente innamorato di quella terra che oggi si divide tra Miami, Milano e la sua Fondi. Sento Virginio in uno dei suoi spostamenti in treno tra Milano e Roma, è una telefonata che a tratti è interrotta tra una galleria e l’assenza di campo. Ma noi, per l’appunto, andiamo dritti come un treno e l’intervista che segue è il risultato della nostra piacevole chiacchierata.

Ciao Virginio, è da un po’ che non ci sentiamo, ti ho visto in giro per il mondo, sia per la produzione dei tuoi brani che per le due tappe del tour mondiale della nostra pop star mondiale Laura Pausini. Come stai e com’è andata?

«Sono in viaggio anche in questo momento, mi trovo sul treno per Roma. È stato bellissimo fare l’opening dei concerti di Laura. Sono molto legato a quelle città, sia a Miami, dove vivo da diversi anni, che Mexico City. Per Laura è stato un tour diverso, speciale, ha fatto sold out in tutte le date, lei è molto amata ed è un onore far parte di quegli spettacoli. Ritrovarsi davanti a una folla così accogliente è sempre molto emozionante. Ho imparato a stare sul palco, quando salgo su, penso quasi in maniera sarcastica, per sdrammatizzare: “del resto non sto facendo del male a nessuno” (ride, nda). Sono sempre abbastanza tranquillo, gestisco in maniera razionale l’ansia prepalco, l’emozione si concentra tutta proprio cinque minuti prima di entrare in scena, quella cosa lì mi dà la carica che poi porto sul palco, lì mi sento molto a mio agio.

Certo mi piace anche l’imprevisto, qualcuno che vedo ballare sotto al palco, la gente che viene ad ascoltarti in quel momento è imprevedibile, in questo mi rivedo in Laura, lei è una professionista pazzesca, è un’artista da vedere live. Lei ha un pubblico pazzesco ed è un’artista che va vista dal vivo, per la sua spontaneità, per l’assoluta libertà con la quale si muove».

Ho visto che tra l’altro hai imparato a parlare lo spagnolo in maniera fluida… com’è stata questa scoperta del mondo latino americano?

«Ho studiato, ho dovuto studiare, non mi piace l’idea di arrivare ad un pubblico con l’interprete, poi vivendo a Miami è stato anche naturale imparare lo spagnolo, mettici pure che ho una certa predisposizione per lingue, pensa che Laura ne parla cinque. Io ho capito di essere entrato nel mood giusto quando ho anche, non solo risposto meccanicamente alle domande, ma sono entrato nell’ironia dell’intervistatore, ridendo a una battuta o rispondendo in maniera sarcastica».

Effettivamente ho notato questa cosa, c’è una continuità, una spontaneità, ti ho visto spensierato e sorridente nelle interviste delle tv sud americane, come, per fare un esempio, dalla Balivo su Rai1.

«Sai, se penso alla mia prima partecipazione a Sanremo nel 2006 mi faccio tenerezza per come mi vedevo sul palco, è vero che avevo anche dei pezzi più intimi. Considera che è stata molto formativa la mia partecipazione ad Amici, lì sono stati sei mesi intensi e di contatto con un pubblico pazzesco».

Ricordo bene quell’edizione, la decima, che tra l’altro hai vinto. La cosa che mi sento di dirti è che nel corso di questi anni non hai mai perso quella luce negli occhi, quel sorriso che in qualche modo sono una costante nella tua formazione artistica. Fai sempre mille cose, non ci sentiamo da un paio d’anni e ricordo una tua partecipazione a “Tale e quale Show”, ma anche la partecipazione come autore allo Zecchino D’Oro che tra l’altro hai anche vinto con la tua “Il panda con le ali”. Ti vedo fare sempre mille cose, ma percepisco anche una certa continuità per la modalità con cui le fai.

«Mi fa piacere quello che dici, mi hai fatto un complimento bellissimo, per me l’intervista può anche finire qui (ride, nda). Probabilmente è perché sono del segno dell’acquario, sono una persona che ha sempre voglia di novità, di cambiamento, di sperimentare. La partecipazione a ‘Tale e quale show’ già quattro anni fa, un’esperienza indimenticabile che mi ha fatto anche crescere da un punto di vista artistico, c’è un gruppo di lavoro pazzesco coordinato da Carlo Conti, anche lui ha contribuito affinché interpretassi degli artisti lontani dal mio modo, fino a quel momento, di stare sul palco. Ho tirato fuori un lato di me che forse non avevo ancora avuto il coraggio di esternare.

Anche la partecipazione allo Zecchino D’Oro è stata una bella esperienza, attorno allo Zecchino ruotano autori che hanno molta familiarità con il mondo della musica per bambini. Mi piaceva l’idea di un tema che parlasse di inclusione e di diversità, così è nato il brano “Il panda con le ali”, canzone che ho scritto con Daniele Coro col quale tra l’altro ho scritto diversi brani, fino a ‘Notte Nera’.

Tornando allo Zecchino però devo dirti che l’ho affrontato con molta umiltà, di mio sono un competitivo, quindi l’idea di vincere non mi dispiaceva, ma non me lo aspettavo, invece il brano è stato molto apprezzato. I bambini mi hanno dimostrato che sanno essere più adulti di quanto non ci si aspetti e hanno accolto il pezzo con molto entusiasmo.»

Con ‘Notte Nera’ cosa ci vuoi raccontare? Ti ho già fatto questa domanda in passato, come nasce un brano che scrivi per te? E come nasce un brano che scrivi per altri artisti?

«A me piace scrivere, io scrivo continuamente, mi piace parlare delle mie esperienze, in altri momenti ci sono dei brani che nascono col team di Laura, in questo caso ‘Notte Nera’ l’ho subito sentita mia. Quando ho iniziato a scrivere questa canzone ho percepito che era arrivato un nuovo tassello nel mio percorso musicale e mi premeva parlare di una sensazione che avevo provato io stesso. Non volevo accettare di essermi preso una cotta inaspettata per una persona che mi avrebbe cambiato la vita. Quindi mi sono chiesto se davvero siamo pronti a farci cambiare la vita da qualcuno. Io mi sono buttato nella notte nera e questo ne è il racconto».

Ti chiederei “cosa bolle in pentola?”, ma con te c’è da aspettarsi di tutto, tu non hai una pentola, ma una cucina professionale.

«Adesso sto lavorando all’album, abbiamo lanciato ‘Notte Nera’, fra un po’ uscirà un altro singolo. Ti posso anticipare che l’album al quale stiamo lavorando sarà in italiano e anche in spagnolo, si stanno delineando delle bellissime cose, il mondo latino mi dà grande libertà, mi sento molto accolto e mi dà la carica per sperimentare e trovare nuove strade».

Antonino Muscaglione, nasce a Palermo nel 1976. Da sempre appassionato di disegno, attento a dettagli, per altri, non rilevanti. "Less is more", avrebbe scoperto in seguito, diceva Mies Van Der Rohe. Consegue la Laurea in Architettura nella Facoltà d'Architettura della sua città. Vive in Lombardia, si divide fra progettazione architettonica e insegnamento. Denominatore comune delle sue attività è la musica, da sempre presente nella sua vita. Non può progettare senza ascoltare musica; non può insegnare senza usare la musica come strumento di aggregazione.