Il racconto del secondo concerto di Annalisa all’Arena di Verona
Nuovo sold out di Annalisa lunedì 21 maggio a concludere le due tappe all’Arena di Verona: sotto la pioggia, circa due ore senza sosta – al di là di due o tre brevi intermezzi comodi anche per il cambio d’abito – nelle quali la ragazza ligure ci porta nel suo vortice. Sì, E poi siamo finiti nel vortice, il suo ultimo album, l’ottavo pubblicato a fine settembre.
I filmati della scenografia alternano in modo appropriato meteoriti, pianeti a schermate digitali che simulano il caricamento informatico di dati: si parte con Euforia, poi La Crisi a Saint Tropez per poi tornare al 2016 con Se avessi un cuore e dopo questa introduzione, è qui che Annalisa da il “Benvenuti nel vortice” cantando in sequenza Un domani, Ragazza sola, Direzione la vita, Movimento lento. Il concerto va tutto fuorché lento, a differenza della pioggia che aumenta di intensità ma non frena l’entusiasmo e anzi, avvicina sempre di più il pubblico all’artista, soprattutto con le hit che hanno conquistato tutti e sono diventate un successo dietro l’altro.
Continua l’alternanza di classici e ultimi brani: da Bye Bye a Rosso corallo, dai due brani dell’album “Nuda10” Tsunami e Bonsai con la cantante che “voleva condividere le sue fragilità” a Mon amour e l’Arena tutta in piedi per poi arrivare, citando Annalisa ad “uno dei suoi momenti preferiti”, Diamante lei e luce lui.
Preludio all’estate con Tropicana e Disco Paradise in solitaria che portano le prime file di platea praticamente sotto il palco, energia aumentata dalla cover di Sweet Dreams. Parte finale con Eva+Eva, tanti ringraziamenti per la coreografia, oltre dieci tra ballerine e ballerini che ricevono i meritati applausi; un “Verona sei bellissima” dà il via proprio a Bellissima; segue Sinceramente e la chiusura con Indaco violento e possiamo dirlo, parafrasando la canzone, “siamo finiti dentro il vortice felici“.
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